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Jackie

Non sono responsabile neanche di me stessa.

È come se fossi una persona completamente diversa di fianco a Beltran. In questo caso, davanti ai miei occhi non ho il solito uomo cinico e persuasivo ma una sua versione più perfida e maligna, Brett. Resto sconvolta dalla mia confessione così sincera mentre lui sogghigna compiaciuto. «Sai Jackie, ti ho pensata in questi giorni...» decanta, spingendo il pollice sul mio labbro inferiore.

Quest'ammissione mi fa tremendamente piacere.

«Ti ho immaginata sul mio letto, nuda e persa nella perversione. Ho sognato il tuo sangue macchiare il lenzuolo, il tuo ultimo respiro mentre ti tagliavo la gola» il suo tono diventa rauco e la mia paura si tramuta in disgusto. Si morde il labbro inferiore, mostrandomi un'espressione di puro piacere. «Sono venuto con tanta forza, me lo sono tenuto stretto nel pugno e ho provato un orgasmo degno di nota» chiude gli occhi, compiaciuto.

«Vorresti uccidermi?» mormoro impaurita.

I suoi occhi si riaprono, si posano su di me e lui sogghigna. «Non ancora, ho grandi progetti per te» sostiene. Alzo un sopracciglio, intanto mi gira intorno fino a sedersi sulla sedia di legno. Si stravacca, facendomi segno con due dita di raggiungerlo.

Quest'uomo è scabroso.

Beltran e Brett sono diametralmente opposti, camminano su due strade separate e anche se si incontrano non si urlano a vicenda ma si prendono persino un caffè.

Stringo i pugni, notando come il suo umore diventi più nero di fronte alla mia riluttanza. «Vieni qui, adesso» ordina, toccandosi il ginocchio. Annuisco, non volendolo fare arrabbiare. Mi dirigo in sua direzione, arrivo davanti alle sue gambe e la sua mano arpiona il mio polso. Brett mi tira sulle sue cosce e io mi ci siedo sopra, deglutendo. Sento una pressione dietro il mio sedere, tutto quel parlare dei suoi desideri deve averlo fatto eccitare. «Che cosa vuoi da me, Brett?» domando, inspirando esausta da questo incontro. Posa il viso nell'incavo del mio collo, sfiorandomi l'orecchio con il naso. Le sue mani virili, forti scendono sulle mie gambe, con il piede sinistro sposta leggermente il mio polpaccio e presto ho le gambe allargate alla perfezione.

Cosa sto facendo?

Perché gli permetto un simile oltraggio?

La vergogna mi investe, perdo fiato mentre lui mi morde il lobo dell'orecchio. «Voglio la tua devozione» mormora roco. Temo che questa, purtroppo, l'abbia già. «Non ti basta come mi sto riducendo per te?» scuoto il capo, con il fiatone. Nega, leccandomi il collo dal basso verso l'alto. «No, voglio la tua totale sottomissione: adesso stai solo cercando di negare a te stessa quello che vuoi davvero, sei in bilico mia cara analista.»

Lo so, purtroppo dice il vero.

«Non posso, è sbagliato» alzo il capo al cielo, sentendo dei brividi sulla schiena appena le sue dita sfiorano l'interno coscia.

«E per chi lo sarebbe?» domanda, continuando a torturarmi con queste dolci carezze.

Fa su e giù con le dita, arrivando piano piano alla mia intimità. Mi mordo il labbro inferiore, sentendolo sfiorarmi le mutandine. «Non possiamo, Brett» lo prego, lo invoglio di fermarsi o forse di continuare – a giudicare dal mio tono calante. Sorride contro la mia guancia, mordendomi la mandibola con aggressività per poi infilare in modo assoluto l'intera mano sinistra dentro le mie mutande. Gemo a bassa voce, appena arcua un dito dentro la mia carne. La mia schiena cozza contro il suo petto, l'altra mano graffia il mio interno coscia mentre la sinistra lavora dentro di me instancabile. «Questo ti piace, Jackie» sussurra al mio orecchio. Schiudo le labbra per prendere fiato, sentendomi come in paradiso. Tocco il cielo con un dito e i miei occhi si ribaltano verso il soffitto quando raggiunge uno dei miei punti più sensibili. Ansimo a bassa voce mentre la sua mano destra raggiunge il mio seno e lo strizza con ferocia. Non posso fare a meno di strofinarmi contro la sua erezione coperta dai pantaloni. «Fermati...» lo prego, sentendomi una depravata. Scuote il capo, continuando a giocherellare con il mio clitoride per poi stringerlo dolorosamente. Schiudo le labbra, percependo un orgasmo in arrivo. Ansimiamo l'uno nell'orecchio dell'altra e presto vengo tra le sue dita con un movimento di fianchi, mentre lui grugnisce contro il mio collo.

Riprendo fiato, poggiando la testa sulla sua spalla.

«Ecco cosa ti perdi se dai ascolto alla tua testa» mi informa, lasciandomi un bacio lascivo sulla guancia.

Non rispondo, non ne ho le forze.

Ho appena fatto un enorme cazzata, ma averla fatta mi ha resa più felice che mai.

Passano pochi secondi e io mi rialzo dalle sue gambe, gettando un'occhiata alla chiazza trasparente sui suoi pantaloni chiari. Mi imbarazzo ma ormai è troppo tardi. Brett sogghigna, mentre io maledico chiunque sia stato a togliergli le manette. Se avesse avuto le mani bloccate, a quest'ora non mi sarei pentita di niente. Sposto gli occhi altrove, sentendolo rialzarsi dalla sedia mentre compio un passo verso il portone della cella. «Venga a trovarmi presto, signorina Hole» mi saluta, sembrando sia sexy che accattivante mentre si lecca le dita della mano. Arrossisco, passandomi una mano tra i capelli per spingerli dietro la schiena. Quanto tempo è passato da quando sono entrata nella cella? Esco, richiudendo la porta a chiave con due scatti sotto lo sguardo impassibile di Rachel.

Mi avrà sentita?

Mi schiarisco il tono, sorridendole brevemente. «Andiamo?» parlo, superandola senza aspettarmi una risposta. Camminiamo e per fortuna non dice una parola. Appena le passo le chiavi della cella, Rachel mi guarda di traverso. «Spero che tu non stia facendo nessuna scemenza.» D'accordo, lei sa. Scuoto il capo, grattandomi il collo per distrarmi. «Non ho voglia di parlarne, ora scusami ma preferisco andare in ufficio: ho delle faccende da sbrigare» devio il discorso, mentre lei scuote il capo. Mi richiama ma io la ignoro, non saprei cos'altro dirle se non la verità: ho goduto come non mai mentre Brett mi dava piacere con le sue dita e mi sono vergognata di me stessa perché non mi sono mai sentita così viva in vita mia.

Il Male In TeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora