Revenge

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Selene

  Il cuore mi martellava nel petto mentre continuavo a far avanti e indietro per la stanza, in preda all' ansia. In che situazione mi stavo mettendo? non vedevo mio fratello da sei anni, avevo scoperto cose su di lui che non avrei neanche potuto immaginare e ora stava venendo qui perché doveva parlarmi. Cosa voleva dirmi? Perché aveva voluto vedere proprio me? che favore doveva farmi? 

Mentre il panico stava prendendo  possesso dei mi sensi, nella mia mente si proiettarono gli occhi di Charles, il modo in cui, semplicemente guardandoli, mi avevano calmata quel giorno, facendomi sentire capita. Perché stavo ancora pensando a lui? Perché continuavo a dire che lo volevo lontano da me eppure non facevo altro che finire tra le sue braccia? Questa storia doveva finire, dovevo tornare la Selene stronza e strafottente che ero sempre stata con lui, non potevo lasciare che un momento di debolezza rovinasse tutti gli sforzi che avevo fatto in tutti quegli anni per costruire questa corazza di protezione, per me stessa e per gli altri. Eravamo nitroglicerina pura. 

Il citofono trillò, facendomi sussultare.Era qui. Esitai qualche secondo prima di essere in grado di schiacciare il pulsantino con la chiave e aprire il cancello. A ogni secondo il mio cuore batteva più forte, non avevo la minima idea a cosa stavo andando in contro, ero sempre stata abituata ad avere tutto sotto controllo, organizzato cinico; ma ultimamente sembrava che tutto mi stesse scivolando dalle dita senza che io fossi in grado di fermarlo. 

Tre colpi, decisi, si sentirono sulla porta d' entrata, la tentazione di fingere di non esserci e fuggire era alta, ma ormai gli avevo già aperto il portone, informandolo della mia presenza, quindi non avrebbe avuto senso. Dovevo recuperare il sangue freddo che stavo perdendo, "Non hai paura di nulla, noi affrontiamo tutto a testa alta, senza farci mettere sotto da nessuno, emozioni comprese" Le parole di mio padre continuavano a rimborarmi nella testa come un eco, succedeva ogni volta che sentivo le mie emozioni prendere il sopravvento. Non ero mai stata forte come lui avrebbe voluto, mi vergognavo delle mie stesse emozioni, avevo giurato che non le avrei mai mostrate a nessuno; ora sembravano aver perso il controllo. Charles mi aveva fatto perdere il controllo, e l' odiavo.

Altri tre rimbombi risuonarono nell appartamento, facendomi risvegliare dai miei pensieri "Lara mi apri o devo sfondare la porta?" Presi un respiro profondo e abbasai la maniglia, trattenendo il fiato, Mi ritrovai davanti un uomo, di poco più di trent' anni, vestito come un barbone, con la barba folta, le sopracciglia aggrottate e gli occhi inniettati di sangue. Mi venne la pelle d'oca. 

 "ciao sorellina, ti sono mancato?" Mi sorrise, col braccio poggiato allo stipite della porta, non mi era mancato per niente. 
Annuii leggermente invitandolo ad entrare, la pelle formiccolava, rendemdomi ogni gesto  impossibile.
"Che carina questa casa. Ti stai trattando bene, mh?" Riuscii a cogliere la nota di fastidio nella  sua voce, non eravamo mai stati le persone più fortunate di questo mondo e, Ancor di più  per lui, questa casa sembrava un lusso.  "Perché  sei venuto  qui,Elia?" Tagliai al punto, non avevo la minima voglia di sentirmi sbattere in faccia quanto fossi ricca e fortunata. Lui si era rovinato la sua vita, non l' avevo fatto io. 

Lui mi guardò di sottechi, massaggiandosi la babra che emetteva un nauseante rumore di paglia, "volevo solo parlare con la mia sorellina, cercare di sistemare le cose tra di noi dopo che mi ha lasciato in un centro di ricovero ed è  sparita." Se pensava di farmi sentire in colpa, si sbagliava di grosso. "L' ho fatto per il tuo bene Elia. Non ti ci ho messo io per una strada  a fumare non so che schifezze di droghe! Tu hai fatto il casino e IO ho cercato di risolverlo,Come sempre."  Era tutta  la vita che  mi occupavo di risolvere i problemi degl' altri. Ero la più  piccola della famiglia ed ero sempre stata trattata come la più  grande, di qualsiasi  problema ci fosse in casa, io ero la responsabile e quella che doveva risolverlo. 

cascare nei tuoi occhi - Charles LeclercHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin