Geloso?

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"Elizabeth?" Mi domanda Daniel sedendosi sul bordo del letto
"Mmh?" Rispondo assonnata senza neanche aprire gli occhi.
"Scappa!"mi esclama scuotendomi le spalle fino a farmi male.
Io sussulto e lo guardo confusa" Daniel che succede?!"
"Alexa! Elizabeth scappa!"

Apro gli occhi di scatto. La mia fronte è imperlata dal sudore. Le mie dita sono intorpidite a causa della ferrea stretta sulle lenzuola. E il corpo è attraversato da costanti tremiti. Quell'incubo sembrava così vero che per un attimo ho creduto che stesse succedendo davvero. Ancora con il fiatone mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno. Il mio riflesso è ancora più preoccupante dell'incubo stesso. Le occhiaie violace dominano il mio viso pallido in modo preoccupante. Gli occhi un tempo azzurrissimi ora sono spenti...Sembrano coperti da un velo di tristezza, sono offuscati dal dolore, provocato da mia nonna. Al solo pensiero la rabbia mi ribolle dentro pronta ad esplodere.

Ok basta..mi devo calmare...

Mi sciacquo la faccia con l'acqua fredda per schiarirmi le idee. Dopodiché applico un pò di fondotinta per rianimare la mia carnagione incolore.
Indosso un semplice maglione di lana bordeaux e un paio di Jens un pò consumati. Prima di uscire dalla stanza do una rapida occhiata all'orologio. Con mio stupore sono le nove, questo vuol dire che sono in ritardo per la colazione..come al solito, è stancante essere la solita ritardataria. Corro giù per le scale senza guardare neanche dove metto i piedi. Ovviamente manco uno scalino e mi sporgo pericolosamente in avanti pronta a finire con la faccia per terra...Con mia grande fortuna una mano mi afferra il braccio in tempo.
"Ti saresti sicuramente spaccata il naso" mormora Adam alle mie spalle corrugando la fronte.
"Non è vero!" Controbatto stringendomi nelle spalle irritata.
"Uff..Andiamo che siamo già in ritardo!" Esclama roteando gli occhi.
"Un vizio che abbiamo entrambi!" Dico ridacchiando.
Arriviamo davanti alle grandi porte in legno della sala e senza alcuna esitazione le apro con un sorriso allegro. Cerco immediatamente con lo sguardo Daniel che è seduto sul lato destro del tavolo massiccio. I miei ochi incrociano i suoi e il mio sorriso scompare dalle labbra. Il suo sguardo Emana rabbia e delusione. Se potessero fulminarmi sarei già morta. I pugni sono stretti sopra al tavolo facendo risaltare le vene. Continua a guardare sia me che Adam con uno sguardo accusatorio. Mi sento un insetto messo nel vetrino del microscopio, inutile e piccola.
Adam sembra non aver notato nulla di tutto ciò e mi stringe le spalle incitandomi ad andare avanti. Daniel dopo aver visto il gesto del ragazzo nei miei confronti abbassa lo sguardo e stringe i denti. I mie piedi sembrano incollati al pavimento ma con qualche sforzo riesco a camminare a passi lenti e pesanti. Il mio cuore accelera sempre di più..ho paura dell'atteggiamento di Daniel..mi guarda come non aveva mai fatto.. con disprezzo. Finalmente arrivo e mi siedo nel lato sinistro con Adam al mio fianco.
"Allora Beth hai dormito bene?" Spezza il silenzio Riccardo.
"Si si..ieri ero molto stanca, appena mi sono sdraiata mi sono addormentata" rispondo cercando di mantenere un tono calmo e fermo.
Non voglio far notare quanto sono preoccupata...
"Ieri sera il cielo era stupendo! Le stelle erano ben evidenti, vero Beth?" interviene Adam con un sorriso a trentadue denti.
Io mi pietrifico all'istante. Oh per l'angelo! Nessuno doveva sapere che ieri ero con Adam. Lo so non ho fatto niente di male ma non voglio che gli altri si facciano strani pensieri..
"S..si ce..Certo!" Il mio tentativo di sembrare una a cui non importasse niente è miseramente fallito! Sembro una stupida che non sa parlare.
Daniel appena sente la mia risposta alza di scatto il capo. Per poco non urlo. La faccia ha perso ogni traccia di colore, facendo risaltare le vene su di essa. Gli occhi smeraldo sono accessi da una folle rabbia.
Ora ho paura davvero.
Mi alzo dal tavolo non riuscendo più a sopportare quell'atmosfera pesante. "Io..ehm..Devo..andare"
Sotto gli sguardi confusi di tutti esco correndo dalla stanza. Non guardo neanche dove vado. Voglio solo allontanarmi il più possibile. Percorro il giardino ed esco dall'istituto con le lacrime che mi sormontano le guance.
Mi addentro nel bosco. Ogni volta che sono terribilmente a pezzi Cerco la natura trovandola confortante.
Quando inizio a sentire la stanchezza mi butto nel prato abbandonandomi in un incontrollabile pianto.
Penso che siano passate un paio d'ore dalla mia fuga. Però ne è valsa la pena. Ovviamente non ho risolto i miei problemi ma è servito a sfogarmi senza avere puntati sguardi straniti. Non ho intenzione di tornare..e penso di sapere dove poter andare..

SPAZIO AUTRICE
ECCO UN ALTRO CAPITOLO!
SCUSATE PER IL RITARDO E PER GLI EVENTUALI ERRORI..
MI RACCOMANDO VOTATE E COMMENTATE SE VI È PIACIUTO!
GRAZIE
AGUS♡

Il Mondo Dei Nephilim e i Padroni Delle Città Di Ghiaccio ||IN REVISIONE||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora