𝟗 - 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐃𝐮𝐞

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«Non puoi parlare sul serio.»

Lo riprese il Fenix, raccogliendo la pioggia nelle mani chiuse a coppa per tentare di scrostare il fango secco dalle dita.

«Cosa?»

Chiese lui, con un'ingenuità nella voce di cui fu invidiosa: non sapere cosa fossero i Cavalieri era solo un bene.

«Come puoi non sapere cosa stai per combattere? La Natura ti ha creato per questo, no?»

Il Theurgi aggrottò le sopracciglia e il fango si crepò a quel movimento improvviso della fronte.

«Ma in realtà io...»

«Sei qui esattamente per questo Elyon, non è vero?»

L'arrivo di Nakoa fu improvviso e per niente gradito.

Il Theurgi guardò il Kerei con uno sguardo stranito, che si trasformò quando il braccio destro di Kane gli mise una mano sulla spalla, stringendola con convinzione.

«Sì, sì sono qui per questo.»

Annuì con sicurezza quando Nakoa gli sussurrò qualcosa all'orecchio.

Non riuscì a sentire di cosa si trattasse.

«E né la Natura né mio fratello ti hanno detto il perché siamo così preoccupati dell'arrivo di questi Cavalieri?»

C'era qualcosa di strano nel modo in cui si comportavano Nakoa e il Theurgi: il primo era nervoso, il secondo agitato.

«Nessuno dei due, anche se credo che Kane non ne abbia avuto nemmeno il tempo: sono arrivato qui solo tre giorni fa dopo un viaggio interminabile, e la sua corte è stato il mio primo contatto con i Fae.»

«Non ne avevi mai visti?»

Scosse la testa con convinzione.

«Io sono nato così, in pochi attimi: il momento prima non c'ero e quello dopo ero lì, che venivo nutrito dagli animali.»

«Come fai a ricordarlo?»

Chiese il Fenix.

Evito di tenere in considerazione la presenza di Nakoa, che, silenziosamente, si era avvicinato alla quercia: la spalla destra era poggiata contro la corteccia e gli stivali le sfioravano la gamba.

«Ricordo ogni singolo istante. La mai missione mi è stata sussurrata dal vento nel momento in sono venuto al mondo e non posso dimenticarla, altrimenti non potrei aiutare colui per il quale sono stato creato.»

Le gettò un'occhiata fulminea, prima a lei, poi a Nakoa, per poi tornare a concentrarsi sul Fenix con un'espressione incerta.

«A me sembra strano che ti abbiano detto di aiutare Kane a controllare Herebo, ma che non ti sia stato spiegato cosa siano in realtà i Cavalieri, quanto pericolosi possano essere.»

La parola controllare le fece storcere la bocca e lasciò che un'ombra sporcasse di fango il viso del Fenix.

Lui le rispose con un bel dito medio e mandò via la sua oscurità agitando una mano in aria come se fosse una mosca fastidiosa.

Ignorò lo sbuffo di Nakoa.

«Nemmeno una parola. Sono stato nella foresta per tre settimane e pochi giorni fa mi sono messo in viaggio. La Natura mi ha dato una mano, suggerendomi la strada giusta da percorrere finché sono arrivato qui. Tuo fratello ha subito capito e mi ha dato un posto dove stare.»

Alzò gli occhi al cielo, infastidita dal legame di lealtà che Kane aveva già costruito con Elyon, e fu così che si ritrovò a fissare uno sguardo blu.

Shadow SwordWhere stories live. Discover now