PROLOGO

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L'altena scricchiolava,Lydia era cresciuta e sua madre continuava a dirle che era troppo grande per quell'altalena. Più volte le aveva ripetuto che l'avrebbero dovuta buttare via,ma Lydia di fronte a questa richiesta si era limitata a scuotere la testa. Quel posto era pieno di ricordi,cose che Lydia non voleva dimenticare,cose di lei e Jackson,segreti,pomeriggi con i suoi amici e le prime esperienze. Quell'altalena era importante,così come i due alberi che la circondavano.
Nonostante fosse cresciuta e l'avvicinarsi del diploma,la ragazza trovava sempre anche solo pochi secondi per sedersi sull'altalena e lasciare il mondo scivolare via,lasciare che il tempo venisse scandito dal cigolio delle corde attorno al metallo arrugginito.

Era sull'altalena Lydia,anche quel giorno. Se ne stava lì con i grandi occhi verdi persi nel vuoto,i lunghi capelli color fragola ordinatamenti disposti sulla spalla sinistra,mentre il lato destro della testa si appoggiava alla corda. Ad un tratto ebbe una terribile sensazione,poi vide le macchina della polizia di Beacon Hills correre verso la statale.
A Lydia scese una lacrima. La prese sulle dita,la osservò. D'improvviso smise di sentire. Il rumore delle sirene,la voce di sua madre,il cane che abbaiava,il cigolio dell'altalena: tutto diventò completamente e improvvisamente silenziosò
Poi sentì quell'impulso di urlare.

Ad un tratto sentì una voce,come un sussurro dire delicatamente: "Stiles"

Piano piano la terra iniziò a girare,lentamente l'altalena smise di muoversi,le forme si allungavano e raddoppiavano. Lydia senti gli occhi chiudersi e i capelli scompigliarsi,si sentì come se non potesse più resistere alla forza di gravità,come se qualcuno le spingesse il petto.

Cadde,ma non sentì dolore,cacciò fuori l'urlo che teneva soffocato da troppi minuti ormai. Poi gli occhi le si chiusero e si sentì svenire.

Ancora quella voce che sussurava: "Stiles"

Deeper||StydiaWhere stories live. Discover now