𝟓. 𝐋𝐚 𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞

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Se c'era qualcosa che dovevano assolutamente fare in quelle giornate, momenti, attimi e addirittura istanti, era che dovevano proteggersi e combattere per aiutarsi a vicenda e non cadere in qualsiasi cosa di quella società a loro sconosciuta che gli avrebbe provati ad intrappolare perennemente tra la paura. Anche se si sarebbero presi a mazzate, in fondo sarebbe stato meglio ammazzarsi a vicenda che essere uccisi da quel che non conosci!
Quindi in fondo è così, la paura trasforma l'odio in amore, anche la persona con cui hai passato solo un minuto e che più detesti, per quanto la detesti, la conosci meglio di qualsiasi pericolo invisibile e a te ignoto. La più grande debolezza dell'uomo, forse cosa che lo paragona a gran parte degli animali è proprio questa: la paura.
La paura spinge al desiderio di riunirsi in branco per ricevere il sostegno di un proprio simile.
In fondo lo sappiamo tutti, è nell'indice di quel che è vivo stare insieme, soli si è morti.

S'è così, allora, Snezhana forse era già morta, non in quell'avventura, ma dall'inizio della sua vita.
O forse, lontane o vicine ha sempre avuto le persone che poteva definire come un "branco" e che l'avrebbero sempre sostenuta. In fondo da sempre, nessuno di noi nasce totalmente solo. Ci sarà sempre qualcuno a prendersi cura di noi, anche a costo che noi dovremo ricattare con altra cura. La vita è così: un ciclo continuo, prima sono gli adulti ad aiutare i bambini, poi saranno quegli stessi bambini ad aiutare quegli adulti ormai decrepiti e ad occuparsi a loro volta di bambini, nella speranza di ricevere un aiuto.

Andriy andò colto dal panico nella camera dove giaceva dormiente Snezhana, aprì velocemente la porta e la richiuse velocemente cercando di fare il meno dei possibili rumori alle sue spalle. Dopo tirò un sospiro, forse per prendere fiato e non troppo di sollievo.
Dopo un po' forse per calmarsi e mettersi l'anima in pace, decise di svegliare la ragazza e raccontarle di quel che era successo, lei assonnata gli rispose《Il buio contorce ogni singola forma, non dovevi pensarci e dormire tranquillamente. La miglior soluzione è chiudere gli occhi! Nel dubbio, muori e basta!》gli disse con fare tranquillo e un piccolo sorrisetto sul volto, mentre il ragazzo le rispose《Tu, prendi tutto alla leggera. Sei ancora una ragazzina!》così la ragazza si sedette sul letto e poi disse《Cosa vorresti dire con ciò? La ragazzina mi sembri più tu ora! Guardati! So che sei stato in un corpo femminile e con le mie vesti addosso, purtroppo. Ma nemmeno io mi sono mai spaventata così, sembri proprio uno scemo.》dopo un minuto di silenzio lei disse《E lasciami dormire, per favore.》.
Dopo poco Andriy interruppe nuovamente il silenzio affermando《Aspetta!》la giovane balzò spaventata e disse《Ma sei matto? Perché urli così?》, così lui le disse《Oh. Quindi ti sei spaventata, eh. Hai paura, Snezhana?》e nel mentre le fece un sorrisetto malizioso, ma lei non si fece incantare da uno sguardo e rispose schiettamente《Dovrei aver paura di te, quindi?》il ragazzo la lasciò lì senza risposta, comportamento che alle volte può essere straziante, non ti lascia idea di quel che l'interlocutore pensa dopo ciò che gli hai detto. Ma di certo per Snezhana a tarda notte, dopo essere stata per la seconda volta trasportata in qualcosa di sconosciuto, una risposta o meno non contava, aveva un solo desiderio: dormire!

Il mattino dopo entrambi si svegliarono tranquillamente.
I loro corpi si erano nuovamente scambiati. Ma Andriy come di sua abitudine si svegliò prima della ragazza e non appena notò che anche lei si era svegliata le iniziò già a parlare del fatto che non sapevamo quanto sarebbero rimasti lì e che dovevano trovare il modo di vivere al meglio, anche se Snezhana come al solito ribatté, così disse《Sì, ma aspetta, prima lasciami lavare... e truccare.》così il giovane perplesso domandò《Quindi truccherai il mio corpo? Ma cosa diavolo-》così poi la ragazza gli rispose pacata《Anche no, ti pare che spreco i trucchi sul tuo viso? - per poi aggiungere ridacchiando - È irrimediabile! - dopo tornò seria e aggiunse - E poi, mica lascio che sia tu a lavare il mio corpo!》il ragazzo nel frattempo iniziò a nascondersi dietro ad un sorriso furbetto, per poi dire senza esitare《Abbiamo già sperimentato che il tatto del proprio corpo appartiene a noi stessi, stai cercando di dirmi che ti piacerebbe avere le mie mani sul tuo corpo?》mentre le rivolse un ghigno soddisfatto.
Poi la ragazza ricordò che effettivamente aveva ragione e tranquillamente disse《Già, mi sa che non devo metter mano sul mio corpo. Però, trattami bene!》.

𝐋𝐚𝐝𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐑𝐨𝐬𝐞Where stories live. Discover now