08. Un nuovo incarico

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Capitolo 08: "Un nuovo incarico"

Nella vita, alla fine, capita anche di ricevere delle buone notizie. Arriva un giorno in cui tutto, facendoci sorprendere, prende a girare nel verso giusto. E per mera fortuna, quel giorno è arrivato anche per me.

Dormo beatamente, tra le lenzuola del mio letto, ma, seppur ancora per metà addormentata, sento uno strano fastidio. Percepisco che qualcuno mi sta toccando insistentemente la punta del naso, nel tentativo disperato di svegliarmi. Apro solo un occhio, quello mi basta per scorgere il ciuffo ingombrante di Noah.

«Sto dormendo» dico, sperando che mi lasci in pace. Ingenuamente, diciamoci la verità, Noah non è una persona che demorde.
«Dai su svegliati» si butta a peso morto su di me, procurandomi un dolore lancinante alla pancia.
«Ma sei scemo per caso?» impreco, facendogli spazio per farlo stendere al mio fianco.
«No, sono Noah, piacere» mi fa il verso sorridendomi.
Chiudo nuovamente gli occhi, beandomi del caldo prodotto dal copriletto.
«Dai svegliati mi sto annoiando» continua ad infastidirmi, il mio gemello.
«Quando non lavori sei insopportabile» sbuffo, mettendomi a sedere.
Vittorioso, mi sorride, capendo di aver finalmente vinto la sua battaglia.

E succede proprio in quel momento, che la fortuna inizia a girare dalla mia parte.
Stavo quasi per lanciare un pugno sul braccio a Noah, quando il telefono suona sul mio comodino. Resto con il braccio a mezz'aria, indecisa se compiere ugualmente l'azione o pensare a rispondere. Alla fine, opto per la seconda.
Mi volto e afferro il telefono.
Il mittente della chiamata: Antonio.
Resto a fissare lo schermo, un po' stranita dalla chiamata.
Mi chiedo cosa vorrà Antonio da me, a quest'ora del mattino.

Lancio un'occhiata a Noah, che sta sbirciando sul display del mio telefono.

«Pronto?»
«Chloe, ciao, avrei bisogno di parlarti, puoi passare in ufficio?» ed è qui che la fortuna mi stringe la mano.
Dopo qualche convenevole, ed esserci accordati di incontrarci in mattinata, attacco.

«Allora? Cosa ha detto?» la curiosità di Noah, mi fa sorridere, in un attimo mi sembra essersi trasformato nella pettegola più pettogola di tutte.
«Vuole incontrarmi in ufficio. Vado a prepararmi» mi alzo rapidamente dal letto, rischiando di inciampare nei miei stessi passi.
La domanda costante che mi perseguita è: cosa vorrà Antonio da me?
Il mio inconscio, mi suggerisce una nuova proposta, un opportunità che per me varrebbe tanto. Tornare finalmente a prendere la mia vita in mano e non restare ad oziare tutto il giorno.
Mi preparo in men che non si dica, facendo una lunga doccia rigenerante, per ripristinare un aspetto decente.
Mi fisso allo specchio, leggermente appannato dal vapore, mi sento che qualcosa sta per cambiare. Tornerò presto in quel posto in cui per anni, mi sono sentita a casa mia. Non potrei essere più felice di così.
Entro in camera, trovandola sorprendentemente vuota. Apro l'armadio e ci frugo dentro, alla ricerca del giusto outfit. Alla fine opto per un pantalone in ecopelle nero, con abbinata una camicetta bianca con le maniche a sbuffo, tacchi bianchi e concludo il tutto con una giacchetta nera, corta e abbastanza leggera. Il mio look mi conferisce un'aria decisamente professionale, era ciò che desideravo ottenere.
Recuperati telefono e documenti, li inserisco in una piccola pochette nera e mi dirigo al piano di sotto.
Noah è ad aspettarmi sul divano, in salone, con una tazza di caffè fumante tra le mani.

«Augurami buona fortuna» i miei occhi incontrano i suoi e lo vedo ridere.
«Non ti serve la fortuna stronzetta, sei una bomba già così» mi mostra la lingua, in un tipico gesto bambinesco ed io scoppio a ridere.
Forse ha ragione lui, la fortuna è per i principianti, non ne ho decisamente bisogno.

L'intervista • Come tutto è cambiato || F.CWhere stories live. Discover now