CAPITOLO 20 - LA VALUTAZIONE

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Enoa Lidie, in qualità di Rappresentante della colonia, aveva ricevuto tutti i rapporti derivanti dalle esplorazioni effettuate sulla Terra, sia tramite le sonde automatiche che tramite gli androidi inviati sul pianeta alieno. Il Dipartimento Esplorativo era inoltre riuscito ad ottenere tantissime informazioni utili attraverso l'intercettazione dei flussi di dati dalla rete informativa terrestre, la quale conteneva anche una miriade di dati sugli avvenimenti passati che, adeguatamente analizzati dagli analisti storici, aveva fornito un'immagine esaustiva circa la natura della civiltà intelligente che popolava il pianeta, dando così la possibilità alla Commissione e al Rappresentante di deciderne le sorti.

Quando il Rappresentante Enoa Lidie entrò nell'alloggio del comandante Auiel Urue, lei era seduta sulla sua poltrona, leggermente reclinata, intenta a visionare del tutto assorta i rapporti quotidiani circa lo stato delle apparecchiature operative dell'Aeade, come ad esempio lo stato dei propulsori, dei sistemi di difesa, dei generatori di energia e altro ancora. Tutte le informazioni e le comunicazioni venivano gestite dalla piccola placca a forma di plettro per chitarra applicata sulla testa degli eriani che loro chiamavano Irid. Grazie a questo dispositivo infatti, potevano ricevere e immagazzinare tutte le informazioni senza l'ausilio di ulteriori apparati. La visualizzazione dei dati e dei rapporti o di qualsiasi altro documento, sia che fosse stato audio, video o testo, avveniva direttamente nella mente. Il congegno impiantato sui crani degli alieni, tipicamente poco sopra uno dei padiglioni auricolari, consentiva loro di essere sempre collegati e di accedere sempre a tutte le informazioni a loro necessarie, persino la musica e le notizie venivano veicolate tramite di esso, così come anche le comunicazioni a distanza. In sostanza potevano ricevere immagini e suoni direttamente nel cervello. Tale tecnologia gli aveva permesso di ridurre o addirittura eliminare l'uso di dispositivi portatili dall'uso quotidiano. L'interfaccia cerebrale dell'apparato dava una completa gestione del flusso dati in maniera intuitiva e senza il minimo sforzo da parte dell'utente, che utilizzava tutte le varie funzioni in maniera naturale, come se fosse parte integrante della propria mente.

"Ultimamente ci vediamo molto spesso, Rappresentante Enoa." – disse il comandante senza muoversi dalla sua posizione e senza volgere lo sguardo al suo ospite.

"È vero comandante Auiel Urue, e francamente non me ne dispiace affatto."

"Mi lusinga Rappresentante – una smorfia di sorriso apparve sulle labbra del comandante, mentre gli occhi rimasero fissi su un punto indefinito della stanza a causa della proiezione mentale dei rapporti in corso – dimmi, hai novità?".

"Si in effetti. Insieme alla Commissione abbiamo visionato gli ultimi resoconti sul pianeta e i suoi abitanti, che immagino avrai visionato anche tu, e abbiamo sostanzialmente preso una decisione, considerato quanto ci è stato proposto dal dipartimento di ricerca genetica. Manca solo la ratifica finale."

"Ah si, il progetto di quell'Illuminata... come si chiama? Aenelia Oura giusto?"

"Si, proprio lei. Il progetto sembra fattibile e ci risolverebbe il problema che da tempo ci affligge."

"Capisco. Bene allora. Siamo stati fortunati."

"Si, certo, però vorrei avere anche la tua opinione, ci tengo lo sai."

"Ti ringrazio per la considerazione, ma come sai la mia opinione è ininfluente in questi casi."

"Per me no, e io sono il Rappresentante."

"Anche questo è vero. Prima che mi esponga però, vorrei sapere la tua di opinione, non tanto sul progetto di rigenerazione, ma sulla civiltà aliena. Sono mesi che li osserviamo e analizziamo. Ricordo che quanto rinvenuto nella sonda ti lasciò perplesso, e fosti particolarmente critico verso di loro. Rammento il tuo sentimento ostile, mi chiedesti perfino di preparare un piano bellico..."

