Capitolo 53

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Alexa

Non penso che sopravvivrò.
Renee continua a dire che prima o poi passerà, ma non vedo molta altra vita oltre questo dolore.
Non ho mai provato niente del genere.
Mai.
Nessuna tortura è paragonabile, nessun esperimento si è mai spinto così lontano.
Mi sento come se il mio stomaco fosse stato squarciato in due, e la ferita non fa che allargarsi a dismisura.
Ho il sapore della bile ancora in bocca, e non faccio altro che essere scossa da tremiti improvvisi.
Credo che vomiterò di nuovo.

Voglio solo che finisca.
Farei qualunque cosa.

Riesco appena a tenere gli occhi aperti, abbastanza per scorgere le sagome dei presenti nella stanza.
Vorrei dirgli di andarsene, vorrei sottolineare che questa storia non ha nulla a che fare con loro.
Vorrei avere la forza per farlo.
Ma la verità è che ho paura di essere lasciata sola con me stessa.
Ho paura di quello che potrei fare.
E se da un lato sono terrorizzata, questo mi rassicura: significa che sto conservando un po' di lucidità.
Che non ho ancora ceduto alle voci.

Un altro brivido, più forte dei precedenti.
Conosco bene questo segnale.
Mi avvicino al gabinetto e lascio che il conato faccia il suo corso, come un'onda che si infrange contro il mio corpo.
-Erano più di dieci minuti che non vomitava. Credo stia andando meglio- commenta Renee, non troppo forte, come se avesse paura di essere sentita da chissà chi.
Come se cambiasse qualcosa.
Tossisco e smaltisco gli ultimi residui del mio attacco di nausea, con la testa immersa nel cesso, l'odore mi invita a ricominciare.
-Tu sei mai stato così male?- prova a mascherare il panico nella sua voce, ma non ci riesce.
-No. Ho passato notti terribili in bagno da solo, ma non così. O se è successo, ero troppo sbronzo per ricordarmene-
-Ecco la prima buona idea che sento- borbotto e un'altra fitta allo stomaco mi attraversa le ossa, quasi come un avvertimento.
Anche solo un sorso di alcol mi sarebbe fatale.
Forse non veramente, ma la sensazione è quella.
Eppure se avessi la garanzia di alleviare anche solo un po' questo tormento, manderei giù tutti i bicchieri necessari.

-Renee, puoi andare a prendere degli asciugamani puliti? E per favore cerca Drew, spero che non stia vomitando anche lui da qualche parte- la voce di Nick è calma, non tentenna minimamente. Sembra fin troppo abituato a questo tipo di situazioni.
Renee invece non ha smesso di tremare da quando mi è accanto. So che detesta essere incastrata in tutto questo, e non avrei mai dovuto coinvolgerla. Lei non conosce la dipendenza e le sue conseguenze, non capisce che anche se sto malissimo, una pillola adesso me la prenderei lo stesso.
Forse è l'unica cosa che voglio.
-No...non posso lasciarla- continua ad accarezzarmi i capelli in un moto meccanico, arruffando le ciocche sulla mia testa.
Mi abbraccia con forza, sottolinea che non ha intenzione di separarsi da me.
Un gesto che troverei carino in altre circostanze, adesso temo solo di non riuscire più a respirare.
-Per favore, hai già fatto tanto, hai bisogno di una pausa. Io e Alexa ci comporteremo bene da soli, vero?- quando assume questo tono, sembra molto più grande, come se avesse anni e anni di esperienza in più di noi. E adesso che non riesco nemmeno a vederlo bene, non riesco ad immaginare il ragazzino magrolino e divertente pronunciare queste parole.
-Certo, Nick. Quello che vuoi.- sussurro sconfitta, non ho voglia di iniziare una conversazione o anche solo rispondergli, ma so che questo è l'unico modo per rassicurare la mia compagna di stanza e convincerla a farsi da parte.
Sento lo sguardo distrutto di Renee cadere su di me per l'ultima volta, i suoi occhi scuri sono spogli di quella solita luce di acutezza.
Mi bacia la fronte, poi i capelli bagnati, tutto in un moto caotico e improvviso, che immagino descriva cosa si anima nella sua mente.
Non ho mai voluto farla soffrire. Non per me, non per le mie stupide debolezze.
-Torno presto, te lo prometto- mi dice mentre ancora è attaccata al mio corpo, avverto le sue mani percorrere le mie braccia, in un ultimo saluto silenzioso.
Annuisco e rimango a pensare a quanto ancora durerà questo incubo.
Al momento non vedo nessuna via d'uscita.

Progetto 27|| Broken SoulWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu