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Charles

Non ero mai stato amante della violenza, specialmente in famiglia e, per quanto mi stessi costringendo ad odiarla e starle lontano, non potevo tollerare la vista che mi si presentò davanti. Ascoltati il dialogo in silenzio, ero consapevole di dovermene andare e farmi gli affari miei, ma c' era qualcosa che mi attirava a restare, che mi spingeva ad intervenire e, quando vidi quella mano iniziare ad agitarsi, capii che non potevo restare immobile.

Mi avventai su di lei in un secondo, stringendola tra le mie braccia. Dovevo proteggerla. Inspirai profondamente quando avvertii lo schianto del palmo sulla mia schiena, ma cercai di non darlo a vedere;non osai immaginare che effetto avrebbe causato sul suo viso uno schiaffo del genere. Mi concentrati sul petto di Selene che si alzava e abbassava  freneticamente sotto le mie mani, la strinsi più forte, cercando di tranquillizzarla "E' tutto ok" Sussurrai al suo orecchio, la mia bocca pericolosamente vicina al suo collo.

"Levati di torno"  ignorai la voce dura alle mie spalle, volevo accertarmi che Selene fosse al sicuro. "Charles, ti prego" la sua esile voce tremante mi strinse il cuore, mi stava supplicando di lasciarla andare, di lasciarla nelle grinfie di quell'essere. Non l'avrei permesso. Le afferrai il polso e la trascinai via con me, o almeno, ci provai. L'uomo la bloccò prima che potessi fare qualcosa, mi voltai, sostenendo il suo sguardo "Non immischiarti in queste cose, ragazzo. Falla finita con queste pagliacciate" il sangue mi ribollì nelle vene, ma non parlai, sarebbe stato inutile, l'unica cosa che mi stava a cuore ora era tenerla al sicuro.  Strinsi la sua mano, pregandola di seguirmi, ma non lo fece, anzi, si contrasse alla mia presa. Non potei nascondere la confusione e la delusione che si fecero strada sul mio viso. Perché si stava comportando così?

"Vai Charles." Non era sincera, non ero così idiota da non capire il tremore nella sua voce, c'era qualcosa sotto. Percepii un altro paio di occhi posarsi su di me, una sensazione familiare. Mi voltai e mi ritrovai davanti due iridi del colore del ghiaccio, le stesse che avevo visto a Maranello. La testa iniziò a elaborare domande su domande e ogni risposta che si dava mi faceva paura. Non poteva..."Elia. Vieni qui, lascialo in pace" sbattei le palpebre così velocemente che quasi mi fecero male. Chi era questo? Cosa stava succedendo? Cosa voleva da me?

Guardai Selene, in cerca di risposte, ma lei mi evitò, ne avevo abbastanza di tutto questo. Erano mesi che non mi dava risposte e questo copione stava iniziando a diventare ripetitivo. Non le chiesi di seguirmi, non l'avrebbe fatto.  A mali estremi estremi rimedi. Le afferrai entrambe le braccia, per evitare che mi fermassero di nuovo, e la trascinai via con me.

"And, baby, you know it's obvious
I'm a sucker for you
Say the word and I'll go anywhere blindly
I'm a sucker for you, yeah
Any road you take, you know that you'll find me
I'm a sucker for all the subliminal things
No one knows about you (about you), about you (about you)
And you're making the typical me break my typical rules"

cascare nei tuoi occhi - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora