CAPITOLO 18

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Sono scossa lo ammetto. Non è stato bello ciò che ho appena passato. E non chiedetemi come ho riconosciuto mio padre quando mi ha chiamata lucciola è scattato qualcosa in me.

Ora sono in ospedale, i medici mi stanno curando tutte le botte che Megan mi ha dato con la mazza. L'ho visto in lei, era così disperata quando mi colpiva, come se anche lei avesse un passato di merda. Ma ricordatevi sempre una cosa non sempre le persone vanno perdonate per il male che infliggono. Io facendo scappare Megan da tutta quella merda non vuol dire che l’abbia perdonata per ciò che ha fatto ad Adam oppure a me.

Non merita un perdono da nessuno di noi.

<<Ei amore>> vedo Adam entrare con un sacchetto bianco chiuso.

<<Cosa mi hai portato?>> sorrido

<<Beh visto che ti lamentavi per la gelatina che ti davano le infermiere ti ho portato un tramezzino>> rido, rido di gusto

<<Non è vero che mi sono lamentata, ho solo detto che non mi piaceva ciò che mi portano.>>

<<D’accordo, d’accordo hai vinto come sempre.>>

<<EVVAI>> ridiamo all’unisono.

<<Come stai ricciolina?>> mi era mancato questo nomignolo da parte sua.

<<Ad essere sincera non lo so, forse ancora scossa per ciò che è accaduto. Ero così sicura che vi trovaste al capanno se avessi sentito pen non sarebbe successo>> me lo sono ripetuto tante volte; eppure, non riesco a capacitarmi di essere finita proprio nel posto dove mia madre voleva.

<<Ei, piccola guardami. Non è colpa tua e lo sai. Come potevi saperlo che ti saresti trovata tua madre lì che era pronta per ucciderti una seconda volta?>> lo guardo.

<<Non potevi, nessuno di noi poteva sapere quanto fosse spietata>>

<<Cosa gli succederà adesso?>>

<<Ci ha pensato tuo padre, ti racconterà tutto non appena farà ritorno promesso.>>

<<Mio padre è qui?>> annuisce sorridendomi.

<<Cosa dicono i medici?>>

<<Hai preso delle botte importanti fortunatamente non hanno danneggiato niente ma, ci mancava poco che ti rompesse la colonna vertebrale. Perché l’hai lasciata scappare?>> capisco subito che intende dire.

<<L’ho vista sai? Ho visto la me bambina che non sapeva cosa stesse facendo in quel momento. Quando mi ha guardato ho visto il caos nei suoi occhi ho capito che aveva sbagliato, che voleva essere felice. Ma col tutto che ho pensato ciò non riuscirò a perdonarla di niente. In quel momento lei era lì e non ci ha minimante pensato due volte a riempirmi di botte. Neanche quando ha scoperto cosa mia madre facesse su di me.>>

<<Ma non volevo un’altra morte, non volevo assistere ad una morte ad un’altra, mia nonna non sarebbe felice di come mia madre è diventata, lei non l’ha cresciuta così. Mia nonna gli ha dato tutta l’amore che aveva mentre mia madre non ci ha pensato due volte a voltargli le spalle.>>

Adam mi ascolta in silenzio. E dopo infiniti attimi mi parla.

<<Tua nonna sarebbe molto fiera di te lo sai Luna?>>

<<Se adesso vedrebbe la donna che sei diventata sarebbe molto orgogliosa, di vedere come hai vinto contro il tuo incubo. Ognuno di noi è orgoglioso di te ricciolina.>>

Si avvicina a me, e non appena mi sta davanti gli afferro la maglietta per fare scontrare le nostre labbra in un bacio bisognoso assai, mi sta ridando l’aria che in queste ultime ventiquattro ore avevo perso, mi sta ridando la capacità di parlare e sorridere. Questo bacio pieno del nostro amore, pieno delle nostre battaglie. È tutto racchiuso in questo bacio il nostro lucchetto segreto.

My LoveWhere stories live. Discover now