Heart attack

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 Selene

Avevo organizzato una cena con i miei amici più stretti per capodanno, non volevo restare sola, ogni volta che rilassavo il cervello, il ricordo di Charles mi inondava. Avevo passato l' ultimo mese a cercare, inutilmente, di togliermelo dalla testa, volevo far finta che niente fosse successo, che non mi avesse mai detto quelle cose, che non gli fossi crollata tra le braccia. Eppure erano lì, le sue parole, il suo corpo che avvolgeva il mio facendomi sentire protetta, il vuoto che ho sentito quando mi sono staccata da lui; come se fossero stati staccati gli ultimi due pezzi combacianti di un puzzle impossibile. Scacciai quei pensieri velocemente, tornando a cucinare la cena. Volevo godermi una bella serata con i pochi, ma buoni, amici che avevo.                 

Stavo mettendo la cena nel forno quando il citofono di casa suono e, riconoscendo Sofia attraverso la videocamera, aprii la porta.Due minuti dopo  si aprì con uno scatto e la rossa invase casa mia. "Hey sel...cos'è  questo odore? Stai cucinando la cena? Devo preoccuparmi della mia salute?" roteai gli occhi ma non potei evitare una risata. "Guarda  che cucino meglio di te"  lei in risposta inarcò  un sopracciglio "non credo proprio. L' ultima volta che ti ho fatto cucinare qualcosa hai quasi bruciato casa mia" ok, ero una pessima cuoca, ma stavo cercando di migliorarmi. "Ma non l' ho fatto e mi sono impegnata per questa cenetta deliziosa" dissi lanciandole uno straccio, che lei afferrò e mi rilanciò. "Comunque volevo dirti che mi dispiace per quello che è successo alla gara, Charles ha fatto un cazzata, sapeva che non poteva sorpassare lì" sapevo avrebbe parlato della gara, ma sinceramente era l' ultima cosa a cui volevo pensare. Non volevo pensare a lui, volevo dimenticare far finta che non fosse mai successo nulla, e parlare di quello che era successo non l' avrebbe tolto dalla mia testa. "Non preoccuparti, è tutto ok" non era convinta delle mie rassicurazioni, ma probabilmente aveva capito la mia riluttanza ad aprire l' argomento e non chiese altro. Un quarto d' ora dopo il citofono suonò di nuovo, e le altre tre arrivate arrivarono.                                                                                    "Ciao amori" Gaia, Martina e Nicole entrarono, le avevo conosciute una sera grazie a Sofia e, seppure io fossi una persona abbastanza riservata, mi avevano fatto sentire subito a mio agio, d' allora, quando ne abbiamo la possibilità, stiamo tutte insieme.

"Ci siamo tutte?" chiese Martina mentre mi aiutava ad apparecchiare la tavola "No, mancano Lewis e Lando, sono arrivati oggi in Italia e dovrebbero essere qui a momenti. Daniel purtroppo non è riuscito a venire." Mi mancava Dan, mi era dispiaciuto quando avevo saputo che non avrebbe avuto un posto per questa stagione, era sempre stato un ottimo amico, anche poco dopo che lo conobbi. Era una delle poche persone di cui mi fidavo.                                                               "Hai invitato anche loro?" non mi servì vederla per sapere l' espressione di shock e entusiasmo sul volto della rossa, sapevo che aveva un debole per Lando e non mi sarei lasciata scappare quest' occasione. Martina, affianco a me, rise "Ma me lo dici ora? Ma sei scema?" scrollai le spalle ridendo "Magari è la volta buona che ti trovi qualcuno di sano" trovava più casi mani che mance al bancone ormai "Almeno io me li trovo." non aveva tutti i torti, erano anni ormai che non mi frequentavo con qualcuno, non ne avevo il tempo e non ero un amante delle relazioni amorose "Sto bene così onestamente, non ho voglia di perdere tempo dietro dei ragazzi, tanto sono tutti uguali"  dissi indifferente mentre controllavo i fornelli "mamma mia che palle che sei Sel" sbuffò Sofia avvicinandosi "Dai, non c'è nient' altro in quella testa oltre alle macchine? Lavori circondata da dei boni e non te ne piace mezzo?" esaltò Gaia poggiandosi sul bancone. c' era, ma avrei voluto che  sparisse dalla mia testa, dalla mia vita. Era l' ultima persona che avrei voluto fissa nei mie pensieri, eppure era lì, e non aveva intenzione di andarsene. "Assolutamente no. In più non posso avere relazioni amorose con i miei colleghi o, ancor peggio, rivali" le mie amiche mi tirarono un' occhiata di disapprovazione  "Sei un caso perso"

Il citofono suonò nuovamente, non c'era il dubbio di chi ci fosse dietro la porta "Qualcuno può aprire? devo finire di preparare la cena" Martina si alzò dal divano e aprii la porta, facendo entrare gli ultimi due invitati. Lasciai, pregando che non bruciasse niente, la gestione dei fornelli a Gaia e accolsi i miei amici "Hey, ce l' avete fatta" il mio sguardo scese sulle bottiglie di vino, tra cui spiccava uno champagne, dalle mani di Lewis, quest' uomo sa come trattarmi bene.

