CAPITOLO 30: Profezia

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La porta si chiuse pesantemente alle spalle della ragazza,e Stiles sentì i suoi passi grandi avvicinarsi.

Tenne lo sguardo verso il basso,ma Malia gli afferrò il mento costringendolo a guardare verso di lei. Scrutò con attenzione il sopracciglio spaccato e sanguinante del ragazzo davanti ai suoi occhi e il livido sotto lo zigomo sinistro,storse la bocca e si sistemò a sedere accanto a questo.

«Isaac è ancora agli inizi,ha dei problemi a gestire la rabbia.» si giustificò la ragazza.

Isaac aveva visitato la cella di Stiles poche ore prima,gli aveva fatto delle domande su Scott e lui non aveva collaborato. Il licantropo non era in grado di trattenersi,e il risultato poteva essere ben visto dallo stato del viso di Stiles.

«Dov'è Lydia?» chiese il ragazzo,voltandosi per incrociare le iridi blu di lei.

Malia sospirò pesantemente.«Sai dire solo "Dov'è Lydia?"?»

Era in quel cubo di cemento da un giorno,Isaac gli aveva probabilmente rotto qualcosa e lui continuava solo a chiedere dove fosse la banshee.

«Se qualcuno mi rispondesse,smetterei di chiedere.» il tono era sarcastico,ma lo sguardo serio e pietrificato.

«Sta bene.» mentì Malia.

La ragazza dai capelli rossi spaventava anche loro tre. Non si risvegliava dall'iniezione,nonostante le sue pulsazioni fossero comunque regolari. Non c'era nessuna traccia di McCall,e non sapevano che farne di Romeo e Giulietta nelle loro rispettive celle.

Stiles sospirò pesantemente e mandò giù la saliva più volte. «Ho sete.» mormorò.

Malia si voltò con un sopracciglio alzato. «Mi hai preso per il genio della lampada? Non sono mica qui per esaurire i tuoi desideri,ti tieni la sete fino a quando a Parrish non verrà in mente di portarti un bicchiere d'acqua.» disse duramente.

Parrish era l'incaricato del poco necessario alla sopravvivenza di Stiles.

«Dimenticavo che sei una Hale.» roteò gli occhi il ragazzo al suo fianco.

«E questo significherebbe?» alzò un sopracciglio Malia.

Stiles guardò la ragazza,ne osservò il profilo dolce e i capelli corti che mettevano in risalto i suoi lineamenti. Vide gli occhi attenti che scrutavano il suo viso,percepiva la sua forza dal modo sicuro in cui si muoveva.

«Siete duri,sempre sulle vostre,grezzi,acidi...» iniziò a enumerare i difetti.

«Sì,ok,hai reso l'idea.» concluse velocemente Malia.

Lui sorrise brevemente,ma il suo sorriso era triste e amaro.

La sua mente correva continuamente a Lydia,a come stava,a dove stava,facendosi innumerevoli domande. La preoccupazione gli martellava la testa,lo stomaco gli faceva male per la fame,la gola era secca e il petto gli bruciava. Il sudore bagnava leggermente l'attaccatura coi capelli,e più passava il tempo più diventava difficile respirare stretto in quelle mura.

«Che volete da Scott?» chiese Stiles.

Malia sembrava decisamente più aperta al dialogo rispetto ad Isaac,magari da lei avrebbe ottenuto qualche informazione.

«Perchè dovrei dirtelo?»
«Perchè non dovresti?»

Malia si sentì sopraffatta da quegli occhi nocciola,erano caldi e accoglienti. Sospirò.

«C'è una profezia,che riguarda il tuo migliore amico.» iniziò a spiegare,e Stiles si sistemò meglio a sedere come se una postura corretta avrebbe potuto aumentare la sua attenzione. «La madre di Scott è l'ultima discendente di una particolare famiglia,sembra che praticassero degli strani riti in grando di trasformare gli uomini in licantropi,senza ricorrere al morso.» prese un respiro. «Ovviamente Melissa non sa di esserlo,ma il fatto è che quanto Peter ha morso suo figlio,la profezia è entrata in vigore.» spiegò,e poi stette in silenzio al punto che Stiles pensò che fosse finito tutto lì.

Deeper||StydiaWhere stories live. Discover now