Bad blood

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Charles

Era da quando avevo messo piede nel paddock che non facevo altro che guardarmi intorno, dovevo trovarla. Dopo quella chiamata, un nodo di rabbia e confusione  mi aveva attorcigliato lo stomaco, facendomi scervellare per trovare un senso alle sue azioni. Senso che molto probabilmente non c'era.
Il suo comportamento non aveva un minimo di filo logico, ed io ad essere trattato come un pupazzetto non ci stavo.

Mi stavo allenando con la corda davanti al box, cercando di restare concentrando con la musica a tutti volume nelle orecchie, ma qualcos' altro  attirò la mia attenzione. Un chioma ramata che sventolava per l'aria e per i movimenti di chi li possedeva. Sapevo benissimo di chi erano.
Quasi inciampai nella corda mentre la osservavo parlare con un giornalista, non la sentivo e non la vedevo, ma dal suo modo di gesticolare potevo intuire quando sicura di se fosse.

Aspettai che finisse ciò che stava facendo e si allontanasse dalle videocamere prima di avvicinarmi, non volevo attirare l'attenzione e creare altri casini inutili. Non avevo ancora annunciato la rottura con Charlotte e non mi sembrava il momento adatto per fare uscire un altro scoop su un presunto tradimento.

Con la scusa di dover parlare con Max m' intrufolai nei box della Red Bull e mi appostai davanti alla sua driver's room, dove sapevo che nessuno avrebbe potuto vederci o disturbarci. Appena rientrò nel mio campo visivo l'afferrai, senza neanche darle il tempo di vedermi, e la spinsi nella stanza, chiudendo la porta alle spalle "Dobbiamo parlare" dissi, fermo, mentre lei mi fissava con un'espressione di puro shock "Tu sei maledettamente pazzo! Sei fuori di testa?  potevi dirlo se volevi parlare invece di rapirmi come un diamine di maniaco!" La fissai in silenzio, aspettando che finisse di parlare. Non avevo più la pazienza per il suo caratterino, ma urlare contro ora non serviva a niente, dovevo parlare in maniera calma, ma colpendo i giusti punti. Dovevo scavare fino in fondo a questa faccenda prima di perdere completamente la testa. "chiedertelo? Così saresti scappata di nuovo?" L'acidità nel mio tono era evidente, ma era la pura verità e lo sapeva anche lei. E il fatto che non rispose me ne diede la conferma. "Cosa vuoi?" 1 a 0 per me. "Mi spieghi che diamine ti passa per quella testa?" Chiesi, in un tono più pacato possibile, seppur dentro  stessi esplodendo di rabbia "Cosa dovrei risponderti?!" Conta Charles. 1...2...3... "La chiamata Selene. Spiegami il senso di quella fottutissima chiamata" lei si poggiò al muro opposto a quello su cui ero io, creando ancora più distanza tra noi. "Che senso vuoi che abbia Charles? ero ubriaca. Tu prendi tutto troppo sul serio" bofonchiò incrociando le braccia al petto,  non prendevo tutto troppo sul serio, era lei che si  comportava come una bambina. "Dammi una motivazione logica alle tue azioni Selene. Perché ti giuro che non ne posso più. Prima mi odi, poi mi piangi tra le braccia, poi mi dici di starti lontano, poi  mi baci...poi quella chiamata. Che cosa sono un giocattolo?! Un sacco da box?!" Qualsiasi intenzioni di rimanere calmo era andata a farsi benedire. Mi stavo prendendo di tutto. Di averle ammesso la verità quella notta, di esserle rimasto accanto durante quell' attacco di panico, di averla baciata. Eppure sembrava tutto così giusto.

La sua risata mi fece venire la pelle d'oca "Charles, è stato un momento di debolezza, un misero patetico momento di debolezza che mi ha spinto a fare delle stupidate. Non me ne importa niente di te e di quello che è successo, non significa niente per me, perché è niente Charles. Non legarti troppo le cose al dito. Mh?" Ero senza parole, era davvero così  perfida e spudorata da dire una cosa del genere? Mi stava prendendo per il culo,vero? "Ti sei fatto dei filmini su delle cazzate Charles. Non c'è niente e mai ci sarà. ficcatelo in quella testa." Mi colpì come un pugno in pieno petto, mi mancò l' aria.   Non riuscivo a formulare delle parole sensate, ero troppo scosso; la rabbia mi stava bruciando vivo, dovetti trattenermi dal spaccare qualcosa, ero fuori di me. "VAFFANCULO SELENE." Sbraitai uscendo e sbattendomi la porta alle spalle.

 Non riuscii a dire altro. Volevo gridarle contro che era una stronza, che la odiavo e che avrei voluto non averla mai incontrata. Ma la mia voce non me lo permise, bloccata alla gola da un nodo che arrivava fino allo stomaco, stritolandolo. Nausea. Nervosismo, odio, tristezza, pentimento. Li lasciai affogare tutti nello scarico del Water. Fanculo. 

"Did you have to do this?
I was thinking that you could be trusted
Did you have to ruin
What was shining? Now it's all rusted
Did you have to hit me
Where I'm weak? Baby, I couldn't breathe
And rub it in so deep
Salt in the wound like you're laughing right at me"

cascare nei tuoi occhi - Charles LeclercWhere stories live. Discover now