La serata andò bene e la cena, a sorpresa dei presenti, era ottima. Restammo  per un pò seduti a tavola a chiacchierare mischiando due lingue diverse, poi ci spostammo nel salotto e mettemmo un pò di musica. Sofia, Gaia e Lando erano praticamente ubriachi fradici a questo punto e sentivo i loro schiamazzi dalla cucina. "Tutto bene Little one?" Lewis spuntò alle mie spalle facendomi sobbalzare "S', tutto ok. Ti stai divertendo?" Gli chiesi mettendo i piatti nel lavello "Io sì. tu? Sei fin troppo silenziosa. E' per la ga-" vi prego basta. "No, e non ho voglia di parlarne. che ore sono?" alzò le mani al cielo in segna di resa poi controllò l' orologio "Mancano 10 minuti a mezzanotte" dieci minuti e potevo buttarmi alle spalle un' altro anno. Dieci minuti e potevo dimenticare tutto quello che era successo, specialmente negli ultimi mesi. 

Martina e Nicole entrarono in cucina ridendo "Non li sopporto più" Sbuffò Martina, rubandomi il bicchiere che stavo asciugando e versandoci del vino, giuro che glielo faccio rilavare. "Ci scommetto 10 euro che a fine serata quei due si baciano" Inarcai un sopracciglio, cercando di captare quello  che Nicole stava pronosticando. Erano rimaste solo tre persone nell'altra stanza. "Lando e Sof. Si stanno addosso in una maniera assurda" continuò, Martina annuii ridendo, mentre Lewis  mi guardava confuso. Mi sporsi verso la porta per cercare di intravedere i due ed, effettivamente, non avevano tutti i torti. "Se questa serata va bene pretendo dei soldi da parte sua" dissi, finendo di asciugare l'ultimo piatto e poggiandolo nel davanzale. "Dovremmo trovare qualcuno anche per te" replicò  la mora, poggiandosi al tavolo "ripeto. Sto bene da sola, devo già  sopportare troppi uomini sul posto di lavoro, se poi devo tenermene uno anche in casa mi conviene farmi suora."
"Concordo pienamente" annui la bionda porgendomi il bicchiere, mentre la mora scuoteva la testa divertita.     

A due minuti dallo scoccare della mezzanotte la situazione era degenerata. Lando,Sofia  e Gaia andavano  in giro per il salotto, cercando di riprodurre un trenino che sembrava più  un tir in curva, mentre io e Lewis cercavamo. Inutilmente, di tenerli sotto controllo.

"5-4-3-2-1...AUGURI" Finalmente la fine di un' altro anno.  Ci fu un susseguirsi di auguri e abbracci e, mentre stavo abbracciando Nicole, mi disse, indicando il divano dietro di me "Mi devi dieci euro" mi girai di scatto e la mia bocca si aprii in shock;le dovevo decisamente dieci euro. La mia amica e l' inglese si stavano baciando mentre Martina li riprendeva ridendo e Gaia applaudiva, Lewis, di fianco a me, rideva come un matto. Meritavo dei ringraziamenti belli e grossi dalla rossa, poco ma sicuro. Il telefono nella mia tasca continuava a vibrare di notifiche, che decisi di ignorare per il momento, ritendendosi, sicuramente, di messaggi di auguri da parte di familiari, amici e colleghi a cui, la mia voglia di rispondere, era pari a zero.

Erano ormai le due passate quando fui sola, mi misi il pigiama e mi stesi a letto, controllando i mille messaggi che mi erano arrivati, erano tutti esattamente quello che pensavo e da chi...o almeno, non tutti. 

Uno in particolare attirò la mia attenzione più degl' altri e dovetti rileggerlo un paio di volte per essere sicura che fosse reale. Il nuovo anno era appena iniziato e già ero terrorizzata da quello che sarebbe potuto succedere. La luminosità del dispositivo mi accecava mentre continuavo a leggere quel messaggio con lo stomaco che mi si contorceva. Lo lessi e lo rilessi senza riuscire a dargli una risposta, e sicuramente non gliel' avrei data.

Charles:

"Ricominciamo?"

"So I'm putting my defenses up
'Cause I don't wanna fall in love
If I ever did that, I think I'd have a heart attack"

cascare nei tuoi occhi - Charles LeclercWhere stories live. Discover now