«Non ho dormito bene, sono solo un po' addormentata tutto qua» mi giustificai mentre Taylor mi guardava attentamente come se fosse in cerca di qualche indizio che lo avrebbe portato a capire a cosa stessi realmente pensando.

Dopo aver passato più di un'ora a tavola a parlare del più e del meno, mi ero rifugiata in camera per preparami. Avevamo deciso di andare a Central Park la sera prima, non so per qualche motivo, ma Taylor aveva proposto l'idea e io mi ero limitata ad annuire. Infondo non era una brutta idea, non uscivamo da soli da quando erano tornati i nostri genitori.

Stavo legando attentamente i capelli in una coda quando la porta della mia camera venne spalancata di colpo e Taylor fece la sua entrata. 

«Dici che dovrei mettere un cartello con scritto sopra bussare? Certe persone in questa casa non hanno ancora appreso che si bussa prima di entrare in camera di qualcun altro» borbottai risistemandomi da capo i lunghi capelli neri.

«Non credo cambi le cose, ma ciò non vuol dire che sia una brutta idea. Inutile, ma ingegnosa» affermò accomodandosi sul letto.

Avevo paura di scherzare troppo, stava andando tutto bene da un po' e non volevo ritenermi responsabile di aver rovinato le cose.

«Hai intenzione di metterci un'eternità a preparati oppure hai finito?» domandò sbuffando mentre si sollevava sui gomiti per guardarmi.

«Ho finito» borbottai girandomi verso di lui e fulminandolo con lo sguardo. Uscì dalla camera senza degnarlo di un'altro sguardo e mi diressi al piano di sotto. Mi ero riabituata a vivere in quella casa, tuttavia mi mancava passare del tempo in quella di mio padre insieme ad Alessia e Logan. Non ero nemmeno riuscita a salutare mia sorella prima che ritornasse a Los Angeles, mi sentivo estremamente in colpa, ma d'altronde non potevo essere in due posti diversi nello stesso momento; avevo semplicemente deciso quale sembrava essere la cosa più importate da fare in quel momento.

«Tutto bene?» domandò Taylor raggiungendomi in salotto. 

«Si, perché?» chiesi riallacciando le Converse. Taylor non fece in tempo a rispondere dato che mia madre fece irruzione nella stanza, come un urgano.

«Ragazzi ho bisogno di comparare alcune cose e mi stavo domandando se foste disponibili a comprarle al posto mio dato che state uscendo, non sono molte cose. Solo lo stretto necessario» affermò frugando nella sua borsa, estraendo poi alcune banconote che ci porse insieme ad un foglietto bianco, dove probabilmente c'erano scritte le cose da acquistare. «Grazie» concluse infine prima di lasciaci libero passaggio per andarcene.

«Prima degli esami dovremmo andare un fine settimana a Miami» propose Taylor mettendo in moto la macchina. «Forse farebbe diminuire la tua tensione» aggiunse uscendo dal vicolo di casa.

«Non sono tesa. Comunque credo sia una bella idea» risposi posando lo sguardo su di lui.

Aveva le sopracciglia aggrottate, probabilmente contrario a quello che avevo detto. Si era tagliato i capelli probabilmente quando me ne ero andata dato che sembravano essere leggermente più corti dell'ultima volta.

«Non guardarmi in quel modo, sto guidando» borbotto non distogliendo lo sguardo dalla strada di fronte a noi.

«In quale modo scusa?» chiesi senza distogliere gli occhi da lui.

«Mi stai scopando con gli occhi» affermò mentre le sue labbra si incurvarono leggermente formando un piccolo sorriso. Sapevo che voleva apparire il più serio possibile, ma per quanto non ci fosse riuscito, non mi andava di ribadirglielo.

«Pensavo fosse sparita questa parte volgare di te. E non ti stavo scopando con gli occhi» ridacchiai ricordando i primi tempi passati a casa sua. Sembrava essere passata un'eternità.

«Invece si, sembra che tu voglia saltarmi addosso da un momento all'altro. Non che mi dispiaccia, ma sto guidando.» puntualizzò posando la sua mano sulla mia coscia interamente coperta dai jeans neri.

«Non è colpa mia se ti distrai con così poco»  ribattei scherzosamente accarezzando la sua mano.

«È difficile non distrarsi quando due occhi azzurri come i tuoi ti guardano» proferì volgendo per qualche secondo lo sguardo su di me. Arrossì leggermente posando la mia attenzione sul finestrino così che Taylor non vedesse le mie guance leggermente arrossate. Sorrisi involontariamente sentendo però i suoi occhi scrutarmi attentamente. Tuttavia non gli dissi nulla, mi limitai a continuare a sorridere e ad accarezzare la sua mano intrecciata nella mia.


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Secondo voi quanto durerà questa pace tra Taylor e Melissa?  Cosa credete potrà succedere? E per quale motivo Michael non si è ancora fatto vivo per compiere la sua vendetta?


Ho le idee chiarissime su come continuare la storia, come finirla e come farla continuare nel sequel. Cercherò di aggiornare il prima possibile e di continuare la correzione. Tuttavia, la mia vita non è concentrata solo ed esclusivamente su Wattpad e non posso aggiornare ogni giorno o ogni settimana, mi dispiace. 

Spero vi sia piaciuta, nei prossimi capitoli ci saranno dei colpi di scena (determineranno la relazione di Taylor e Melissa).

COMMENTATE e VOTATE con la stupenda stellina. :)

Just BrothersWhere stories live. Discover now