Capitolo 12 - Emily

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«Buongiorno, come va? Hai riposato bene stanotte?» domanda Giulia appena entro in cucina.
Lei è già seduta a fare colazione.

«Buongiorno cara. Sì, ho dormito come un ghiro» rispondo con la voce ancora impastata dal sonno e le grinze del cuscino sul viso.
«Ieri sera hai lasciato il telefono qui in cucina. Poco fa ti è arrivato un messaggio» mi avvisa.

CIAO EMILY 👋🏻👋🏻👋🏻
NON PRENDERE LA METROPOLITANA OGGI. PASSO A PRENDERTI IO CON L'AUTO. A DOPO 😘

«Chi è?» chiede Giulia con curiosità, spingendo lo sguardo verso il mio cellulare per leggere il nome del mittente.

«È Liam, il mio collega

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«È Liam, il mio collega. Sai che sarà anche il mio vicino di casa?» annuncio immergendo un biscottino nel latte.
«L'ho scoperto ieri, quando è venuto ad aiutarmi a tinteggiare l'appartamento. Praticamente, abiteremo uno accanto all'altro.»
«È davvero una coincidenza strana! E cosa ti ha scritto ora?»
«Niente di particolare. Si è offerto di accompagnarmi a lavoro stamattina».
«Sa che alloggi qui?»
«Si. Ieri sera mi ha riaccompagnata lui».
«A me, questo ragazzo, sembra troppo disponibile... secondo me gli piaci».
«No, ti sbagli. Liam è gentile con tutti, e poi gli interessa un'altra ragazza».
«Se lo dici tu...» fa spallucce.
«Comunque il fatto che si sia offerto di tinteggiarti casa e ora passi a prenderti per andare a lavoro insieme, non mi sembra solo gentilezza!»

Giulia, con il suo sesto senso, individua l'amore in ogni angolo. Io, invece, sono completamente impermeabile alle sue teorie romantiche.
Secondo lei, sono sempre circondata da una corte di ammiratori segreti che mi lanciano sguardi appassionati.

Non mi sforzo nemmeno di farle cambiare opinione. Il tempo rivelerà che Liam non ha alcun interesse nei miei confronti.

***

«Scusami per il ritardo» dichiaro appena salgo in auto.
«Nessun problema, sono appena arrivato. Spero solo che il caffè sia ancora caldo. È corto, macchiato, con un cucchiaino raso di zucchero» dice, porgendomelo.
«Che bravo! Ricordi esattamente come mi piace! Non me l'aspettavo! Grazie».
«È un piacere».

Ma esiste un ragazzo più gentile di lui?!

«Comunque, non è necessario che vieni a prendermi per andare al lavoro. Non voglio disturbarti troppo».
«Sono di strada, e accompagnarti non mi disturba affatto. Mi fa piacere aiutarti, soprattutto perché sei da poco in città».

Da qui a qui, moltiplicato all'infinitoWhere stories live. Discover now