Capitolo 38 - Zona Grigia

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~Astra~

Dormivo da quanto, cinque minuti? Ed eccomi di nuovo in quel buio vuoto. Alzai gli occhi al cielo. Per quanto Uno mi intrigasse, era anche molto frustrante. Mi girai e la vidi dietro di me, occhi bianchi come al solito. Ci risiamo.

Mi avvicinai lentamente. Mio padre mi aveva avvisata di stare attenta. Non capivo di preciso cosa potesse fare una bambina di pericoloso, ma seguii comunque il suo consiglio. "Devi guardarmi, o io non ti parlo."

"Ma poi non posso sentire."

"Lo so." Feci un bel respiro, chiudendo gli occhi. Perché i bambini erano così fastidiosi? "L'altra volta è successo qualcosa? Mi hai guardata."

Sorprendentemente, lei annuì seria. "L'ha saputo."

"Cosa? Chi?"

"Lui."

Sentii un brivido corrermi lungo la schiena. Intendeva Stillens? "Ti ha fatto del male?"

Abbassò lo sguardo. "Me lo meritavo. Non devo guardare."

"Hey, no, non meritavi di essere ferita." Mi allungai per accarezzarle il braccio, ma esitai. Non poteva vedermi. Non volevo spaventarla.

Lei scoppiò a piangere. "Non volevo. Ma è stato cattivo. Sono stata cattiva."

"No, no, va bene così." Mi guardai attorno persa nel vuoto, come se potesse offrire qualche modo per calmarla. "Senti, puoi dirmi cos'è successo?"

"Io no, no, per favore..." Si asciugò subito gli occhi, chiaramente sforzandosi al massimo di non piangere. Sbattei gli occhi; c'era qualcuno con lei? Parlava con loro? Persino per lei, quella risposta non aveva senso, se era per ciò che avevo detto.

"Non avere paura," dissi, allungandomi e prendendole la mano. A malapena reagì; all'improvviso sembrava distratta. E andava bene così, perché quando la mia mano toccò la sua, ero distratta anche io."

"-Quindi o ti dai una calmata, o finirai nei guai, chiaro?"

Rimasi a bocca aperta. C'era qualcun altro? Era la voce di un uomo. Accento americano. Girai la testa di scatto ma il vuoto sembrava desolato e impenetrabile come sempre.

Uno annuiva, adesso. "Mi dispiace," disse con voce tremante.

"Bene. Se ti metti a piangere di nuovo te la faccio pagare, mi sono spiegato?"

Lei annuì di nuovo, tirando su col naso. Fissai lei, poi la sua mano nella mia. Era quello che mi aiutava a sentire tutto ciò? Quell'uomo era qualcuno che lavorava per Stillens? La sua voce sembrava familiare, ma non riuscivo a riconoscerla.

"Questa persona con cui parli sa che c'è qualcun altro con te?" Chiese l'uomo senza corpo.

"Penso di sì..."

All'improvviso, si buttò di lato come se avesse ricevuto uno schiaffo. "Non piangere!" Urlò l'uomo. Lei usò l'altra mano per asciugarsi subito le lacrime, tirando su col naso e tremando per lo sforzo di tenersi tutto dentro. Mi strinse la mano, però. "E dì al tuo amichetto di non farsi venire strane idee. Che ti veda, così si spaventa."

"Lei non mi parla," disse. "Non la guardo."

"Lei? Adesso è una lei?"

"Io... Non lo so."

"Come vuoi. Tra due minuti voglio tutte le luci spente, chiaro?"

Strinse forte gli occhi, poi li aprì di nuovo. Vedevo il marrone e il nero, vuoto come l'oscurità attorno a noi. Poi cominciò a piangere di nuovo, e si gettò tra le mie braccia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 23 ⏰

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We Will Shine - Star of Gryffindor Libro 6 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora