Capitolo 44 - Emily

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Senza preavviso Liam poggia le sue labbra sulle mie e i nostri respiri si fondono

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Senza preavviso Liam poggia le sue labbra sulle mie e i nostri respiri si fondono. Il mondo intorno a noi si ferma, come se il tempo stesso si piegasse, creando un'atmosfera sospesa, solo per noi.

Rispondo al bacio, scossa da un brivido su tutta la pelle, ma non è il freddo, è l'amore che mi scoppia dentro, con la prepotenza di un uragano.

Le nostre labbra si cercano prima con dolcezza poi con impeto e il bacio mi travolge facendomi perdere il senso di me stessa.

So che questo bacio inaspettato stravolgerà ogni equilibrio fra di noi, ma non ne posso fare a meno.
È un esigenza.
È come se ogni cellula del mio corpo si fosse risvegliata, come se avessi atteso questo momento per tutta la mia vita.

Le mie mani tremano leggermente mentre accarezzo il suo viso. Intanto le sue braccia mi avvolgono e mi attirano a se.
La sua presenza è forte e decisa come un ancoraggio.
Ho già baciato, ma é come se fosse la prima volta, come se ogni altra esperienza si dissolvesse nel nulla.

Il mio cuore accelera, quasi a voler raggiungere la stessa velocità del suo.
Poi, a un certo punto Liam si ferma, e i suoi grandi occhi verdi mi scrutano nel silenzio. Le mie mani sono ancora poggiate sulle sue guance, e sento il calore della sua pelle.

Ha le guance rosse.
Mi chiedo se anche le mie lo sono.
Ma non mi importa.
Potrei restare così, a guardare quei sottili fili di sole nei suoi occhi, a perdermi in quelle piccole goccioline di cielo, per sempre.

«Emily, mi sono innamorato di te!» La sua voce è un sussurro, ma risuona come un'esplosione dentro di me.
Sorrido e il cuore si ferma qualche istante prima di ricominciare a battere nel petto, ancora più forte di prima.
È come se avesse trovato un ritmo nuovo, una melodia che appartiene solo a noi.

Quanto è bello il calore del suo abbraccio, mi fa sentire protetta. Mi fa passare tutti i dubbi e le paure. 

«E tu hai rubato il mio cuore», dichiaro con un filo di voce, avvicinandomi al suo orecchio.

Le nostre labbra tornano a toccarsi, si cercano, si ritrovano, e ogni bacio è un frammento di eternità, un susseguirsi di desiderio, passione ed emozioni che ci travolgono. Non posso far altro che abbandonarmi completamente alle sue labbra calde e familiari.
Restiamo a baciarci perdendo il senso del tempo.
Il respiro si fa più profondo.
Non c'è spazio per il mondo esterno, esistiamo solo noi due, in questo momento perfetto.

«Emily, sei ancora determinata ad aspettare il matrimonio?» mi chiede.
«Sì», rispondo, con la voce tremante. «Ci tengo troppo. È importante per me, voglio che sia speciale. È un problema per te  accettarlo?» domando ansiosa.

Lui sorride con dolcezza. «Ti amo. E posso aspettare, perché ti rispetto. Ma dobbiamo fermarci adesso, altrimenti non so se riuscirò a resisterti. Ti va se passeggiamo un po'?»

Le nostre dita si intrecciano, e il calore della sua pelle mi avvolge. Camminiamo insieme, ancora imbarazzati e silenziosi, ma con un'intesa che va oltre le parole.
Le sue mani sono grandi e calde, e ogni passo sembra un passo verso un futuro pieno di speranza.

«Mi sono sempre chiesta», rifletto, «se esiste un momento preciso in cui due persone si innamorano. Se è possibile individuare esattamente quell'istante».

«Io so esattamente quando mi sono innamorato di te», confessa. «Eri fra le mie braccia, aggrappata al mio corpo, e le mie dita toccavano i tuoi riccioli morbidi. Profumavi di buono. Cocco e vaniglia, proprio come oggi. Hai alzato lo sguardo e ho visto il tuo bellissimo viso per la prima volta. È stato in quel momento che ho capito che non sarei più potuto esistere senza averti al mio fianco».

Sorrido, commossa. «Davvero? È stato un colpo di fulmine? Non me lo aspettavo».
«E io invece? Quando ti ho rubato il cuore?» mi domanda curioso.
Sorrido lasciando che i ricordi affiorino.

«Per me è stato diverso. Mi hai rubato il cuore un pezzo alla volta. Il primo pezzettino quando ti ho sentito cantare Ed Sheeran e ho pensato che avevi ragione, perché la tua voce è davvero sensuale quando canti sotto la doccia» arrossisco ripensando a quel momento in cui ho immaginato Liam nudo sotto la doccia per la prima volta.
Lui ride, e improvvisamente comincia a cantare. «I found a love for me...» La sua voce riempie l'aria, e mi sento leggera, come se potessi volare.

È tutto così strano, diverso e bello fra noi.
Quando finisce di cantare mi dice: «Questa canzone mi fa sempre pensare a te perché quando ti ho conosciuta anche io  ho trovato un amore per me, una ragazza bella e dolce. Anche io ho trovato una donna più forte di chiunque io conosca. Una ragazza che condivide i miei sogni, e spero che un giorno condivideremo la stessa casa. Anche io so di aver incontrato un angelo in persona, quel giorno in metropolitana».

«È bellissima cantata da te», gli dico, emozionata. «Amo la tua voce. Ma secondo te queste parole mi rappresentano davvero?»
«Al 100%», risponde senza esitazione. «E se lo vorrai, da oggi questa sarà la nostra canzone» aggiunge avvolgendomi la spalla con il braccio.

«Mi piace l'idea».
Ma la cosa che mi piace di più è sentirlo vicino a me.
Poter sentire il suo profumo e le sue mani su di me.
«E poi? Il secondo pezzettino quando l'ho rubato?» incalza interessato.

Sorrido, ricordando quella sera speciale.
«Ricordi la sera prima del rinfresco a casa mia? Ero venuta ad invitarti e tu dovevi uscire con tuo padre. Quando hai aperto la porta e ti ho visto, ho pensato che fossi bellissimo. Ero gelosa perché pensavo che avessi un appuntamento con una ragazza».
«Interessante», commenta, inclinando la testa. «Continua».
«Il terzo pezzettino», proseguo, «l'hai rubato il giorno dopo. Abbiamo fatto colazione insieme, e mi hai parlato del difficile rapporto con tuo padre. Quel giorno ci siamo abbracciati e abbiamo pianto insieme per la prima volta».

«E il quarto pezzettino?» chiede, sollevando un sopracciglio.
«Il giorno dopo il rinfresco a casa mia», dico, cercando di nascondere un sorriso. «Sei arrivato all'alba...»
«Ancora?» esclama, alzando gli occhi al cielo. «L'alba alle 10 del mattino? Ma smettila!»
Rido, ammirando la sua espressione incredula.

«Quel giorno mi sentivo tremendamente a disagio», confesso. «Ancora una volta, mi vedevi con una maglietta improponibile, i capelli spettinati e senza trucco. Mi sentivo brutta».
«Io invece ho pensato che fossi bellissima appena sveglia», dice, con un tono sincero.
«Infatti me l'hai detto», ammetto, «ma non ti ho creduto...»

«Un altro pezzettino l'hai rubato quando mi hai detto che tu, non avresti mai tradito la donna che ami», aggiungo mentre gli occhi si fanno lucidi. «Mi hai paragonato a un delicato fiorellino che trova il coraggio di risollevarsi anche dopo una violenta tempesta...»

«...il sesto pezzettino, invece, l'hai preso quel pomeriggio in riva al Tevere. Hai parlato dei cigni, e ho notato per la prima volta i filamenti dorati e le piccole goccioline d'azzurro nei tuoi grandi occhi verdi...»
«Cosa?»
«Si, forse non ci hai mai fatto caso ma i tuoi occhi alla luce del sole diventano più chiari, e hai dei filamenti gialli e delle goccioline di azzurro nelle iridi. Sono bellissimi».
«Così mi fai emozionare!»

«Poi l'ultimo pezzo l'hai preso quella sera devastante, quando Andrea è tornato e abbiamo letto insieme la lettera di tuo padre. Da quella sera, il mio cuore non era più mio. Ormai ti apparteneva già. Completamente.  Ma ancora non lo sapevo».

«E quando l'hai capito?» chiede, con un sorriso tenero.
«Ieri sera, in piscina», confesso, sentendo il calore salire alle guance. «Eravamo così vicini e ci siamo guardati con un trasporto che non ho mai provato in vita mia. Ho desiderato baciarti» ammetto.

«Allora mi ami?» mi domanda, con gli occhi che brillano di aspettativa.

«Non l'hai ancora capito?» rispondo, avvicinandomi a lui. «Non me l'hai ancora detto!» sussurra lentamente al mio orecchio.
«Sì, ti amo e tu invece? QUANTO mi ami?»

«DA QUI A QUI, MOLTIPLICATO ALL'INFINITO».

Da qui a qui, moltiplicato all'infinitoWhere stories live. Discover now