Capitolo 34 (Liam)

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Tornato in hotel quella sera non avevo molta fame. Il mal di testa mi stava uccidendo così decisi di curarmi con un buon whisky al bar.

Tutto lo stress di quel periodo si stava facendo sentire. Stressato perché quando ero con Daphne non potevo toccarla o dirle ancora la verità. Stressato perché quando invece non c'era ero preoccupato per lei.

Due ore più tardi ero al quinto bicchiere di whisky e la partita di football che davano alla tv stava per concludersi in un pareggio.
Lo reggevo bene l'alcool, ma a stomaco vuoto faceva sempre un po più effetto.

Alla mia sinistra una donna castana con un tubino nero e tacchi abbinati fece capolino. Era una bella donna dovevo ammetterlo e mi stavo chiedendo se potesse essere un passatempo migliore di questo.

Ero in astinenza da prima di tornare nella vita di Daphne ma non avevo avuto molto tempo per occuparmi del mio amichetto la sotto se non solamente.. Come dire.. Dargli una mano.

Ero assorto nei miei pensieri quando la donna accanto a me parlò.

"Sei solo" non era una domanda.

"Se ti va posso farti compagnia, sono sola anche io" sorrise ammiccante.

Per un breve lasso di tempo immaginai di portarmela su e scoparmela a novanta, il tempo di sfogarmi e lasciarla andare. Da vero stronzo. Ma l'idea non mi piacque nemmeno un po'.

Stavo per dirle che ero impegnato quando una testa bionda e un corpo che mi faceva battere il cuore da anni entrò nella mia visuale.

Daphne? Ma che cazzo..
Lasciai i soldi al bancone senza neanche scusarmi con la ragazza e andai nella stessa direzione in cui era andata Daphne.

Aveva appena preso l'ascensore.
Così lo presi a mia volta subito dopo. Sceso al mio piano la vidi dietro l'angolo che borbottava qualcosa davanti la mia porta.

Quella scena mi fece gonfiare il petto. Era una sensazione così strana ma anche piacevole vederla li davanti.
Mi fece ridere sentendola parlare da sola su quale scusa usare con me.
E poi beh.. Sapete quello che è successo.

Avevo di nuovo la bocca di Daphne sulla mia. La stavo divorando. Mi era mancata così tanto che non me ne ero reso conto davvero fino a quando la mia lingua avvolgeva la sua e viceversa.

Dio era come.. Come tornare a casa nel tuo posto sicuro. Mi sentivo proprio così. Le sue mani mi accarezzavano il petto e le spalle e io stavo per impazzire.

La presi in braccio e lei avvolse le gambe intorno alla mia vita facendomi vedere il paradiso semplicemente strusciando il cazzo in mezzo alle sue gambe.

"Dio Daphne" ansimai "non sai da quanto volevo farlo".

La portai in camera e la sdraiai sul letto. Mi staccai il tempo di togliermi la maglietta e la gettai in non so quale angolo della stanza.

Poi rifiondai su Daphne, non volevo darle il tempo si ripensarci o pentirsi, volevo solo continuare così all'infinito.

Mi scostó ma solo per togliersi la maglietta e io ringraziai qualsiasi divinità ci fosse lì fuori per avere avuto la possibilità di avere di nuovo questa visione.

"Liam.." sussurrò.

"Si?" ecco.. Avevo perso troppo tempo ad ammirarla.

"Baciami" disse con occhi pieni di passione.

La tirai su mettendola seduta su di me e ripresi a baciarla. Stavolta con meno foga, ma più calma, gustandomela a dovere. Perché era stata lei a chiedermelo. Quindi mi sentivo più sollevato. Lo voleva anche lei quanto me.

Middle Summer - L'estate In Cui Cambiò Tutto Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu