Cap 22 | Another One Bites the Dust.

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Uccidere. Fare il bagno. Dormire.

Si sentiva come se fosse intrappolata in un giro infernale: una punizione infinita per espiare i peccati che aveva commesso dall'inizio della guerra.

Uccidere. Fare il bagno. Dormire.

Uccidere. Fare il bagno. Dormire.

Ancora e ancora, l'eterna maledetta giostra da cui era destinata a non sfuggire mai.

Il periodo di "discesa" dopo il risveglio dall'incantesimo peggiorava ogni volta. Si sentiva come un gatto senza artigli ogni volta che si svegliava: agitata e con così tanta aggressività repressa che non aveva modo di incanalarla.

Persino la pittura non dava più lo stesso conforto di una volta. Aveva provato a toccare una vena, far sanguinare questa rabbia per spalmarla sul muro - ma tutto ciò che poteva dipingere era sangue, corpi spezzati e fuoco, confessando i suoi peccati della giornata attraverso delle pennellate.

Hermione irruppe attraverso la porta e si precipitò attraverso la sua camera da letto, aprendo furiosamente la cerniera degli stivali col tacco e calciandoli via. Si strappò i guanti cremisi inzuppati dalle braccia mentre entrava nel bagno, delusa che non si rompessero quando li gettò sulle piastrelle.
Le sue dita - tinte con il sangue essiccato di qualcuno - tremavano mentre si chinava sulla vasca di rame per aprire il rubinetto dell'acqua calda.

Le sue vesti da Mangiamorte erano troppo strette. Si sentiva claustrofobica, troppo calda, troppo tesa e aveva bisogno di togliersi quelle vesti subito!

Aveva bisogno di entrare in quella vasca e lavare via il sangue, la cenere e la carne strappata dal suo corpo prima di vomitare. Aveva bisogno di strofinare ogni centimetro della sua pelle fino a renderla cruda, screpolata e di nuovo pulita. Se ne avesse avuto bisogno, sarebbe rimasta seduta nella vasca per ore.
Si sarebbe graffiata la pelle, avrebbe fatto bollire questo parassita di una maledizione che sentiva...

"Granger!" una voce tagliente sogghignò dalla soglia, diventando più forte ogni secondo che passava. "Smettila di scappare per due bastardi secondi. Non ho ancora finito con te!"

Hermione strizzò gli occhi con indignazione. Le sue dita si strinsero più forte attorno al coperchio della vasca di rame. "Oh, potresti andare a fanculo Malfoy! Non puoi lasciarmi in pace -"

All'improvviso mani fredde le si chiusero attorno al braccio, e una presa forte la fece girare su se stessa.

Guardare Malfoy dopo una missione era come guardarsi in uno specchio.

Mentre lo fissava, sapeva che il sangue che si asciugava nelle sue ciocche bionde e bianche si stava arruffando anche nei suoi riccioli. Che lo stesso sangue che gli rigava il viso si stava asciugando su quello di lei.

Vide nei suoi occhi la stessa espressione folle e vuota, quella che solo i soldati appena usciti dal campo di battaglia conoscevano. Quella che solo i carnefici con il sangue che ancora gocciolava dalle loro lame riconoscevano, e la faceva sentire male.

"Ti avevo detto di non scappare," sbottò Malfoy. "Avresti potuto essere ferita, e non pensare di non averti visto provare a superare la maledizione tagliente di Theo!" Le mise una mano sulle spalle, cercando di tenerla ferma mentre la controllava, alla ricerca di ferite che non c'erano. "Che diavolo ti prende? Quella maledizione ti avrebbe fatta a pezzi! Ti sei quasi fatta ammazzare..."

"Sì, Malfoy, la parola chiave è quasi," sibilò Hermione, sentendo la rabbia ribollire pericolosamente vicino alla superficie. Lei si ritrasse nella sua presa, cercando di respingerlo, ma le sue mani la strinsero ancora più forte. Inevitabilmente. "Mi sono quasi fatta ammazzare! Mi sono quasi trovata davanti ad un incantesimo che avrebbe potuto porre fine alla mia miserabile esistenza, ma indovina un po'? La tua Maledizione Demoniaca mi ha impedito di farlo!"

Secrets and Masks | By Emerald_Slytherin.Where stories live. Discover now