Capitolo 35 - Omicidio su omicidio

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~Wren~

Il giorno dopo, ero un po' delusa da me stessa per essere crollata a tal punto. Ma forse andava bene così. Prima di tutto, mi si era tolto un peso dal petto che nemmeno sapevo fosse lì. Non sapevo cosa fosse. Sicuramente non il senso di colpevolezza, perché quello mi tormentava ancora. Ma forse ansia, o vergogna. Almeno la paura se n'è andata. Tutto era uscito allo scoperto, e niente era cambiato.

Albus e Colette reagirono esattamente allo stesso modo di James ed Astra. Ovviamente dovetti dirglielo, non solo perché James aveva pesantemente sottinteso che fosse una buona idea, ma anche perché anche loro erano tra i miei migliori amici. Meritavano di sapere.

E poi avevo meno paura di parlare con loro. Ciò che veramente mi abbatteva era l'idea di confessare tutto al signor Potter e alla professoressa Haverna.

Perchè loro? Non saprei spiegarlo di preciso. Il signor Potter era ovvio, così come eventualmente la signora Potter e Lily. Erano la cosa più vicina che avevo ad una famiglia affettuosa. Ma la professoressa Haverna?

I miei amici non avevano detto niente di che, anche se capii che volevano farlo. In ogni caso, non sapevo come difendere quella decisione. Semplicemente sembrava giusto. La professoressa Haverna era interessata al mio benessere, ed era una figura autorevole, e... Non lo so. Immagino che quando i tuoi genitori fanno schifo quanto i miei, ti aggrappi a qualunque adulto che se ne frega un minimo.

Parlare con loro fu terrificante, però. La mia testa mi diceva, logicamente, come sapevo che avrebbero risposto. Magari non avrei concordato con loro su tutto, ma mi avrebbero detto che non era colpa mia, che all'epoca ero una bambina, che mi perdonavano. Così sarebbe andata, l'unico casino sarebbe successo se avessi cominciato a piangere mentre lo raccontavo. Ma la paura continuava ad attanagliarmi e a dirmi che ne sarebbero stati devastati, che mi avrebbero arrestata, che non mi avrebbero mai perdonato.

Questi pensieri si combattevano nella mia testa mentre ero di fronte alla porta dell'ufficio del signor Potter, con la mano alzata per bussare. Esitai. Ma chiusi gli occhi, feci un bel respiro, e bussai.

"Prego." Sembrava impegnato. Forse sarei dovuta tornare dopo. Scossi subito la testa, allungandomi verso la maniglia. Se non l'avessi fatto subito, c'era una buona possibilità che non l'avrei fatto mai.

"Oh, Wren, ciao." Il signor Potter mi sorrise caldamente e mi indicò una sedia. Scoprii che mi ci voleva tutto ciò che avevo per restare, e non girarmi e scappare via. Mi sedetti lentamente e guardai il sorriso del signor Potter affievolirsi, sostituito da uno sguardo preoccupato. "Va tutto bene?"

Scossi la testa. "Ho... Ho bisogno di dirle una cosa."

Adesso era molto più preoccupato. "Okay." Annuì lentamente. Capii che si stava sforzando di restare più o meno tranquillo. Non ci riusciva molto bene. "Cosa c'è?"

"Può chiamare anche la professoressa Haverna?" La mia voce si faceva sempre più bassa. Rispecchiava l'impulso di rannicchiarmi e nascondermi piuttosto che dire ciò che stavo per dire.

"Ma certo." Il signor Potter si alzò, poi esitò. "Ti va bene aspettare qui? Starai bene?" Annuii subito, e corse via.

Mentre era via, provai a pensare a cosa dire. Elaborare qualcosa che somigliasse ad un piano. Almeno sapere da dove partire. Ma non ci riuscii. L'unica cosa che continuava ad apparirmi in mente era Mi dispiace.

La porta si riaprì fin troppo presto. Resistetti all'impulso di irrigidirmi, facendo invece un bel respiro. Non alzai lo sguardo finché non si sedettero entrambi.

"Cosa c'è che non va?" Il signor Potter appoggiò i gomiti sulla scrivania e si sporse in avanti.

"Ehm..." Deglutii, resistendo all'impulso di mentire e salvare la faccia. "Io... C'è qualcosa che è successo anni fa. Parecchie cose. Che ho fatto."

We Will Shine - Star of Gryffindor Libro 6 - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora