CAPITOLO 26: Ritorno alla media.

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«Questo posto mi ricorda la nostra prima mattinata insieme.» sorrise Stiles.

Lydia lo aveva portato in un prato,più verde di quello su cui si erano rifugiati a Beacon Hills parecchi mesi prima.

Il sole era forte nel cielo,e Stiles si trovava spesso a strizzare gli occhi,facendo una faccia buffa che faceva ridacchiare Lydia ogni volta.

Le aveva fatto sciogliere i capelli,ed ora si divertiva ad osservare le diverse sfumature che le ciocche acquistavano a contatto con il sole.

«Già,Stilinski,non hai una buona influenza su di me sai? Non marinavo mai la scuola,prima che incontrassi te.» ridacchiò Lydia.

E quel semplice rumore,gli fece ricordare quanto le fosse mancata.

«Guarda che tecnicamente,tu mi hai fatto saltare le lezioni quel giorno. Consideriamo questa come una piccola vendetta...» sorrise sarcastico,mostrando una fossetta.

Lydia esplose in una piccola risata,lasciando andare la testa all'indietro.

Stiles rimase per qualche secondo incantato dal modo in cui il sole delineava il suo profilo perfetto. Dal modo in cui lei era perfetta. Ed era tutta sua.

«Vendetta? Eri talmente pazzo di me,che mi avresti seguita anche fino in Antartide!» esclamò divertita,scuotendo la testa.

«Sono talmente pazzo di te,che ti seguirei fino in Antartide.» le sussurrò,avvicinandosi al suo viso.

«Sei sicuro? Tu soffri parecchio il freddo...» continuò Lydia,scarcastica.

Intanto i loro visi si avvicinavano,i respiri aumentavano,e il tono delle loro voci diventava più basso e roco.

«Mh,magari meglio se fuggi a Miami in effetti.» ammise Stiles,alzando brevemente gli occhi al cielo.

«Beh Stilinski...» iniziò a dire,ma fu bloccata dalle labbra di Stiles.

Erano morbide e forti. Quelle labbra,erano tutto ciò che le bastava per bloccare il tempo. Erano il suo piccolo nascondiglio,il suo rifugio,la sua via di fuga continua e incessante. Non l'avrebbero mai abbandonata,quelle labbra,lo sapeva per certo.

Le mani di lui,scivolarono sulla maglietta sollevandola per entrare a contatto cona la sua pelle nuda. Le lunghe e rugose dita le percorsero la schiena,disegnando piccoli cerchi in corrispondenza delle scapole. Rabbrividì a quel tocco,era passato davvero troppo tempo dall'ultima volta in cui si erano abbandonati ad un contatto come quello.

«Dovresti chiamarmi per cognome più spesso...» mormorò Stiles,alzandosi in piedi.

Lydia lo guardò con aria interrogativa,chiedendosi perchè si fosse allontanato all'improvviso.

Lui le tese una mano che lei afferrò e poi,sistemandole un braccio sotto le ginochia ed un altro dietro al collo,la sollevò.

«Stiles,mettimi giù,peso!»

«Non pesi,stupida.»

«Si invece,mettimi giù!» urlò,dandogli leggere pache sulle spalle.

In realtà,non sarebbe scesa da quelle braccia per nulla al mondo.

Lui la mise giù,sistemandola sul sedile del passeggiero della Jeep.

«Stiles cosa fai?» chiese,vedendolo mettere in moto.

«Roscoe ci porta a fare una passeggiata.» alzò le spalle lui.

«Dove?» chiese subito Lydia,curiosa.

«Sorpresa.» ghignò Stiles.

Conosceva bene Lydia,e sapeva quanto fosse curiosa. Ma era pronto a subire con estremo piacere il suo interrogatorio,durante tutto il viaggio. Non vedeva l'ora di vederla arricciare le labbra ogni due secondi,sentirla sbuffare,osservarla toccarsi nervosamente i capelli e rivolgergli occhiate trafiggenti.

Deeper||StydiaWhere stories live. Discover now