CAPITOLO 1: Come tutto iniziò.

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Circa dieci anni prima.

Stiles era un bambino di appena undici anni. Era seduto sul sedile della macchina dello sceriffo di Beacon Hills,cioè suo padre,e guardava fuori dal finestrino gli alberi sfrecciare via. Suo padre nel frattempo faceva ad alta voce l'elenco delle cose che avrebbe dovuto fare durante la giornata: lasciare Stiles a scuola assicurandosi che entrasse,andare a lavoro,ricordarsi di fare spesa prima di andare a riprendere Stiles,riprendere Stiles ovviamente,e preparare una cena che fosse commestibile.
Il signor Stilinski cercava in tutti i modi di ricoprire sia il ruolo di padre che quello di madre,da quando Claudia Stilinski era morta a seguito di una malattia. Cercava in tutti i modi di essere sufficiente per suo figlio,ormai da un anno. Non era facile per lui,e spesso aveva desiderato di poter lasciarsi andare al dolore,ma poi guardava gli occji di suo figlio: l'unica cosa che gli era rimasta di Claudia.

Stiles nel frattempo,ignorando suo padre,cercava di trovare delle cose positive nel primo giorno di scuola. L'unica cosa che gli venne in mente fu che avrebbe rivisto il suo migliore amico Scott,ma pensò che non si vedevano da molto e probabilmente lui ora aveva un altro migliore amico.

Scott era una ragazzo piuttosto goffo,a scuola in molti lo prendevano in giro perchè soffriva d'asma. Ma a Stiles era sempre piaciuto,lo trovava simpatico e apprezzava la sua generosità.

Quest'anno non sarebbe più andato alle elementari,per lui sarebbero iniziate le scuole medie,il che significava nuovi amici. Ma a Stiles difficilmemte piacevano le persone.

Talmente immerso nei suoi pensieri,nemmeno si accorse che l'auto era ormai ferma e suo padre non sedeva più davanti al volante. Staccò la fronte dal finestrino,mentre suo padre apriva la portiera porgendogli lo zaino. Gli domandò qualcosa,ma Stiles non rispose piuttosto iniziò a guardarsi attorno: sembrava un posto così triste. Vide suo padre inginocchiarsi sul brecciolino del parcheggio,sospirare per un attimo e poi rivolgersi a lui con lo sguardo serio.

«Stiles,voglio che tu sappia che anche se tua madre non è qui,è come se ci fosse.»

Stiles sapeva che non era vero. Le persone se ne vanno e basta,un momento ci sono e quello dopo non ci sono più. Rimangomo solo tanti ricordi,e dato che era un bambino Stiles me aveva davvero pochi di ricordi. Ma non voleva che suo padre si sentisse in colpa,o che pensasse di non riuscire a far felice suo figlio.

«Papà,non ti preoccupare.»

Prese lo zaino sorridendo.

«Ti voglio bene papà.»

Si diresse verso l'entrata di scuola,per un attimo si fermò a guardare il lungo corridoio e gli armadietti. Non aveva mai avuto un armadietto.

«Stiles!»

Riconobbe subito quella voce,voltandosi vide Scott correre verso l'entrata. Arrivato davanti a Stiles avrebbe dovuto abbracciarlo ma stava per avere un attacco di asma,a causa della corsa,così tirò fuori l'inalatore.
Parlarono delle vacanze mentre si sistemavano nei loro armadietti.

«Ehy! Checche!»

Quella era l'odiosa voce di Jackson Whittemore. Il classico riccone,che sentiva di essere il padrone del mondo,e che aveva dato l'etichetta di "checche" a Scott e Stiles in quanto erano amici inseparabili.

«Qual è la nostra prima lezione?» Domandò Scott.
«Biologia.» Rispose Stiles,iniziando a camminare verso l'aula.
«La biologia dovrebbe essere interessante,giusto?» Disse Scott
«Non saprei...»

Arrivati nell'aula,Stiles si bloccò sulla porta. Al primo banco,con i capelli raccolti in una coda altissima sedeva una ragazza dagli occhi così grandi che ti ci saresti potuto perdere dentro. Forse successe davvero,o forse fu solo un'impressione di Stiles ma la ragazza gli sorrise appena. Poi Stiles si sentì cadere a terra,perdendo l'equilibrio e facendo cascare tutti i suoi libri. Sentì la classe ridacchiare e perse i sensi.

Deeper||StydiaWhere stories live. Discover now