𝟐𝟒

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«Non riesco a capire perché in questi libri non ci sia niente di utile.»

Si lamentò Elyon, forse per la centesima volta da quando erano arrivati nella stessa biblioteca in cui erano stati un paio di giorni prima. 

«Perché nessuno ha delle notizie certe sui Cavalieri, ecco perché.»

Lo riprese Aled, leggendo velocemente una pagina di un libro che raccontava la creazione dei tre Regni con sguardo annoiato. 

Non poté trattenere un risolino, ricevendo in cambio un'occhiataccia. 

L'aveva guardata male per tutta la mattinata, ignorando i suoi impacciati tentativi di fare conversazione con lui. 

«Ma che vantaggio ne ricaverebbe un Cavaliere vecchio di millenni a tormentare un piccolo Fae solo perché non mangia abbastanza verdure?»

Chiese, afflitto, richiudendo il libro che stava leggendo con violenza, battendo la testa sulla copertina un paio di volte, stanco. 

«Forse perché hai letto un libro di fiabe per tutto questo tempo? Quello è un libro scritto apposta per terrorizzare i piccoli senza spaventarli troppo.»

Scambiò quell'inutilità con qualcosa che avrebbe davvero potuto aiutarli. 

«I Cavalieri sono spaventosi anche quando non vogliono esserlo.»

Aprì il libro e cominciò a sfogliarlo, senza davvero curarsi di quello che conteneva. 

Alzò gli occhi al cielo, tornando al suo di libro. 

«Non capisco lo scopo di tutto questo. Non riusciremo mai ad avvicinarci a loro abbastanza da ucciderli o da ferirli gravemente, quindi perché non passiamo i tuoi ultimi giorni a mangiare dolci e a raccontarci aneddoti divertenti?»

Il suo bel dito medio fu l'unica risposta che si degnò di dargli. 

«Herebo non morirà.»

Affermò Aled, convinto delle sue parole.

Provò a guardarlo, ma lui sembrava più concentrato su ciò che stava leggendo che su di lei.

Quella mattina si era davvero irritato quando aveva capito che avrebbero passato la giornata a fare ricerche, invece che da qualche altra parte, magari nudi, magari in un letto.

Lei non aveva dato molto peso alla cosa, divertita da quell'atteggiamento molto poco maturo da parte sua.

Aveva trascinato lui ed Elyon in giro per la città finché non erano arrivati alla biblioteca, dove erano fermi da due ore, gli occhi incollati su vecchie pagine polverose e giallastre mentre la bibliotecaria passava a dare loro un'occhiata di tanto in tanto.

«Cosa te lo fa credere?»

Il Theurgi, invece, era arrabbiato con lei sin da quando aveva scoperto che era stato dato un banchetto a cui non era stato invitato, a cui nessuno in realtà aveva pensato di invitarlo.

Aveva anche provato a scusarsi, a dirgli che non era stato poi una gran bella cena, ma lui aveva insistito, pestato i piedi a terra finché lei non gli aveva comprato la colazione usando il suo denaro e non il sigillo reale.

«Lo so e basta.»

Rispose Aled, guardandola di sbieco per una manciata di secondi. 

«Tu hai trovato qualcosa?»

Provò a chiedergli, sperando che non le rivolgesse l'ennesima occhiataccia. 

«Solo i trattati dei tre Grandi Re in merito ai confini dei Regni. Niente, nemmeno una parola a proposito dei Cavalieri o dei loro poteri, le loro debolezze. Non sappiamo nemmeno quali siano i loro nomi.»

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