CAPITOLO 31: Non puoi salvare nessuno.

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I capelli scuri si muovevano al vento,mentre il suo minuto corpo sfrecciava tra gli alberi. Lydia la seguiva,la sentiva ridere e chiamare il suo nome,voltandosi di tanto in tanto e lasciando intravedere il viso dolce.

Sembrava tutto così vero: il calore del sole sulla pelle,l'odore di terra bagnata proveniente da sotto i suoi piedi,il rumore delle chiome degli alberi smosse dal vento. Erano nel bosco di Beacon Hills,Lydia lo aveva capito dal primo istante,aveva passato lì troppi momenti per domenticarne anche solo un dettaglio.

Finalmente Allison si fermò,il corpo della ragazza dai capelli rossi era pesante e affaticato. Il petto le si alzava e abbassava velocemente,mentre osservava Allison avvolgere il tronco di un albero con un braccio e girarci attorno sporgendo il suo corpo verso l'esterno. I lunghi e voluminosi capelli venivano scossi dal vento,mentre la ragazza continuava a girare su se stessa e a ridere.

Lydia la guardò a lungo,sentì gli occhi appannarsi e le lacrime le rigavano le guance mentre Allison continuava a ridere e girare. Girare e ridere.

«Sei veramente qui davanti a me» mormorò a se stessa,con un filo di voce.

Allison si bloccò dal suo girare,inclinò la testa a destra e puntò gli occhi scuri su Lydia. Erano occhi veri,luminosi,pieni di esperienze da fare e posti da vedere,erano occhi innamorati di una vita che non poteva più vivere,occhi felici e spensierati,occhi che non hanno preoccupazioni.

«Certo che sono qui,Lydia,dove dovrei essere?» ridacchiò la ragazza.

Lydia osservò le dita della piccola Argent,mentre spostavano delicatamente i capelli su una spalla.

«Vuoi intrecciarli?» le chiese in tono dolce.

La ragazza annuì impercettibilmente in risposta,e poì seguì con le sue iridi verdi il minuto corpo di Allison sedersi a terra. Si sistemò dietro di lei,le sue gambe stavano ai lati dei fianchi di Allison che teneva le mani tra l'erba. Staccava piccoli ciuffi di verde e li spezzettava per poi lanciarli lontano da lei,ripeteva quest'operazione all'infinito osservando le diverse forme dei ciuffi che estraeva e le loro sfumature di verde.

Lydia fece passare lentamente le dita tra le ciocche della ragazza,districando alcuni nodi. La morbidezza di quei capelli la rilassò,e le fece socchiudere appena gli occhi. Iniziò ad intrecciarli,con un movimento dolce come una carezza. La voce di Allison le arrivava alle orecchie,indistinta e tenue. Non riusciva a catturare le parole,a dargli un senso,era come un vociare confuso ma soave e dolce. Come se stesse canticchiando una canzone senza saperne il testo. Lasciò che quella pace e quella beatitudine le entrassero dentro,lasciò che quella felicità la lasciasse senza respiro e senza pensieri,lasciò a quelle emozioni la possibilità di imprimersi a fondo dentro di lei,lasciò che quella scena creasse un ricordo indelebile pur sapendo che non era un vero ricordo.

La testa della cacciatrice si mosse di colpo,lasciando che la treccia ancora non del tutto completa scivolasse via dalle mani di Lydia.

«Dobbiamo andare.» disse mentre si alzava. Questa volta le sue parole erano ben udibili e distinte,precise e chiare.

«Dove dobbiamo andare?» agrottò la fronte Lydia.

«Avanti.» rispose semplicemente la ragazza,iniziando a camminare.

Lydia la seguì,stavolta senza correre riuscì a tenere il suo passo. Allison camminava sicura,i suoi movimenti suggerivano che sapeva dove andare e cosa fare.

Svoltarono per un sentiero che Lydia non aveva mai visto,perse di vista solo per pochi minuti la sua amica. Quando,finalmente,il corpo di Allison rientrò nel suo campo visivo,lo vide fermo,le sue mani tendevano arco e freccia contro un bersaglio,e i suoi occhi erano concentrati per prendere la mira.

Deeper||StydiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora