CAPITOLO 1

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6 mesi dopo....

<<Luna sei pronta? E' il tuo turno>> ovviamente lo sapevo dovevo gareggiare, era arrivato il giorno e
fino a poco prima della morte della nonna ero entusiasta, non pensavo ad altro, ora ho i pensieri da
tutt'altra parte, ma devo gareggiare, devo vincere.
<<Arrivo, metto i pattini e ci sono. Grazie Claus>> Claus è il mio allenatore, senza di lui sarei morta a quest'ora, gli devo tutta la mia vita e penso che se ad oggi sono arrivata in semifinale è solo grazie a lui.
<<Eccomi>> ero pronta? Sinceramente non lo so, ma devo. Lo devo fare per me stessa, per Claus, per la mamma, che hanno sempre creduto in me, o almeno per lei era così prima ora non più. Mio padre non lo nomino neanche, ci ha abbandonato per crearsi una nuova famiglia, tradiva la mamma da quando io avevo 6 anni. Alla fine come giusto che sia l'ha cacciato di casa.
A risvegliarmi dai miei pensieri è il coach.
<<Allora Luna conto su di te dal primo giorno che sei entrata nel mio ufficio, balla, pattina, ma
soprattutto divertiti questo è l'importante>>, annuì a tutte le sue parole, e dopo lo strinsi in un caloroso abbraccio.
<<Grazie Claus ti sarò sempre grata per questa possibilità>>, un sorriso caloroso si mostrò sul suo volto,
dopodichè mi spinse in pista. CHE LA GARA ABBIA INIZIO!
Devo ammetterlo, è bello vedere il mio nome primo in classifica, non è la prima volta ma è sempre bello, non è facile arrivarci, soprattutto per una come me, mi sono fermata per 6 mesi, non riuscivo come ben sapete a fare niente neanche ad alzarmi dal letto, il mio unico pensiero era la mia nonna e ciò che mi disse prima di morire, quelle parole riecheggiano nella mia testa sempre in ogni secondo non riuscivo neanche a dormire.
Dopo che lei volò in cielo nella mia umile dimora a New York niente era più lo stesso, mia mamma, la donna sempre solare sorridente che non si faceva mai abbattere da nessuno, era cambiata, subito dopo che
perse sua madre, peggiorò non la riconoscevo praticamente più.
Ogni giorno tornava tardi da lavoro, o ancora meglio non tornava proprio,sempre impegnata ad
andare a letto con qualche suo collega oppure con il suo capo sposato, ma io dovevo pensare a me stessa e al mio fratellino, la cosa più importante della mia vita. Ho sofferto, sto soffrendo ancora adesso lo ammetto ma a nessuno sembra importare, mio fratello ogni volta che mi guarda vede il mio viso
sempre stanco, ma non mi ha mai fatto domande al riguardo, ma sapevo che non era stupido, lui non sa cosa ho dovuto passare dopo tutto il casino successo era piccolo e non volevo fargli del male
quindi non gli dissi nulla so di aver sempre sbagliato ma per me era la scelta migliore, ormai mia madre pensava solo a autodistruggersi, non pensava più di continuare a crescere Luis per dargli
amore no preferiva sparire per giorni interi se non mesi, e poi forse tornava strafatta, e io
allontanavo il più possibile Luis da quello che ormai era diventata mia madre un fantasma.

Dopo essere tornata a casa, Luis mio fratello è corso ad abbracciarmi, ma come sempre la mamma non c'era, non mi aspettavo il contrario. Perciò mi sono fatta una doccia veloce e poi ho preparato la cena, con mio fratello seduto sull'isola della cucina che mi raccontava la sua giornata scolastica così
bella e interessante che mi sono ritrovata a sbadigliare parecchie volte, e infatti lui lo vedeva ma continuava perchè sapeva di darmi fastidio finchè ghignò e poi sganciò la bomba...
<<Sai Luna oggi ho conosciuto questa ragazza, meravigliosa fantastica oserei dire, penso di piacergli>>, mi ritrovai a sorridere, mio fratello non è uno che si lascia andare a questi complimenti, sarò sincera può sembrare uno stronzo senza sentimenti, ma è solamente una sua corazza, perché è il ragazzo più dolce e simpatico sulla terra, <<Beh? Parlami un po di lei, descrivimela>>
<<Mmmm, cosa posso dire, è una bellissima ragazza, il suo sorriso è contagioso, infatti delle volte
anche senza pensarci mi ritrovo a sorridere come un deficiente, è la ragazza più brava del mio corso,
ovvero letteratura, ma i miei amici la prendono in giro, perché quando si imbarazza balbetta>>non capisco come faccia ancora a frequentare quella massa di idioti ma ora mi concentro su un'altra cosa, metterlo in imbarazzo,così mi sentì di porgli questa domanda <<E sentiamo un po piccolo Luis - lo
chiamo così quando mi fa tenerezza oppure solo per farlo incazzare visto che non gli piace
affatto questo nomignolo infatti roteò gli occhi al cielo- cos'hai fatto quando i tuoi amici stupidi l'hanno presa in giro?>> Bingo! conoscendolo bene, e soprattutto come previsto diventò rosso come un peperone, ma sorrise per aver detto quella cosa degli amici perché sa che è così e mi rispose
subito , ma non mi aspettavo una risposta del genere
"B- BEH, mi sono alzato e ho dato un pugno in faccia a Jacob" in questo momento la mia faccia sarebbe da immortalare, ormai la mia mascella sta toccando il marmo della cucina per quanto sono rimasta spiazzata <<C'è fammi capire bene tu Luis Blake, hai preso a pugni un tuo amico, TU!>>
<<Non sono così stronzo, ho solo difeso un'amica>> Certo un'amica come no neanche lui ci crede.
<<Comunque... cambiamo discorso, come stai lulù?, oggi non ti ho visto per niente>> riconosco la sua voce, quella voce, che ha sempre capito ogni cosa ma facendo sempre finta di nulla <<Ascoltami Luis questi per me non sono mesi facili lo sai, devo fare tutto da sola, pagare le bollette, buttare la
spazzatura, andare a lavoro per poter prendere qualcosa da mangiare,e soprattutto devo crescerti piccolo Luis>>, lui sa ciò che ho passato ma soprattutto quello che sto passando e non sono felice di mostrarmi così
debole davanti al mio piccolino.
<<Ascolta Lulù io non volevo dirtelo ma ho saputo della nonna, ho saputo che dopo la sua morte ti sei chiusa in te, ho saputo che nessuno ti è stato vicino, te la sei sempre cavata da sola Lulù, sai che sei
la mia forza per andare avanti, so che non c'è la fai più, la notte cazzo, quando passo davanti alla tua camera ti sento che piangi, che spacchi ogni fotografia che raffigura te la mamma e Mark nostro
padre, che non ci è mai stato né per te né per me, ti sento ogni cristo di volta che vai al bagno ti chiudi lì e non esci prima di averci passato 3 ore, sei stanca, ti sei presa per troppo tempo cura di me, ora basta voglio fare qualcosa io per te, permettimelo Lulù ti prego>> e non ci riesco più, crollo, crollo in un pianto disperato, lui sa tutto lo ha capito e sono sicura che tutto queste cose gliele abbia dette zia Margaret non me ne sono mai accorta avevo cosìpaura di confessargli una cosa simile di non aver capito che già né era a conoscenza, ma lui continua non si ferma <<Vedo che non mangi più, vedo che non ti prendi cura di te stessa, ma cazzo Luna non esisto solo io santo dio, capisci? Hai una cazzo di vita, vivila, mi sono rotto di vederti così, ricorda perfavore cosa ti disse la nonna Lulù ricordalo sempre, ripetilo sempre a te stessa, -Cercami in ogni tramonto Moon,
sarò sempre lì, e tu amore mio splendi come solo tu sai fare, e guarda la luna attraverso i tuoi occhi e sorridi sempre, pattina come solo tu sai fare, sfida gareggia, e divertiti. Sei la mia Luna amore sarò sempre lì ad ogni tramonto ti aspetterò-, Tutto questo ti disse Lulù e tu non l'hai mai fatto mai non sei neanche mai andata al mare oer poterla vedere nel tramonto,gliel'hai promesso luna, e tu non stai bene e lei non vorrebbe questo, mostra la donna che sei sia all'interno che all'esterno. Ti voglio bene Lulù>> non respiravo come potevo, infatti caddi a terra, ma lui il mio piccolo Luis era lì pronto a sorreggermi sempre in qualsiasi momento, sapeva tutto, ed era vero io non ho mai mantenuto la promessa mai... e dopo mesi l'avevo sentito quel peso, non era cessato no come poteva , semplicemente si era alleggerito solo grazie a lui...
Pensavo che non avesse mai compreso fino in fondo il dolore che provavo, ed è vero dopo la morte
della nonna non ho fatto altro che distruggermi, a 15 fottutissimi anni dovevo vivermi la mia vita da
adolescente, andare a ballare fumare una canna tanto per dire, uscire con gli amici, saltare per un giorno scuola. E invece no! Non sono mai riuscitaa fare niente di tutto ciò semplicemente perché a 15 anni ho avuto la
responsabilità di crescere Luis, non che me ne sono pentita ci mancherebbe morirei per lui, ma ero semplicemente una ragazza che aveva bisogno di amore materno o paterno ed è brutto e struggente dover crescere così velocemente, ora continuo ad essere la ragazza di 15 anni che si occupa di suo fratello solo con 4 anni in più, anche mio fratello
è grande ma l'ho dovuto comunque prendere sotto la mia ala, non ha mai avuto una figura materna al suo fianco zero come me d'altronde, e adesso che io ho 19 anni e lui 17, mi sembra come se fosse ieri.
<<No Luis, non puoi prenderti cura di me, sei giovane sei un ragazzo devi vivere, fai quello che io non ho mai potuto fare, ora che la mamma e Mark non ci sono, vivi, divertiti fai le cazzate peggiori di questo mondo ma non finire in questura sennò ti ci lascio - e finiamo entrambi per ridere io con le
lacrime agli occhi e lui che me le raccoglie con ogni suo bacio che per me è una cura-ubriacati, vai alle feste, torna tardi la sera ma prima avvertimi, fai il bagno la sera tutto!Ma ti prego non badare a me perché sono un casino, non mi merito amore - non ho mai avuto occasione di conoscerlo tranne
con la mia nonnina e zia Margaret- Luis, piccolo Luis non tormentarti la vita stando vicino a me fai le tue esperienze fratellino mio.>> e anche se non lo mostra so che si è commosso perché tira su con il naso e questo mi fa sorridere
<<Lulù sei la mia vita, sei la mia mamma, ma sei anche la mia migliore amica, sei una scassa palle ma ti amo con tutto me stesso, e tu non sai quanto io sia grato per quello che hai sempre fatto, ma ti meriti di essere amata ogni giorno, perché fattelo dire sei una principessa la mia, e non voglio vederti star male, la mamma si droga la mamma si ubriaca la mamma torna a casa con un uomo
diverso ogni cazzo di sera e si, Luna non sono stupido sento tutto, e non voglio più vederti così stai crollando a terra, la Luna si è spenta i tramonti non sono più lucenti come prima Luna falli tornare al loro colore naturale e brilla, splendi con loro ti prego."

Questa volta non risposi ma mi accoccolai ancor di più nelle sue braccia nell'unico posto dove volevo stare e lui fece altrettanto appoggiando il suo mento sulla mia testa, e mi strinse forte per farmi restare, per dirmi nel silenzio più assordante di quella sera che lui sarebbe stato con me fino alla fine, perché si io l'avrei sempre capito era il mio piccolo terremoto, il mio piccolo ma ormai grande
Luis.

My LoveWhere stories live. Discover now