Capitolo 58

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Drew

Non importa quanto cerchi di nasconderlo, ormai è come se lo conoscessi da tutta la vita.
Per questo non ho battuto ciglio quando mi si è avvicinato, tirandomi delicatamente per il braccio, per avvisami che stava tornando in camera.
-Non sono granché di compagnia oggi, scusami- abbozza un sorriso tirato, un po' a disagio. È dall'esibizione di Renee che ho iniziato a notare il suo cambio di umore: se questa mattina era appena nervoso per la nostra amica, dopo il salto si è chiuso in un silenzio riflessivo. Non sono preoccupato però, anzi, mi rassicura che stia rimuginando attentamente su cosa fare. Se si fosse lanciato nell'ignoto come Renee sarei stato il primo ad afferrarlo per il colletto e farlo ragionare. Non deve scegliere ora, non voglio che lo faccia. Diverse volte in questi giorni gli ho espresso il mio completo supporto e tutta la pazienza di cui dispongo.
-Salutiamo Renee prima di andare?- propongo, e il suo sguardo si illumina, come se sul serio si fosse aspettato che lo avrei lasciato tornare in camera da solo. Inoltre inizia ad essere tardi e le conversazioni sotto l'effetto dell'alcol tendono ad essere ripetitive.
Non faccio in tempo a guardarmi intorno per scorgere la ragazza nella folla che lei si lancia su entrambi, avvolgendo le braccia sulle nostre spalle. Ci stringe in una morsa affettuosa mentre si aggrappa ai nostri maglioni con le dita.
-Ho visto lo sguardo assonnato di Nick dall'altro lato della sala. Immagino stiate per abbandonarmi- si allontana leggermente per guardarci mentre parla, ma non molla la presa sui nostri vestiti. Non avevo mai avuto un'amicizia del genere, una di quelle che ti travolge ogni giorno come se fosse sempre il primo.
-Posso dire che è inquietante che ci osservi da lontano?- borbotta Nick, per la prima volta fuori dal suo stato contemplativo e di meditazione. Con il giusto impegno la ragazza dai capelli ricci riuscirebbe a risvegliare perfino un cadavere.
-Oh ti prego, quella espressione da bambino che metti si vede fino in superficie! Ho perso il talento, non sono mica diventata cieca-
-Ti farò sapere com'è essere entrambi- ribatte sarcastico, ma il suo tono è privo della solita sfumatura divertita. Se fosse stato dell'umore, l'avrebbe trovato un ottimo aggancio per una battuta.
-Andiamo, non fare il guastafeste. Non mi piace quando tieni quel muso- e inizia a baciarlo su tutto il viso, in un tentativo fastidioso di chiedergli scusa. Il ragazzino biondo cerca di sfuggire dalle sue labbra insistenti, contorcendosi sotto la sua stretta, come un gatto che soffia.
-Renee, basta, smettilaa- ma lei non sembra starlo a sentire, i suoi baci veloci schioccano contro la sua guancia per almeno un altro paio di secondi. Quando lo lascia andare, Nick ha i capelli spettinati e la faccia rossa, sembra appena tornato da una maratona.
-Drew, ti giuro che niente di tutto questo era consensuale- e questa volta dopo averci fatto ridere, non riesce a trattenere un sorriso. A modo nostro sappiamo come regolare gli equilibri interni del nostro trio. E anche se mi infastidisce dare ragione a Ian su questo, non saprei come altro chiamarlo.
-Sapete, ho sempre desiderato un simile riconoscimento per un mio record. Una grande festa, alcol, allegria...-
-Tutti che urlano il tuo nome- sottolineo, una volta tanto qualcuno si risveglia dai microgruppi che si sono formati nella sala e inizia a inneggiare l'atleta, tutti gli altri si accodano quasi subito.
-È strano esserci riuscita in queste circostanze- adesso perfino la voce di Renee lascia intendere un lieve ripensamento. Non riguardo alla sua scelta estrema, ma deve aver notato che molte delle manifestazioni di euforia dei suoi compagni nascondono pietà e paura. Non si è ancora delineata una chiara tendenza tra i ragazzi sull'argomento, Ian credeva che questa dimostrazione sarebbe stata decisiva per far emergere i loro reali pareri. Hanno visto che è possibile, che non è solo un pettegolezzo o una teoria sperimentale. Potrebbero perdere il talento sul serio, e in seguito dovrebbero affrontarne le conseguenze. In ogni caso non possono astenersi dal decidere, devono assumersi delle responsabilità sul loro futuro per la prima volta nella loro vita. Sembrano così maturi e adulti a guardarli, ma non sono altro che dei ragazzi.
-Come ti senti?- chiedo a Renee, prima di andare via vorrei assicurarmi che anche il suo entusiasmo non sia una farsa. Sembra facile capire il suo stato d'animo, ma molto spesso non è altro che quello che lei vuol farti vedere. Il sentimento che lei spera di provare fingendo.
-Bene, mi sento finalmente libera di fare della mia vita quello che voglio. Non sono più costretta ad essere un'atleta, non credevo mi avrebbe fatto sentire tanto serena. Ma ho anche bevuto un po' di alcol, quindi chissà!- ride e alza le spalle, mi sembra un pensiero legittimo.
-Dimmi che c'è qualcuno che controlla che non farai cazzate-
Non ho idea di dove sia Ian, ma di certo non lo immagino a divertirsi qui in giro. Alexa ha preferito non partecipare alla festa, Brian, che concordava in pieno con la sua scelta, l'ha accompagnata in camera presto, e credo che sia ancora lì a farle compagnia. È stato bello parlare con lui, anche se per poco. La mia vita è completamente sottosopra al momento, e sentirlo lamentarsi del modo in cui alcune domestiche lavavano i vetri è stato come trovare un riparo nella tempesta. Aggrapparmi a qualcosa di familiare anche solo per un attimo.
-Maverick è al bancone e ha detto che ho a disposizione solo un altro bicchiere e poi basta- sbuffa e indica una ragazza che sta servendo da bere a una coppia. Riesco appena a vederla tra le persone e le luci alle sue spalle, che oscurano il suo volto. Solo i bicchieri scintillano come lampadine.
-Comunque, questa festa è bella, però preferirei passare la serata a tagliare i capelli di Nick e a bere il tè con voi- confessa storcendo le labbra, nemmeno l'alcol riesce a renderle più facile questi momenti di smielata sincerità.
-Lo rifaremo presto- non è passato tanto dall'ultima volta, anzi, ci vediamo abbastanza spesso la sera a parlare del più o del meno nella sala del casinò. Una volta abbiamo fatto talmente tardi che Nick si è addormentato sul tavolo da biliardo. Eppure ogni volta che ci vediamo è diversa dalla precedente, come se ci stessimo cambiando a vicenda man mano che ci frequentiamo. Renee ci saluta di nuovo e poi torna da un gruppetto di atleti che ha iniziato a chiamarla a gran voce.

Progetto 27|| Broken SoulWhere stories live. Discover now