Capitolo 46

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Alexa

-Alexa, riesci a sentirmi?-
De5+Ra8
La prima mossa è della regina.
Sto facendo la mossa giusta, Ian?
Sobbalzo quando l'auto supera un dosso, e poi un altro, e il mio cuore rimbalza insieme al mio corpo.
Sono troppo tesa.
-Ti sento- rispondo a mio padre dall'auricolare che mi hanno dato uscendo dalla Base, poco dopo avermi perquisito. Hanno lasciato che tenessi la giacca scura di Ian e la cavigliera.
E non si sono accorti delle pillole che tengo nel reggiseno.
-Ho bisogno che mi tieni aggiornato su tutto. Non ti chiedo di attenerti al piano, mi fido del tuo istinto, ma ti chiedo di non agire senza avermi consultato-
Mi trattengo dal ridere. Mio padre non si fida del mio istinto, al momento lo trova solo più affidabile della strategia abbozzata che ha delineato. Noi siamo in svantaggio, è dura da accettare per lui. Abbiamo più soldi, più risorse, più uomini, eppure siamo i pedoni neri. E questa non è una partita che i neri vincono.
Un altro dosso, seguito da più piccoli ma ugualmente fastidiosi sbalzi. È segno che abbiamo abbandonato le strade asfaltate della città.
-Lo farò-
-Il signor Cox dice che fai sempre di testa tua-
-Il signor Cox dice tante cose- e non mi ha nemmeno salutato.
-Io concordo con lui-
Serro le labbra per non aggiungere altro. È strano parlare con Arthur in questo modo: mi sento gli occhi della scorta addosso, ma nessuno può sentire quello che mi dice. Le mie reazioni compongono l'intera conversazione.
Siamo in cinque nel retro dell'auto. Due di loro mi hanno accompagnato in libreria.
-Da quando fai affidamento sul suo parere?-
La vera domanda è: quando hanno parlato? Non li immagino seduti ad un bar a discutere delle mie tendenze autodistruttive.
So che Jason deve fare rapporto ogni settimana sul mio comportamento e sui miei eventuali progressi nell'allenamento, ma non credevo parlasse direttamente con mio padre.
Non mi piace questa situazione.
Nonostante io non tema che Jason cambi fazione, il tentativo di mio padre di mettere le mani su ciò che è mio mi infastidisce. Mi costringe a stare sulla difensiva.
Potrebbe essere l'ennesima dimostrazione del suo potere sulla mia vita, e non posso fare a meno di vederci anche una sottile minaccia a quello che potrebbe togliermi se lo volesse.
In genere classificherei questi pensieri come paranoia, ma con lui preferisco torturarmi con il dubbio.
-Da quando lui sembra conoscerti meglio di me-
Non c'è dubbio che sia così.
E anche se è un pensiero ormai radicato nella mia mente mi urta il fatto che me lo rinfacci.
Jason mi conosce in un modo così intimo che sapeva che ne avrei sofferto se non mi avesse salutata prima della missione, e così ha fatto: questa è stata la mia punizione.
Sembra essere la sua nuova forma di divertimento delle ultime settimane.
Mi abitua a qualcosa, magari anche una sciocchezza, e poi me la porta via. La mia reazione è il premio che si gode ogni volta che mette in pratica questo meccanismo.
Vorrei dire che recito tutte le volte, ma in realtà mi fa davvero incazzare.
-Eppure credo che Ian Mitchell ti conosca meglio, per questo voglio che tu ti senta libera di prendere decisioni significative oggi.-
Dovrei ringraziarlo per questa concessione, ma in realtà è stato costretto a farlo dalla sua stessa logica.
Io sono la regina bianca. Ne sono sicura.
Non ho mai giocato con i neri.
Ma alla penultima mossa la regina bianca viene catturata dalla fazione opposta. Non ho idea di cosa significhi.

Ci fermiamo ma nessuno scende dall'auto. Immagino che il resto della scorta stia controllando la zona per noi.
-Hai avuto altre visioni oltre quello che mi hai detto?-
Sono due notti che mi sveglio di soprassalto per il suono degli spari, tremo così tanto che sveglio l'istruttore che dorme al mio fianco. La brupenorfina non è abbastanza forte da permettermi di controllare le mie visioni. Non si accavallano in una massa confusa nella mia testa, ma non posso spegnerle a mio piacimento come mi consentiva il metadone.
Sarà uno scontro a fuoco. Una mescolanza di ordini gridati a gran voce, passi pesanti e corpi che cadono.
Ma nessuna immagine. Non ho visto nemmeno una persona con chiarezza.
Queste notti mi sono limitata ad ascoltare.
-No, non ci sono state grandi variazioni-
Lo sento sospirare lievemente, come se fosse proprio accanto a me.
-Sta' attenta-
È un piano ideato da Ian, non ci sarà nulla che possa mettermi in pericolo.
Devo solo far credere loro di essere la regina nera.

Progetto 27|| Broken SoulHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin