𝟏𝟓. 𝐂𝐨𝐧𝐬𝐞𝐠𝐮𝐞𝐧𝐳𝐞

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Miei cari lettori,
sono venuta a sapere che proprio qualche giorno fa uno dei piccoli luoghi più amati ed apprezzati di tutta Annecy, da grandi e piccini, è stato vittima di un vistoso e turbolento scandalo. Seppure per soltanto pochi minuti Le jardin Avenue d'Albigny è stato il luogo in cui due cittadini, che quasi potrei definire degli adolescenti con troppa fretta di crescere sono stati l'oggetto della piccola indecenza che ha reso complice uno dei più bei giardini della Francia.
La vostra autrice non riteneva questo atto poi così degno di nota, probabilmente perché la sua fantasia si spinge ben oltre, ma qualcuno di coloro lì presenti ha richiesto con ostinazione di fare di queste frivolezze un disgustoso documento.
La stessa autrice non ha idea di quanto tempo servirà affinché il popolo metabolizzi l'accaduto e di quante altre pagine di stampa dovrà dedicare a questo momento, ma si dispiace per i giovani che proveranno l'imbarazzo per le critiche di una popolazione fin troppo civile ma ancora troppo poco acculturata.
L'autrice non possiede per voi scatti raffiguranti i due giovani, ma augura a loro un felice sposalizio (seppur sbrigativo).
"Da Le cronache mondane di Annecy, scritto di Lady Madness - 27 agosto 1848."

Dello scandalo che vide protagonisti Andriy e Snezhana si continuò a parlare, anche se in pochi di abitanti affascinati dal mestiere di rovinare la reputazione altrui ce n'erano sempre... e ce ne sarebbero sempre stati.
Annecy ospitava le ultime giornate estive e presto l'autunno avrebbe bussato con i suoi venti alle porte.
Nonostante alcune pagine dei quotidiani continuavano a parlare di loro, Andriy e Snezhana continuarono ancora per un po' a svolgere le loro semplici vite.
Ogni mattina entrambi i giovani si recavano al negozio di Anthime Lefebvre per aiutarlo e per lavorare in sua compagnia. Il primo ad entrare al negozio era sempre Lord Lefebvre, il proprietario, ma quella mattina sin da subito notò qualcosa di diverso: qualcuno aveva sicuramente commesso qualcosa, o forse... qualcuno era entrato lì.
No, impossibile, non poteva essere. Come potevano essere entrati, se ci fossero stati dei ladri sicuramente se ne sarebbe parlato. Ma poi... Annecy era una località così tranquilla. Nessuno aveva mai derubato nessuno, nessuno si era mai rivolto un torto.
La gelosia certo, esisteva ovunque, ma Anthime non aveva mai avuto nemici.
Era un uomo rispettabile, lo era sempre stato.
Per sua fortuna non c'erano stati ladri, ma qualcuno gli aveva fatto un torto, proprio quella notte. Una blasfemia per i suoi occhi. Qualcuno aveva lanciato con molta forza un sasso, grande abbastanza da aver frantumato un vetro.

Anthime Lefebvre conosceva soltanto un uomo in tutta la Francia del diciannovesimo secolo capace di detestare lui e la sua attività ed era Rogatien Chevalier.

Il vecchio proprietario del negozio in quel momento non riuscì a capacitarsi di come una persona potesse arrivare a provare ancora odio e mantenere così tanto rancore verso di lui, per qualcosa che poi, in realtà, non riguardava e non interessava affatto Rogatien Chevalier ma un altro uomo, un altro di loro, un cosiddetto Raymond Chevalier. Difatti è bene precisare che Raymond era il ricchissimo padre di Rogatien, che oltre alla ricchezza possedeva sin da giovanissimo tutto ciò che un individuo avrebbe potuto desiderare, eppure c'era qualcosa che gli mancava: l'affetto di Amélie Dubois.
Lei era una fanciulla abbastanza ricca, o almeno quanto bastasse da non desiderare nulla di materiale. Aveva diciassette anni, candide labbra e guance color fragola, un sorriso capace di fare sbocciare i fiori anche da sotto alla neve, lunghi, lunghissimi capelli castani e due occhi che nonostante fossero molto scuri erano capaci di far sorridere il mondo.
Un solo sguardo di Amélie raccontava più di quanto lei scegliesse di proferire. E a Raymond Chevalier quegli occhi rivelavano sempre la stessa frase, da anni: lei non lo voleva e non l'avrebbe mai voluto.
Quella ragazza aveva una certa idea di uomo, d'altronde un po' come ogni ragazza in età giovane, dotata di ossitocina, ma quell'ideale di ragazzo che Amélie aveva non combaciava affatto con nessuno degli Chevalier che risiedevano nell'intero cosmo.
Così Raymond Chevalier che allora possedeva trent'anni (ed un'immensità di rendite) non si diede mai pace, perché lui in fondo era convinto di essere l'uomo giusto, il più perfetto, per quella ragazza, ne era sempre stato convinto.
Tutte le sue certezze però furono abbattute nel momento in cui Amélie Dubois fu vista assieme ad un ragazzotto che mostrava soltanto un paio d'anni in più di lei. Costui divergeva totalmente sia da Amélie che da Raymond; questo ragazzo si chiamava Anthime Lefebvre ed allora era soltanto un ventenne con pochi spiccioli nelle tasche ma tanto di coraggio, fiducia e volontà, che facevano del suo l'animo dell'uomo perfetto.
Bastarono poche settimane, o forse pochi mesi, e Raymond ebbe modo di vedere Amélie e Anthime sposati e felici nel realizzare, seppure lentamente, la loro casa ed il loro negozio.
Raymond Chevalier durante il corso della sua vita si sposò, ma mai per amore, e così insegnò anche a suo figlio Rogatien, che crebbe senza affetto ed abituandosi all'idea che il potere e la ricchezza fossero l'apice della vita.

Anthime Lefebvre era terribilmente scosso nel vedere una grande filatura formatasi sul vetro del suo negozio.
Si stava talmente disperando che quella mattina Andriy e Snezhana temettero che gli venisse un attacco di cuore.
Non lo avevano mai visto così agitato dunque realizzarono quanto quel negozio fosse importante per lui e per rassicuralo ad un certo punto Snezhana gli disse《Suvvia, signor Lefebvre, vedrà che tutto si sistemerà prima di quanto possa immaginare.》la ragazza si sentì davvero poco abile nel confortare la gente, non che amasse dimostrare cotanta empatia, ma l'amico alle sue spalle per poco non le fece venire un attacco epilettico quando disse in tono ironico《Ma sì. È soltanto un vetro rotto, immagina se proprio ora cadesse il lampadario!》, Snezhana guardò Andriy con uno sguardo che sotto alcuni aspetti poteva essere imperscrutabile, sotto altri avrebbe potuto ustionarlo soltanto osservandolo.
Quando Lord Lefebvre si calmò Snezhana propose《Se vuole, io ed Andriy ci offriamo di pagarle la vetrina. Ci teniamo al negozio quasi quanto lei.》mentre il biondo sottovoce, in un tono ironico che soltanto la ragazza potè udire, sibilò un:《Beh. Questo è un parolone!》ma l'anziano sembrò quasi realizzare lui stesso che in realtà aveva simulato drammi inutili, o forse i suoi drammi erano validi ma rivolti a quell'infondato odio che gli Chevalier provavano verso di lui da anni. Un odio che non sapeva fin dove si sarebbe spinto. Ma non si era di certo preoccupato per la vetrina, difatti diede due piccole pacche sulla spalla di Snezhana e le disse《Tesoro, tu non hai idea di quante vetrine potrei permettermi. Non sprecate nulla dei vostri guadagni, potranno servirvi più in avanti!》dopo si rivolse sempre alla ragazza e disse《Ah. Ho sentito che ti sposi!》, la giovane annuì soltanto, senza mostrare tanta felicità, ma Andriy fece capolino e con un piccolo sorrisetto corresse l'altro uomo, dicendo《Ci sposiamo!》sulle labbra dell'anziano si formò come una "O" che andava a segnare il suo stupore e poi mosse l'indice prima ad indicare la fanciulla e poi il ragazzo, e disse《Ah! Voi due!》soltanto dopo chiese《Allora potrei mostrarvi qualcosa di adatto alla cerimonia! A proposito... in che periodo sarà?》e fu quella domanda a marcare le differenze tra i due perché Andriy rispose《Oh. Non sappiamo di preciso, ma avevo pensato tra nove mesi, a maggio.》precisò, Anthime gli rivolse un'occhia torva e disse《Nove mesi? Non ci sarà di mezzo un pargolo? - si interruppe per un momento e poi disse - Se volete un consiglio... scegliete tutti i mes tranne maggio, agosto e novembre. - non attese nemmeno le loro domande che diede spiegazioni e aggiunse - Molti di questi tempi dicono che siano mal augurali.》ma ecco che Snezhana scosse la testa come per liberarsi dalle sciocchezze che i due uomini le stavano facendo ascoltare e disse《In realtà sarà celebrato molto presto. Tra otto giorni. Sarà una piccola cerimonia, senza elegantissimi abiti e foto a memorarla. E senza troppi invitati.》dopo un po' li ammonì entrambi dicendo《Eh. No, non sono in attesa.》

In fine i due giovani spiegarono ad Anthime del loro scandalo, spiegandogli che sarebbe stato soltanto un matrimonio "in amicizia" e che tra loro non sarebbe mai subentrato dell'amore. Dunque al più presto dovevano organizzare tutto e risultare già sposati così da non dare ancora più voce a quello scandalo.

𝐋𝐚𝐝𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐑𝐨𝐬𝐞Where stories live. Discover now