CAPITOLO 23

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Mi sto preparando per andare a questa fatidica cena con Ethan.

Adam oggi non si è fatto sentire per niente oltre al messaggio che mi ha inviato non appena eravamo in biblioteca.

Molto probabilmente è già all’opera per finire la sua missione con Samantha quella vipera del cazzo.

Indosso un vestito nero con uno scollo non troppo esagerato, ho messo dei tacchi argentati in più ho aggiunto qualche accessorio in più tipo collane, anelli, bracciali.

Mi sono truccata abbondantemente e sono pronta per andare via.

Infatti, dopo cinque minuti sento il campanello suonare

<<Vado io!!>>

Urlo cercando di farmi sentire.

Appena sono davanti alla porta di casa la apro e vedo Ethan vestito molto elegante, devo dire che è un bel ragazzo veramente tanto.

<<Wow! Ehm, sei bellissima davvero>>

Vorrei iniziare ad essere più gentile con lui, nel senso non mi ha fatto nulla di male infondo quindi non capisco perché dovrei trattarlo male.

<<Anche tu stai molto bene>>

Indossa una camicia nera aperta sul petto, dei jeans attillati del medesimo colore con delle scarpe semplici, si è messo anche gli anelli wow. È un ragazzo affascinante.

<<Andiamo?>>

Annuisco scuotendo fortemente la testa.

Ci dirigiamo fino alla sua macchina quando noto la luce di camera di Adam accesa e due sagome passare lì davanti.

Non ci credo.

Con passo veloce e calibrato vado verso la porta di casa e suono, ad aprirmi è Luke.

<<Ciao Luke, Adam è in casa?>>

<<Ciao Luna, si è di sopra con una certa Samantha se non erro>>

Divento rossa dalla rabbia.

Oggi non mi ha cagato per niente dalle 14 del pomeriggio ed ha addirittura portato in casa anzi rettifico in camera sua Samantha bell’inizio di conoscenza.

Senza neanche bussare apro la stanza trovando Samantha sul suo letto sdraiata e lui seduta nella scrivania.

Appena mi vede mi guarda confuso ma allo stesso tempo stupito.

<<È così che voi dovete convincere un altro pittore a venire nella nostra scuola? Stando nella camera da letto?>>

<<Che ci fai qui?>> mi domanda lui, mentre lei mi guarda con sfida.

<<E pure se fosse qual sarebbe il tuo problema?>>

Fa sul serio davvero?

<<Qual è il mio problema? Stammi bene ad ascoltare gatta morta che si struscia sui cazzi dei ragazzi già impegnati>> mi guarda con la bocca spalancata.

<<Non me ne frega un emerito cazzo se voi dovete stare insieme a lavorare su questa cosa, ma non tollero bugie e falsità e il mio ragazzo non è di certo uno che si diverte a farmi soffrire.>>

<<Perciò gira nelle stanze di ragazzi liberi e non occupati intesi?>> la guardo con uno sguardo pieno d’odio, ma sembra che la mia determinatezza l’abbia spiazzata.

<<E adesso potete continuare a fare il cazzo che volete, tanto tu Adam non me l’ho avresti mai detto che ti trovavi a casa visto che della tua ragazza non te ne fotte un cazzo.>>

My LoveWhere stories live. Discover now