Damn those eyes

174 9 0
                                    

 Selene


Continuavo a pensare alla conversazione che avevo avuto con Charles, perché continuava a voler risolvere le cose? sapeva che niente sarebbe cambiato, che quello che era successo sarebbe solo dovuto finire nel dimenticatoio per il bene di entrambi. Doveva stare lontano da me ed odiarmi, senza cercare di salvare l' impossibile.

Lando cercava di farmi ballare, trascinandomi in pista e muovendo il mio corpo, che cedeva alla sue euforia e ai suoi tentativi di distrarmi; ma la mia testa era altrove, era fissa su Charles, sentivo i suoi occhi fissi su di me da quando avevo messo piede nel locale e,le poche volte che avevo incrociato la sua figura, aveva un bicchiere in mano. Cercai di vederlo in mezzo a quel garbuglio soffocante di persone e, quando Charlotte mi passò accanto piangendo, seguii la direzione da cui arrivava e lo vidi. Era seduto su un divanetto, lo sguardo vuoto mentre tracannava quello che, aggiunto ai bicchieri vuoti sul tavolo, doveva essere il decimo. Una scossa di preoccupazione mi invase il corpo. Che diamine stava facendo? non l' avevo mai visto bere così tanto ad una festa da quando lo conoscevo e quello sguardo vuoto non faceva che aumentare la mia ansia. Cercai di scacciare quei sentimenti, non potevo pretendere di preoccuparmi se io stessa gli avevo chiesto di odiarmi e starmi alla larga. Eppure non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, era ubriaco fradicio, ed era pieno di paparazzi qui intorno. Una stupidata e avrebbe potuto rovinare la sua reputazione. 

A Charles, al contrario, non sfiorava minimamente l' idea e ne ebbi la certezza quando, alzandosi barcollando, afferrò una ragazza per i fianchi attirando a sé. Dovevo evitare di fargli fare danni, le mie preoccupazioni erano più forti del mio orgoglio o dell' odio e la noncuranza che, volevo provare nei suoi confronti, ma non ne ero in grado. 

Mi spinsi  aggressivamente tra la massa di gente e lo raggiunsi, senza dire nulla lo afferrai per il braccio e lo trascinai via, consapevole che in quelle condizioni non avrebbe avuto la forza di contrastarmi; barcollava ad ogni passo e rischiava di cadere appena acceleravo leggermente il ritmo. Entrai nel primo bagno che mi ritrovai davanti, ignorando i suoi lamenti e gli sguardi sconci e accusatori degli altri uomini presenti, che mi fissavano come delle bestie affamate. "Levatevi dal cazzo" mai come in quel momento fui grata del suo carattere irascibile. I tre lasciarono il bagno, lanciandosi sguardi di intendimento e ridacchiando; alzai gli occhi al cielo disgustata, ma la nausea vera mi salì quando posai gli occhi su di lui, poggiato al muro, che si reggeva a malapena in piedi, con lo sguardo basso. Vederlo così mi fece scuotere, scatenando flashback laceranti nella mia memoria. Presi un respiro profondo cercando di scacciarli e mi avvicinai a lui "Che diamine stai facendo?!" mi stavo trattenendo dal tirargli uno schiaffo, la rabbia mi stava divorando viva. Lui in risposta ridacchiò "Ehy calmati. Smettila di urlare, mi sta esplodendo la testa. Mi stavo solo divertendo ok?" sbiascicava come un povero alcolizzato, l' odore di alcool che usciva dalla sua bocca mi prese a pugni lo stomaco. "Sei ubriaco marcio Charles! E hai una ragazza che se n'è appena andata piangendo per chi sa che cavolata hai combinato!" Feci un passo indietro quando si avvicinò, sovrastandomi "Che c'è Sel?...Mh? sei gelosa tesoro?" non  riuscii più ad obbedire al mio autocontrollo, stava oltrepassando il limite della mia sopportazione. Gli tirai uno schiaffo in pieno viso, scaricando tutta la mia rabbia; il suo viso si piegò di lato mentre la sua guancia si arrosava sempre di più con la sagoma della mia mano, scurendosi dove c' erano gli anelli. Rigirò lentamente lo sguardo su di me, soffocando una risata, ero una bomba sul limite di esplodere "Sto cercando di aiutarti razza di idiota! Ti stai mettendo in un casino che neanche ti immagini. Se qualcuno ti vedesse in queste condizioni? Sei i media facessero uscire un articolo? stai mettendo a rischio la tua cazzo di carriera Charles!" soffocai le ultime parole, ormai senza fiato. "Da quando ti importa?" fece un' altro passo avanti, inchiodandomi al lavandino "Da quando ti importa Sel? Sei un incoerente! Oggi mi hai letteralmente urlato contro di starti lontana, di odiarti e poi? poi vieni qui a fare l' eroina quando non te n'è mai fregato niente di nessuno se non di te stessa. Pensi solo a quello che non farà soffrire te, ignorando completamente i sentimenti di chi ti sta attorno. Sei una ego-" lo interruppi con un' altro schiaffo, più forte del precedente, cercando di trattenere le lacrime che mi stavano inondando, offuscandomi  la vista. Aveva ragione, stavo facendo una scenata senza alcun senso e, sì, mi tenevo alla larga da qualsiasi cosa potesse ferirmi, ignorando chi mi stava attorno, come avevo fatto con lui. Eppure ero qui, a preoccuparmi per lui, perché mi importava d'avvero, o non l' avrei trascinato qui e cercato di aiutarlo. Se non mi fosse importato non avrei cercato in tutti i modi di tenerlo lontano e proteggerlo da me. 

cascare nei tuoi occhi - Charles LeclercWhere stories live. Discover now