Capitolo 38 - Emily

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«Liam, dopo il lavoro devo vedere Andrea

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«Liam, dopo il lavoro devo vedere Andrea. Potresti accompagnarmi con la macchina al bar "La dolce vita"?»

Liam mi rivolge uno sguardo, e nel suo volto scorgo una mescolanza di curiosità e preoccupazione.

«Andrea?» chiede, come se cercasse di decifrare il significato nascosto di quel nome. «Perché proprio oggi?»
«È importante», rispondo, cercando di mantenere la voce ferma. «Ho bisogno di chiarire alcune cose con lui».
«Vuoi che resti con te mentre parli con lui?»
«Non è necessario, mi serve solo un passaggio».

***

Camminiamo insieme verso il bar, e mentre entriamo, sento il mio cuore battere all'impazzata.
Attraverso le vetrate scorgo Andrea, l'uomo che ho amato e che ora mi tormenta.
É lì, a pochi passi da noi. Mi aspetta già dentro, e questa volta non c'è più spazio per le mezze verità o gli indugi.
È ora di affrontare il passato.

Andrea ci raggiunge sulla porta, saluta Liam con freddezza e poi rivolge uno sguardo gelido anche a me.

«Che ci fa lui qui?»mi domanda irritato.
Liam risponde al posto mio con la calma che lo contraddistingue sempre: «Sto andando via. Tranquillo».
Poi con dolcezza aggiunge: «Emily, se dopo la chiacchierata con Andrea hai bisogno di un passaggio per tornare a casa, chiamami».

Andrea, sempre sarcastico, lo provoca. «Finalmente ho capito! Sei il suo autista! Comunque, ci sono io. Non ha bisogno di te. Grazie comunque. Ti contatterò quando avrò bisogno di un autista personale».

Liam non reagisce alla provocazione, ma i suoi occhi tradiscono l'irritazione che prova. Esce dal bar senza dire una parola, e io mi siedo, ordinando il mio solito caffè macchiato. Andrea, invece, opta per un aperitivo, visto che è quasi ora di pranzo.

«Quel ragazzo ti vuole nel suo letto» dice sfacciato. «Lo sa che sei una santarellina?»
Le sue parole taglienti mi feriscono.

Come ho potuto innamorarmi di un uomo così?

«Andrea» lo interrompo, «non sono qui per parlare di Liam. Mi hai fatto una domanda importante. Sei ancora convinto di volermi sposare?»
Improvvisamente il suo viso e il tono della sua voce si addolciscono. «Sposami. Aggiusteremo tutto» afferma convinto.

Ma io so che non è così semplice.
«Andrea, io non ti sposerò. Non si può riaggiustare qualcosa che si è rotto».
«Non è vero, uno strappo si può sempre ricucire».
«È vero, l'amore può essere quel filo sottile che tiene unite due persone e le spinge a voler ricucire un rapporto. Ma il filo del nostro amore è ormai logoro da tempo. Si è spezzato ormai. Io ho capito di non amarti più! Ho chiesto il trasferimento per rifarmi una vita lontana da te. Non mi devi cercare più».

Andrea mi guarda, e so che non accetterà facilmente la fine di tutto. «Ti pentirai della tua scelta, e tornerai a supplicarmi di tornare con te. Ma non sarò lì ad aspettarti. Sai anche tu che posso avere tutte le donne che voglio».
Con fare sbrigativo e un sorriso beffardo, si alza e lascia il bar senza nemmeno pagare il conto.

Che cafone!
Mi sento come se avessi tolto un peso dal cuore.

Il mio sguardo ancora perso nel vuoto scorge un ombra vicino a me. Liam poggia la sua mano sulla mia spalla e preoccupato mi domanda se va tutto bene.

«Che ci fai qui?» gli domando stupita, mentre mi giro, sollevando leggermente la testa per guardarlo.

«Ti ho aspettato qui fuori. Ho visto che Andrea è andato via, così sono entrato. Vuoi che ti riporti a casa?».
«Si, certo, dammi solo un momento. Devo pagare il conto» dico alzandomi.
«Come devi pagare? Non ha pagato Andrea prima di uscire?» il suo tono è irritato e perplesso.
«Era troppo arrabbiato ed è andato via senza pagare. Ma non importa, faccio io».
«Ma che razza di uomo lascia pagare una donna, a cui ha appena chiesto di sposarlo, tra l'altro? Sali in macchina, pago io».

Liam tira fuori il portafoglio e paga. Lo guardo di traverso e gli dico che non avrebbe dovuto pagare, che l'avrei fatto io, ma mi stringe la mano con decisione e mi trascina verso l'uscita.

«Emily, sali in macchina» il suo tono non ammette repliche. La portiera si chiude dietro di me, e il motore ruggisce al suo comando.

Nel tragitto, il silenzio avvolge l'abitacolo come una coperta pesante. Liam è pensieroso, e io mi chiedo cosa gli stia passando per la testa.
Le strade scorrono fuori dal finestrino, e il mondo sembra rallentare, come se volesse darci il tempo di metabolizzare tutto.

«Sei arrabbiato con me?» lo guardo, cercando di capire i suoi pensieri. La sua mascella si contrae leggermente, e so che sta cercando di trovare le parole giuste.

«Sai che non è così» risponde infine. «È solo che, Andrea non mi piace. Non accetto come ti tratta».

Andrea.
Il suo nome risuona come un'eco sgradevole nella mia mente.

«Gli ho detto che non voglio più rivederlo. È stato così arrogante! Mi chiedo come facevo ad amarlo».

Liam mi guarda, e i suoi occhi verdi sembrano scrutare la mia anima.
«Me lo chiedo anch'io», dice. «Meriti di meglio».
«Forse ero solo innamorata dell'idea dell'amore». Le parole mi sfuggono, e Liam mi ascolta attentamente.
«E poi, lo sai, che secondo me il vero amore non è una cosa per tutti. Alcune persone non lo trovano mai. Non sono tutti fortunati come i tuoi genitori».

Le sue mani stringono il volante mentre le nocche gli diventano bianche. Vorrebbe dirmi che mi sbaglio, lo vedo nei suoi occhi, ma non lo fa.
Non oggi, almeno.
Si limita a cambiare argomento.

«Ho sentito mio padre», dice improvvisamente. «Le cure che sta facendo sono molto pesanti, e per un paio di giorni dovrà stare a riposo. È convinto che per il fine settimana si sentirà meglio, così potremo passare un po' di tempo insieme nella casa in campagna».

«Ci andrai?» domando spontanea, e Liam annuisce.
«È mio padre. Voglio perdonarlo. Devo almeno provarci. Ne ho bisogno. Tu vieni con me?»

Esito.
«Non lo so. Avete bisogno di parlare, e la mia presenza sarebbe solo un ostacolo».
Liam mi guarda intensamente. «Senza di te, non ci vado», dichiara con fermezza.
«Liam...»
«Vieni con me, dai...» La sua voce è un'invocazione, e io mi ritrovo a fissare il suo profilo mentre gli dico che ci sarò.

Da qui a qui, moltiplicato all'infinitoWhere stories live. Discover now