20. Paura di perderlo

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Capitolo 20: "Paura di perderlo"

E qualsiasi angoscia
che adesso sembra mortale,
in confronto al perderti,
non sembrerà uguale.
William Shakespeare

*Chloe's Pov*

Paura.
Quel senso di insicurezza, di smarrimento.
Paura.
Quello stato d'animo che si incolla al tuo essere, facendoti prendere dall'ansia.
Paura.
Quella vera, che ti sveglia del cuore della notte, facendoti sentire un essere minuscolo.
Paura di perdere qualcuno di caro.
Paura di perdere per sempre una parte di te.
Che sentimento orribile, la paura.
Ti attanaglia l'anima, facendoti profondare sempre più a fondo. Togliendoti ogni briciolo di felicità che ti rimane.

È martedì mattina, mi reco al lavoro come ogni giorno. Cerco in ogni modo, di non pensare a ciò che è successo ultimamente, in particolare a ciò che è successo da quel sabato. Eppure, sembro destinata a provare quell'angoscia costantemente. Per un giorno di felicità, so già che me ne aspettano almeno un paio di tristezza.
Per fortuna, almeno ho il lavoro, che mi permette di concentrarmi su altro, dimenticando, seppur per poche ore, le tragedie che capitano nella mia insulsa vita.

Entro nel mio ufficio e dopo aver salutato Sofia ed Emma, mi accomodo alla mia postazione.
Oggi non c'è molto da fare, a parte trascrivere qualche intervista e pubblicarla.
Nell'ufficio, infatti, si respira un'aria leggera, se non fosse per me e il mio animo tormentato.
Non riesco a spiegarlo, perché ogni volta che si allontana da me, sento il mondo crollarmi addosso, come se venisse a mancare quell'appiglio che mi salva durante una tempesta furiosa.

È da ieri che cerco di parlargli. Gli avrò inviato una decina di messaggi e l'avrò chiamato per altrettante volte, ma il suo cellulare risulta sempre spento. È per questo che sono ansiosa ed agitata.
Ho la sensazione di aver commesso qualche sbaglio e averlo allontanato per sempre da me.
Come si può convivere con la paura di perdere qualcuno a cui si tiene molto?

Sospiro, quando mi accorgo di aver digitato male, per l'ennesima volta. Cancello l'intera frase e mi passo una mano sul viso.
Devo restare concentrata. Continuo a ripetermi.

«Qualcosa non va Chloe?» alzo gli occhi dal computer e sorrido leggermente a Sofia.
«Tutto bene, stamattina le dita non fanno che premere tasti a caso» cerco di giustificarmi.
«Vado a prenderti un caffè. Non hai una bella cera» continua lei, alzandosi dalla sua scrivania.

Avrei voluto mandarla al diavolo.
Non è da persone mature, far notare a qualcuno che non è nella sua forma migliore.
Ma in fin dei conti ha ragione. Stanotte non ho chiuso occhio. Continuavo a mandargli messaggi e a controllare il suo ultimo accesso su WhatsApp, nella speranza che mi rispondesse.
Prendo un respiro profondo e mi concentro sulla scrittura.
Digito spedita, parola per parola, creando un armonia tra i discorsi e rendendo quell'intervista quanto più emozionante possibile, restando ugualmente fedele alle parole usate dall'intervistato.

Sofia torna con il mio caffè, me lo porge e mi rivolge un sorriso, prima di tornare alla sua postazione.
Osservo il bicchiere in carta della macchinetta, mentre l'aroma di caffè si diffonde.
"Tu di certo non riuscirai a risolvere tutto" mi ritrovo a pensare.
Bevo il mio caffè e torno al lavoro.

La pace che si diffonde per l'ufficio è in contrasto con il mio stato d'animo, troppo tormentato per poter assaporare quella sensazione dolce e spensierata. A dirla tutta, non so con quale forza, riesco a restare seduta qui, quando in realtà vorrei solo essere sotto le coperte a piangere disperatamente. Ridicola non è vero? Probabilmente sì. Ma al momento, non desidero altro che restarmene un po' da sola a riflettere.
E se poi dovessi commettere una sciocchezza? Tipo piombare a casa sua e cercare spiegazioni? Non ne ho nessun diritto, in fin dei conti lui ha già una ragazza, io non sono altro che la sua amante. Non posso avanzare pretese su di lui.

L'intervista • Come tutto è cambiato || F.CDove le storie prendono vita. Scoprilo ora