Capitolo 39 - Liam

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Negli ultimi due giorni, la vita di mio padre è stata un'ardua battaglia

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Negli ultimi due giorni, la vita di mio padre è stata un'ardua battaglia. Gli ho fatto visita a casa sua e l'ho trovato in uno stato di salute precario.

Fortunatamente, ha chiamato un'infermiera per assisterlo, e questo mi ha tranquillizzato un po', permettendomi di lasciarlo solo con la certezza che è in buone mani.

Questa mattina, ho ricevuto una sua telefonata dice di sentirsi leggermente meglio. È già nella casa di campagna, e aspetta che io ed Emily lo raggiungiamo nel pomeriggio. Dopo il lavoro, faremo un pasto veloce e poi prepareremo i bagagli per partire. Vorrei essere lì prima di cena.

Quando finalmente raggiungiamo la casa, Emily è sbalordita. So che non si aspettava tanta bellezza e lusso.

«Ma questa non è una casa in campagna, sembra una reggia! C'è persino una piscina!» esclama.

«E non è tutto», le dico. «Il mare è a breve distanza da qui. Magari domani potremmo andare a fare colazione in spiaggia».

Emily osserva il giardino curato e l'esterno della casa.
«Chi si prende cura di tutto questo quando non ci siete?» domanda curiosa.
«Fabrizio e Serena», rispondo.
«Lavorano per noi e vivono in una dependance adiacente alla casa. Fabrizio si occupa del terreno e dell'esterno, mentre Serena è una cuoca straordinaria e si prende cura della casa. Da che ho memoria ho sempre trascorso l'estate in questo posto. Dopo la morte di mamma, Fabrizio e Serena sono diventati un po' la mia famiglia. Ti piaceranno. Sono persone genuine e premurose».

Varcando la porta d'ingresso, mio padre accoglie Emily. «Sono felice che tu sia qui», le dice con un sorriso sincero.
«Grazie, è un piacere anche per me», risponde lei.

Poi  Papá poggia la sua mano sulla mia spalla e mi saluta.
«Ciao Liam. Grazie per essere venuto. Immagino che vorrete sistemarvi e disfare i bagagli. Chiamo Serena per darvi una mano».
«Non occorre Roberto, sono già qui», dice Serena, apparendo alle sue spalle.

«Ciao cara, io sono Serena. Piacere di conoscerti. Per qualsiasi cosa, puoi rivolgerti a me».
Emily le sorride. «Grazie. Io sono Emily».
Poi Serena si rivolge a me con il suo solito tono scherzoso e tendendo le braccia mi dice: «E tu, rubacuori, non mi abbracci più?»

Mi avvicino a lei e la stringo forte. Negli ultimi 15 anni, il suo abbraccio è stato il mio rifugio, la mia casa.
«Mi sei mancata tanto», le confesso.
«Anche tu. Ma ora ho da fare. Aiuterò la tua ragazza a disfare i bagagli. Parleremo dopo», conclude.

Guardo Emily diventare paonazza, mentre sposta i suoi grandi occhi luminosi nei miei.
«Veramente, Emily non è la mia ragazza. È solo una cara amica».
«Scusami, ho preparato solo la tua stanza pensando che fosse la tua fidanzata. E poi siete così carini insieme...»
«Serena» tossisco.

Non voglio che Emily si senta a disagio.

«Va bene Liam ho capito. Vado subito a preparare la stanza degli ospiti al piano di sopra. Emily, vieni con me».

Da qui a qui, moltiplicato all'infinitoWhere stories live. Discover now