CAPITOLO 23: Run away.

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Le spalle ben delineate e la schiena tesa mentre saliva sul piccolo podio. Lydia lo osservava ricordando con la mente ogni neo presente sul suo corpo,che lei aveva tentato di memorizzare.

Fece un piccolo sorriso mettendo in mostra le fossette,mentre sistema accuratamente il microfono.

Le gambe di Lydia tremarono leggermente quando si voltò a guardarla,come se stesse cercando fiducia nelle sue iridi verdi.

«Derek era l'uomo meno ironico,solare,o divertente che io abbia mai conosciuto. Aveva costantemente la mascella serrata,le braccia tese e lo sguardo di pietra. Non si abbandonava mai ai sentimenti in pubblico,ma io una volta l'ho visto piangere. Lui non l'ha mai saputo,ma io lo visto chino sulla foto di sua sorella a piangere. E quello,per quanto possa sembrare triste,è il ricordo di lui che preferisco. Perché in quel momento lui sembrava finalmente reale e,anche se ha renderlo così era il dolore,io capii che Derek Hale non era solo l'uomo bruto e freddo che sembrava ma anche quello fragile e indifeso a volte.»

Alzò lo sguardo verso il pubblico,la metà stava piangendo mentre l'altra era fissa con lo sguardo a terra. Lydia era accigliata e le sue iridi erano rivolte dietro di Stiles. Chissà a cosa stava pensando e dove stava guardando. Sembra,come troppo spesso era successo in quei mesi,lontana chilometri e chilometri.

«La maggior parte delle volte non lo sopportavo,aveva un pessimo senso dell'umorismo lo sappiamo tutti noi...»

Alcune risatine amare riempirono la chiesa vuota,facendo eco. Un suono dannatamente triste.

«Ma come non amarlo in fondo? Nel suo essere grezzo,mi ha dimostrato più volte di avere un cuore. Il mistero che lo circondava ti allontanava da lui e allo stesso tempo ti ci spingeva contro. Aveva a cuore pochissime persone,e quelle persone erano estremamente fortunate. Io lo ero. E lo sono ancora,perché Derek mi ha sempre protetto e probabilmente in qualche strano modo continuerà a farlo.»

Tornò al posto fin troppo velocemente,e Lydia si sorprese di vedere un espressione fredda. Non sembrava nemmeno triste. Non sembrava nemmeno sia lì. Le strinse di nuovo la mano ma non la guardò mai,sembrava seguire solo la cerimonia in modo piuttosto indifferente.

Allungò lo sguardo verso Scott,lo vide con la stessa espressione indifferente.

Trovò Allison in fondo alla sala,gli occhi vuoti.

Tutto quel dolore li aveva resi dei robot. Vuoti persino quando davanti a loro c'era la morte.

La cerimonia stava per finire,quando Stiles si voltò.

«Quando devi... Insomma,tornare lì?»
«Subito.» sospirò lei.
«E se non tornassi mai più?»
«Che intendi?»

Si passò velocemente una mano nei capelli,arruffandoli ancora di più e poi iniziò a camminare. Teneva Lydia per mano mentre sembrava volerla condurre fuori dalla chiesa. Lei guardava il suo volto che sembrava cercare qualcuno.

Vide Allison annuire con il capo prima di rivolgersi all'infermiere che aveva accompagnato Lydia. Da pervertito quale era,gli rivolse subito la sua massima attenzione.

Stiles accelerò il passo verso il piccolo spiazzo nel retro della chiesa,e Lydia riconobbe subito Roscoe parcheggiata tra le varie auto. Quella vecchia carcassa azzurra l'avrebbe riconosciuta anche ad occhi chiusi,seguendo l'odore troppo forte di benzina che emanava. Stiles le aprì la portiera e continuò a guardarsi intorno,stuzzicandosi ripetutamente il naso,mentre faceva il giro dell'auto.

Si sistemò davanti al volante,e lo strinse forte tra le mani come per ricevere coraggio. Si guardò intorno ancora una volta,poi prese i polsi di Lydia. Lo sguardo era frenetico.

Deeper||StydiaWhere stories live. Discover now