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Beltran

Glenn Hole è un uomo di quelli buoni.

È un padre esemplare, un uomo dignitoso e sempre disposto ad aiutare il prossimo. Purtroppo però, non sa che al suo fianco ha una bestia dalle mani sporche di sangue stantivo. «Ogni tanto c'è bisogno di una birra» parlo, mostrandomi socievole. Sorride, scuotendo il capo per poi bersi un sorso dalla lattina. «Quindi hai un cottage da queste parti?» chiede curioso e io annuisco, guardandomi intorno per il bosco. Preferisco di gran lunga gli edifici nascosti nel verde a quelli in mezzo al traffico cittadino. Inoltre adesso sono un ricercato, non è conveniente mostrarmi in giro. «Vivi in mezzo alla natura, praticamente il sogno nascosto di ogni uomo.» No, il mio sogno nascosto è farmi tua sorella vorrei dirgli, tuttavia taccio. Calpesto un rametto di legno, svoltando a sinistra del sentiero con il tronco mezzo tagliato per poi allargare le braccia. «Ecco casa mia» sorrido come un onesto cittadino. Il cottage si innalza su due piani, è interamente fatto in legno e pietra e ha delle vetrate enormi nella cucina a sinistra. «Davvero un bel posto da scapolo» commenta Glenn, facendomi scappare un sorrisetto. «Casa mia è piena di bambole e vestitini rosa» mi informa, riferendosi a sua figlia. La piccola Judith Hole, una bambolina dai lunghi ricci biondi e gli occhi verdi ereditati da sua nonna. Le iridi di Jackie sono verdi ma tendenti al trasparente, sono fredde ma dense allo stesso tempo e io le trovo eccitanti.

Tiro fuori le chiavi dalla giacca di pelle, mettendole nella serratura per poi aprire il portone. Calpesto il parquet, mentre Glenn fischia sorpreso. Non so perché abbia portato questo ragazzo a casa mia, forse perché in fondo voglio solo continuare a usarlo come meglio posso o magari perché mi serve per scoprire qualcosa in più su sua sorella. Vorrei poter dire di non averla più spiata, ma di tanto in tanto mi fermo fuori dal suo palazzo e osservo la sua ombra da dietro la finestra. Camminiamo nel corridoio delimitato sia a destra che a sinistra da archi, ciascuno porta a una stanza. I primi due alla mia destra conducono alla cucina in legno scuro e alla sala da pranzo. Gli altri due a sinistra portano al salotto e alla biblioteca. «Confortevole, te la passi davvero bene» si guarda intorno. Lascio le chiavi sul mobiletto all'entrata, facendogli segno di seguirmi nel soggiorno completo di due divani in pelle color mattone, poltrona, TV appesa di lato al muro e camino al centro.

«Siediti, vuoi qualcosa da mangiare?» domando.

«No, sto bene al momento.»

Mi stravacco sulla poltrona, mentre lui si mette comodo sul divano e beve un altro sorso di birra. «Allora, mi racconti qualcosa di nuovo?» accenno e lui ci riflette un attimo prima di aprire bocca. «L'ex ragazzo di mia sorella è morto, ha avuto un infarto» mi informa.

Ma non mi dire.

«Assurdo, quanti anni aveva?» mi fingo scioccato.

«Ventisette, la stessa età di mia sorella. Jackie è andata al funerale, ma non credo sia rimasta molto: non le piacciono le veglie» scuote il capo.

«E a chi piacciono?» alzo un sopracciglio.

Fa spallucce, dicendomi che in realtà la storia è più complessa di quanto sembri. «Sì, mi avevi detto che l'ex di tua sorella era un bastardo» ricordo, mentre lui annuisce. Glenn è un gran chiacchierone, si vede che aveva un disperato bisogno di un amico nella sua vita: è accerchiato da donne, un amico fedele è ciò che ogni uomo ricerca a volte. «E come sta ora tua sorella?» Andiamo, la morte di quel sacco umano non dovrebbe averla turbata più di tanto: lo odiava. «All'inizio era sconvolta, ma adesso sta andando avanti» si gratta il mento, «inoltre credo che stia uscendo con qualcuno.» Le mie orecchie di colpo si raddrizzano, peggio di quelle di un animale. Assottiglio gli occhi, scolandomi un sorso della birra per poi deglutire con il sangue in ebollizione.

Sta uscendo con un altro.

«E si trova bene?» mantengo il mio aplomb.

«Non so chi sia, ma noto che le arrivano parecchi messaggi sul telefono ed è spesso sorridente» fa spallucce.

Si sono pure scambiati i numeri.

Non posso avvicinarmi troppo al penitenziario, ma scommetto che avranno mandato un nuovo agente per sostituire il caro e vecchio Nolan – che riposi in pace.

Era di intralcio.

Il mio alter-ego borbotta dentro di me, tuttavia ho la mente rivolta solo alla cara analista e al suo amante segreto. «Dunque sta uscendo con qualcuno, ti sembra felice?» Glenn alza gli occhi al cielo, dicendomi che non sa cosa prova sua sorella ma che per adesso sembra essere contenta e questo è un male.

Devo scoprire chi è quest'uomo, che cosa vuole da Jackie e soprattutto togliermelo dai piedi. Jackie non sarà mai pienamente soddisfatta con lui, perché quell'uomo non è me, poco ma sicuro. Anche se lei lo nega a sé stessa, ha un buco nel petto e della rabbia repressa che tira fuori solo con me. Jackie tenta di abbassare il freno in mia compagnia, anche se il più delle volte si limita come una stupida. Sono talmente immerso nei miei pensieri, a insultare quel vagabondo con cui esce, che di colpo mi sento richiamare dal mio ospite.

«Ben» esclama, guardandomi come se avessi tre teste.

Alzo un sopracciglio, gettando un'occhiata distratta alla lattina di birra che ho stretto così tanto da farla straripare a terra. «Merda, scusa amico» nego con il capo, ritornando a perfezionare la mia recita. Mi alzo dalla poltrona, dicendogli di aspettare mentre vado a prendere l'asciuga tutto. Strappo qualche foglio dalla penisola, quando a un tratto i miei occhi vengono attirati dalla serie di coltelli incastonati nel ceppo del bancone, di lato al lavandino.

Lo uccidiamo?

No, Glenn è off-limits: mi serve per il piano.

Piuttosto, sarei proprio curioso di scoprire chi sia l'amante della mia cara analista. Appena lo scoverò, saprò cosa fare e come muovermi in silenzio, di nascosto. Trattengo un sorrisetto, scattando un timer immaginario nella mia testa – intanto mi dirigo verso il salotto. «Dove eravamo rimasti?» sorrido. Ricomincio la mia recita da bravo ragazzo di strada, mentendo al caro fratello di Jackie per preservarlo da me stesso.


Il Male In TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora