Capitolo 35 (Daphne)

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Potreste immaginare che dopo che io e Liam ci siamo riavvicinati io abbia dormito tranquillamente e con il sorriso sulle labbra.

In parte era vero ma poi mi risvegliavo di soprassalto con il cuore in gola in preda al panico.
Ma quando i miei occhi si posarono sulla figura di Liam nudo e scoperto un modo indecente dal lenzuolo, riuscii a calmarmi.

Non se ne era andato. Era ancora lì al mio fianco. Mi sdraiai di nuovo svegliandolo per sbaglio.

"Tutto bene?" mi chiede con voce impastata.

"Si tutto bene. Torna a dormire" dissi convinta.

Con gli occhi ancora mezzi chiusi fece un gran sorriso.

"Adesso no.." disse avvicinandosi al mio collo iniziando a baciarlo e a leccarlo.

Sentii subito la sua erezione sul mio fianco e questo fece accendere anche in me tutta l'eccitazione.

Così rifacemmo l'amore di nuovo, ma stavolta più lenti, con lui sopra di me, un continuo baciarsi. Fino a quanto non raggiunsi l'apice del piacere e lui poco dopo di me.
E così appagati e felici ci riaddormentammo di nuovo.


Feci il mio solito sogno. O meglio dire incubo. Io e Liam mano nella mano che correvamo nel nostro posto, allo stagno, dopo un po lui si stava staccando da me ma stavolta io con un salto lo raggiunsi di nuovo e lo ripresi. Lui con un sorriso enorme sul volto disse "ce l'hai fatta streghetta".

Mi svegliai di nuovo di colpo tutta sudata come se avessi davvero corso. Mi girai ma lui non c'era.

L'ansia prese il sopravvento, cominciai a respirare in modo affannato cercando di incamerare più aria possibile, ma questa non arrivava mai ai polmoni.

No! Non di nuovo! Perché?
Le lacrime raggiunsero gli occhi che bruciavano, la gola secca non riuscivo a parlare.

Qualcuno mi prese per le spalle agitandomi dolcemente e Liam entró nel mio campo visivo. Le orecchie mi fischiavano ma poco a poco riuscivo a sentire la sua voce sempre meno ovattata.

"Daphne! Daphne respira, sono qui. Fai come me" e iniziò ad inspirare dal naso per qualche secondo e poi respirare dalla bocca per altrettanti secondi.

E io cercai di imitarlo come potevo. Fin quando il mio respiro tornò a un ritmo normale, il cuore si placava e le guance erano coperte dalle mie lacrime.

"Brava così.. Va tutto bene. Va tutto bene" disse lui accarezzandomi dalla testa alla schiena.

"Non lo fare più" dissi singhiozzando.

"Pensavo te ne fossi andato. Di nuovo. Non lo fare più" non riuscivo a smettere di piangere.

"Cazzo Daphne.. Perdonami. Sono qui non vado da nessuna parte" disse stringendomi a se.

Dopo svariati minuti riuscii a calmarmi. Quando se ne accorse mi prese il viso tra le mani.

"Mi dispiace. Ero di là ad ordinare la colazione, non volevo svegliarti" disse con occhi addolorati.

"No scusami tu.. Ho avuto una reazione esagerata" dissi tirando su con il naso.

"No non è stata esagerata. Non mi hai visto e hai pensato.. All'ultima volta. E io sono un coglione. Ma non credevo ti saresti svegliata così presto".

Annuii nei suoi confronti.

Poi dissi "che hai ordinato da mangiare?".

Sorrise "di tutto. Ora alza quel tuo bel culetto e vieni a fare la doccia con me, la colazione sarà qui tra una mezz'ora".

Middle Summer - L'estate In Cui Cambiò Tutto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora