Capitolo 37 (Daphne)

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Aspettavo una risposta da Liam mentre tutto il mio corpo tremava a causa dello shock nella notizia e dalla rabbia che mi stava montando dentro.

Jacob aveva una doppia vita e noi non avevamo sospettato nulla.
Ed è morto per questo!
Nella testa ho mille immagini che mi scorrono davanti. Jacob che mi sorride. Jacob pensieroso. Ora che ci penso era sfuggente quando gli chiedevo che stava combinando ma a dire il vero credevo avesse una ragazza e che non ce lo volesse ancora dire.

Certo era un ragazzo riservato, ma non credevo a tal punto.
In questo momento non so se essere orgogliosa di essere sua sorella o, se fosse ancora vivo, lo prenderei a calci nel sedere per essersi messo in pericolo.

Liam mi stava guardando con la labbra socchiuse. Poi posò lo sguardo sui miei genitori e deglutì.

"Signorina Williams vede l'agente Reed è stato reclutato dopo.." iniziò a dire l'uomo brizzolato di fianco a lui.

"Con il dovuto rispetto comandante Miller, ma l'ho chiesto a lui" non volevo essere così irruenta ma stavo impazzendo.

Dal dolore, dalla rabbia, dalla confusione che avevo in testa. Erano troppe, troppe informazioni in una volta sola.

"Daphne io.." cominciò finalmente a parlare Liam.

Si schiarì la gola.

"Come stava dicendo Miller io sono stato reclutato dopo, da Thiago. Ricordi quando avevi trovato quel biglietto in camera di Jacob e me lo avevi dato in modo tale che potessi fare qualche ricerca?".

Annuii con le lacrime agli occhi. Certo che me lo ricordavo. Lo avevo pregato di aiutarmi a capire se c'era qualcosa sotto.

"Biglietto? Che biglietto?" chiese mio padre allarmato.

"Ho trovato un foglio in camera di Jacob la prima volta che sono entrata dopo la sua morte. Aveva cercato di nasconderlo. Indicava l'ora e il luogo dove poi è successo.. L'incidente" spiegai con voce provata.

Non glielo avevo mai raccontato. Liam era sparito e io ero troppo presa dal mio dolore per pensarci.

"Io l'ho fatto Daphne. Ho fatto le mie richerche. È in quel modo che ho conosciuto Thiago. Mi aveva detto che se volevo sapere qualcosa di più su quello che stava combinando Jacob dovevo presentarmi ad un incontro la sera dopo e io ci sono andato. Di nascosto mi aveva dato il suo numero di telefono e io nei giorni successivi lo contattai. Non ti avevo detto niente perché avevo paura che volessi venire anche tu a quegli incontri ma non potevo portartici. Era troppo pericoloso e tu eri solo una ragazzina al tempo. Così le settimane dopo mentii. Non era vero che stavo con i miei. Non era vero che stavo con gli amici. Quando non eravamo insieme io ero con Thiago. Mi aveva spiegato come stavano in realtà le cose e che voleva reclutarmi. Che il corso avrebbe avuto inizio a breve. Che dovevo fare assoluto silenzio su tutta quella storia, non ne potevo parlare con nessuno. Avrei voluto dirti quello che stava succedendo Daphne. Davvero ma non potevo. Non ne avevo il permesso. Se ti ho mentito è solo perché ti volevo al sicuro e tenerti lontana da quel mondo pericoloso. In più sei stata tu a chiedermelo. A implorarmi di scoprire la verità. Ed è quello che ho fatto".

Il cuore mi batteva a mille nella cassa toracica, avevo dolore ovunque, la testa mi pulsava, ma lasciai Liam continuare a raccontare tutto. Dovevo sapere.

"La sera che abbiamo cenato insieme in quel ristorante. La sera della ruota panoramica. Quell'ultima notte che abbiamo passato insieme.." si bloccò capendo di aver detto troppo.
Si girò verso i miei genitori "vi chiedo scusa per questo..".

Quasi mi fece ridere. Quasi. Dio sembrava tutto irreale.

"Stavo dicendo.. Quella sera ero arrivato in ritardo ricordi? Ero in ritardo perché Thiago mi aveva contattato dicendo che dovevo raggiungerlo. Speravo di tornare in tempo. È stata la sera in cui mi disse che il giorno dopo dovevo partire, per il corso di addestramento. Sono informazioni talmente riservate che le condividono solo poche ore prima.
È per questo che la mattina dopo non mi hai trovato. Dovevo andarmene, non lo avrei mai fatto per mia scelta. Ma ero stato costretto. E anche se non mi credi io l'ho fatto per te Daphne. Per te e per Jacob. Lui era come un fratello per me lo sai benissimo. È morto per una causa nobile. E io volevo che fosse orgoglioso di me. Volevo portare avanti il duro lavoro che aveva fatto.
Così dopo l'anno di addestramento sono stato mandato anche io sotto copertura nello stesso caso, da me richiesto.
È questo quello che ho fatto in questi anni Daphne. È per questo che non sono tornato prima. Il mio servizio sul campo si è concluso l'anno scorso ma finché non avessimo chiuso il caso non potevo tornare lo stesso.
Per questo siamo qui.. Solo oggi. Perché finalmente abbiamo li abbiamo arrestato tutti.
Perdonami Daphne. Ho fatto tutto questo solo per tornare da te. A testa alta. A dirti che ho mantenuto la promessa. Per tornare sulla tomba di Jacob e dirgli 'ce l'abbiamo fatta amico'.. "

La sua voce si incrinó su quell'ultima parola. Mentre io ero in un mare di lacrime silenziose.
Dio mio come faccio ad amarlo e odiarlo nello stesso identico modo? Vorrei baciarlo e ringraziarlo per il resto della mia vita ma vorrei anche prenderlo a pugni e calci e dirgli che non avrebbe mai dovuto lasciarmi.
Ma lo ha fatto. Lo ha fatto perché gliel'ho chiesto io indirettamente.

"Grazie Liam" sentii dire da mia madre. Avvolta dalle braccia di mio padre, con le guance rigate. Stava stringendo la mano a Liam.

"Grazie di aver reso giustizia al mio bambino" disse infine alzandosi e andando ad abbracciarlo.

Liam era completamente sconvolto da quel gesto. Credo non si aspettasse una reazione del genere. Poi la abbracciò a sua volta.

Sciolto da quel contatto mio padre gli strinse la mano e fece un cenno con la testa. Aveva detto tutto senza dire una parola.

Infine Liam si girò su di me, cercando di capire quale sarebbe stata la mia reazione. Ma io ero ancora immobile. Bloccata da tutte quelle parole.
I miei genitori a quel punto si rivolsero a Miller.

"Non so cosa si dice in queste situazioni.. Ma grazie. Per il lavoro svolto e per averci detto la verità.. Credo ne avessimo bisogno" disse mio padre.

"Sono stato fortunato ad aver avuto la possibilità di conoscere vostro figlio. Gli volevo un gran bene" sembrava.. Commosso. Non te lo aspetti da un uomo rigido come lui.

"Daphne.." disse Liam.

E io non riuscii a stare più ferma. Dovevo muovermi. Così mi alzai di scatto.

"Scusatemi.." e corsi su per la scale.

Chiusi la porta di camera mia alle spalle prima di sentire mia madre dire "dalle tempo..".

Scivolai a terra compressa dal dolore e piansi.
Piansi di nuovo tutte le lacrime che avevo in corpo.

Middle Summer - L'estate In Cui Cambiò Tutto Where stories live. Discover now