CAPITOLO 20

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Questa mattina ho deciso di riprendere in mano gli studi.

Mi sento pronta.

Questa mattina mi sono svegliata presto e mi sono preparata, ho messo un jeans a zampa di elefante con una maglietta a collo alto ma non troppo pesante, ho messo una felpa sopra grigia abbastanza larga e infine gli stivali. Mi sono messa un filo di trucco oggi mi sento bella al naturale.

Come sempre ho messo la collana di mia nonna alcuni braccialetti e poi sono andata a casa di Adam, ormai la mattina ha deciso di accompagnarmi lui a scuola ed io ho accettato.

Quando sono entrata c’era Amelia in cucina alla presa con i fornelli mentre Adam si stava preparando. Mi ha detto che voleva preparare un dolce visto che nella casa dei Colin non si preparava un dolce da molto anzi troppo tempo, a quelle parole gli ho rivolto un dolce sorriso.

Poi dopo cinque minuti è arrivato Adam e siamo entrati in macchina. E adesso stiamo andando a scuola dove ci stanno aspettando gli altri.

<<Questa mattina neanche il buongiorno mi hai dato>> come una bambina metto il broncio e incrocio le mani sotto il seno.

<<Andiamo Luna, ero di corsa. Lo hai visto anche tu>>

<<Si beh ma quando siamo entrati in macchina potevi darmelo il buongiorno>> sottolineo.

<<Veramente ti sei arrabbiata per questa cavolata>> mi volto verso di lui imbestialita come non mai.

<<Per questa cavolata, sul serio Adam? Darmi il buongiorno come, tra l’altro, hai sempre fatto non è per niente una cavolata. Oh, ma certo non preoccuparti non mi interessa del tuo buongiorno>>

Per tutta la fine del tragitto non gli rivolgo parola, anche se ogni tanto mi lanciava un’occhiata per captare il mio stato d’animo.

Non appena parcheggia, ancora arrabbiata slaccio la cintura e faccio per scendere quando una mano mi prende per il polso facendomi risedere nell’auto.

<<Dove credi di andare ricciolina?>> mi soffia in faccia ad un centimetro dalle labbra.

Che mettiamo in chiaro le sta divorando con lo sguardo ma non gli do la soddisfazione si baciarmi.

Riapro la portiera e questa volta scendo.

<<Non ci credo sei ancora arrabbiata?>>

Non rispondo. Finché non sento la sua portiera che viene sbattuta con molta rabbia dopodiché una mano si intreccia nel mio collo e mi sbatte contro la portiera della macchina.

<<Non fare la bambina>> assesta serio.

<<Io? Io sarei la bambina? Ma non mi dire da che pulpito>>

<<Scusami, hai ragione il buongiorno per noi non è mai stata una cavolata, ho detto una cazzata>>

<<Una cazzata bella grande aggiungerei>> siamo così vicini che sento la nostra tensione nel volerci baciare ma nessuno dei due fa il primo passo.

<<Ora dammi il buongiorno>>

<<Oh no no! Il buongiorno me lo devi dare tu caro Adam>> gli sussurro all’orecchio.

<<Bene dato che insisti tanto>>

Non capisco cosa intende dire con questa frase finché non mi afferra nuovamente dal collo per poi far scontrare le nostre labbra.

Chiede accesso con la lingua finché non lo accetto e iniziano a vorticare nel giusto ritmo. Ogni volta che mi bacia mi fa mancare il respiro.

Non appena si stacca riprendiamo entrambi il respiro.

My LoveWhere stories live. Discover now