Capitolo 5 - Già Fiero

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~Astra~

Strinsi forte la ringhiera del traghetto, opponendomi al vento freddo. Con tutto ciò che era successo nei sei mesi da quando avevo visto mio padre, erano sembrati anni. Mi sorprese inoltre il fatto che il signor Potter fosse riuscito ad organizzare una visita, onestamente. Ha detto che non era sicuro di riuscirci di nuovo nel prossimo futuro, quindi avevo intenzione di sfruttare quell'ora al massimo.

Di nuovo, il signor Potter mi fece aspettare col signor Macmillan mentre altri auror andavano a scacciare i Dissennatori. Dopo circa cinque minuti, mi portò al piano di sopra e aprì la porta della cella di mio padre.

Mi precipitai dentro, senza nemmeno dover pensare di farmi seguire dal Patronus. "Padre!"

Eccolo lì, proprio come lo ricordavo, capelli arruffati e guance scavate, in una logora uniforme da prigioniero. Il suo volto si illuminò alla luce del mio Patronus, però. Si mise in piedi traballando e stese le braccia. Non persi tempo a gettarmi tra di esse. "Stellina," sussurrò, stringendomi forte.

Dopo un minuto, mi feci indietro, infilando una mano nella borsa che portavo sulla spalla. "Zia Andromeda ti ha fatto un maglione." Lo tirai fuori. Era rosso, la cosa più brillante in quella stanza grigia.

"Ringraziala da parte mia," disse lui, sorridendo.

"Oh, e Colette mi ha suggerito di portarti dei libri." Li tirai fuori dalla borsa mentre si infilava il maglione. "Questo lo ha scelto lei, un libro sulla storia degli incantesimi. E questo l'ho scelto io, sul Quidditch, e zia Andromeda ha detto di portare anche una Bibbia, che non fa mai male."

"Lo apprezzo, cara," disse lui, posando gentilmente i libri sul pavimento.

"Come stai?"

"Un po' più sano di mente," disse lui. "Scriverti mi ha aiutato."

Anche la schiacciante pesantezza dei Dissennatori non poté impedirmi di sorridere. "Sono contenta! E dico sul serio, mi dispiace per Giugno. Andare al Ministero non è stata la mia migliore idea. Non succederà di nuovo."

Lui ridacchiò. "Buono a sapersi."

"Oh! Ho delle buone notizie, però! Ti ho scritto di Wren, ricordi?" Lui annuì. "Qualche giorno dopo che ti ho scritto, lei è stata convocata da suo zio, e lui le ha creduto!" L'intera storia rotolò fuori dalla mia bocca mentre ci sedevamo vicini. Mio padre ascoltò, annuendo, mentre parlavo di Zaria e Stillens, includendo anche il fatto che Wren non lo avrebbe detto a James. "Non pensi che dovrebbe?"

"Penso che sia una scelta solo sua," disse mio padre.

"Oh, sì, lo so," dissi subito. "È solo... Io penso che stia facendo quella sbagliata."

"E ne affronterà le conseguenze se è così. Ma non sai se è questo il caso. Come hai detto tu, James Potter tende ad infervorarsi in fretta. Sia tu che lui vi siete trovati in brutte situazioni a causa di ciò."

Sospirai. "Lo so. Penso solo che dovrei fare qualcosa."

"Non vedi." Mio padre mi mise una mano sulla spalla, sorridendo. "So che ci tieni tanto ai tuoi amici, e che vuoi solo il meglio per loro, ma metterti a gestire le loro interazioni l'un l'altro non porterà al meglio. Lascia che affrontino la cosa da soli."

Aveva senso. Wren era stata manipolata troppe volte perché mi aggiungessi pure io. E, strano com'era, capiva James un po' meglio di me. Lei aveva il beneficio di non condividere la sua (e la mia) caratteristica più pericolosa: mancanza di controllo degli impulsi. E poi, sapeva come cavarsela. Annuii lentamente. "Hai ragione. Grazie."

Lui sorrise. "Ora, dimmi cos'altro è successo quest'estate."

Non molto era successo durante l'estate, ovviamente. Avevo passato qualche giorno dai Malfoy, e avevo incontrato Colette ogni sabato finché non era scappata. Tuttavia, la parte della fuga richiese un bel po' di spiegazioni (e uno sfogo rabbioso contro suo padre, che si era candidato come imbecille dell'anno). Prima che me ne rendessi conto, il signor Macmillan picchiettò sulla porta per avvisarci che mancavano cinque minuti.

We Will Shine - Star of Gryffindor Libro 6 - TRADUZIONE ITALIANAWhere stories live. Discover now