"Si, confermo le mie perplessità, che sono addirittura aumentate dopo i rapporti ricevuti in questi mesi. Ma al momento sembra necessario portare avanti il programma di rigenerazione, poi si vedrà."

"Lo immagino. Allora? Che ne pensi di questa specie?"

"Che è pessima. Avrai visto i rapporti no?"

"Ti confesso che li ho visionati ma solo superficialmente e credo di averne saltati alcuni. Tu sicuramente sei molto più preparato di me."

"Ovviamente. Ho dovuto visionarli attentamente uno per uno insieme ai miei consiglieri. Questi esseri sono al limite della decenza. Tutta la loro evoluzione è basata sui conflitti e sui crimini. Hanno dimostrato di avere una memoria storica collettiva praticamente inesistente. Considera che hanno affrontato due guerre globali a distanza di pochissimo tempo l'una dall'altra, e ancora oggi alcune ideologie e discriminazioni, che furono i pilastri dei conflitti, sono tutt'ora presenti nella popolazione. Hanno un odio profondo verso gli esseri della loro stessa specie, non so come spiegarlo francamente. Oltretutto, non hanno ancora piena coscienza circa la gestione delle proprie risorse naturali. Se noi fossimo stati come loro ci saremmo estinti da millenni ormai."

Il comandante spense la visione dei rapporti tramite l'Irid, riposizionò la seduta sollevando lo schienale e si voltò finalmente a guardare il Rappresentante negli occhi.

"Intendi usare il cannone atomico dopo il termine del progetto di rigenerazione?"

"Non lo so ancora, ma non lo escludo. Vorrei interrompere la loro evoluzione e farli tornare indietro di parecchio. Ho il timore che se li lasciassimo evolvere, nel giro di pochi secoli ce li ritroveremmo sparsi per tutta la galassia con chi sa quali intenzioni. Non mi sembrano adatti ad evolversi con saggezza, la loro storia lo dimostra, non cambieranno solo perché avranno raggiunto un progresso tecnologico elevato, rimarranno fedeli a loro stessi. Sai bene quanto siano delicati gli equilibri nella galassia, e sai anche quante specie sono ancora in una fase di evoluzione primitiva. Immagina cosa accadrebbe se loro un giorno si trovassero di fronte ad un esopianeta abitato da una civiltà inferiore. Sono certo che non esiterebbero a spazzarla via al fine di prendere possesso del nuovo mondo e sfruttarlo a dovere come quello di origine. Non possiamo lasciare ai nostri discendenti e alla galassia intera una specie così priva di etica e al contempo potenzialmente dominante."

"Capisco. Ma interferire sulla loro evoluzione ci porrebbe sullo stesso piano. Saremmo poi noi coloro senza etica e senza saggezza. Agiremmo rozzamente solo per la presunzione di essere superiori a loro. Oltretutto, hai parlato di discriminazione, ma noi stessi siamo suddivisi in caste ben precise."

"Non sono d'accordo. Noi siamo migliori e lo sai, come fai a dire certe cose? Il nostro sistema di caste è il metodo migliore e più efficiente possibile, soprattutto all'interno di uno spazio chiuso e limitato come può essere una colonia. Inoltre, se sono secoli che non abbiamo crimini e che non entriamo in conflitti bellici, significa che il nostro sistema funziona. Semmai dovessimo agire nei loro confronti sarà solo per il bene comune della galassia. E in ogni caso, non ho detto di sterminarli, cosa che loro probabilmente non esiterebbero a fare se fossero al posto nostro, ma intendo solo azzerare la loro tecnologia. Impiegherebbero molto tempo per tornare al livello attuale, e magari nel frattempo diventerebbero più saggi."

"O forse più aggressivi. Magari per causa nostra il loro sentimento di rivalsa e vendetta farebbe sì che una volta raggiunta l'evoluzione per affrontare i viaggi interstellari, si mettano alla caccia di noi e di chiunque possa rappresentare un pericolo per loro, determinando così conflitti invece evitabili. Non credi?"

"Certo, è un'eventualità da considerare."

"Personalmente, credo che se dovessero collaborare al progetto di rigenerazione dovremmo ripagarli in qualche modo. Potremmo aiutarli in un'evoluzione sostenibile e forse renderli più etici. Potrebbero diventare persino nostri alleati. Non lo escluderei."

"Sapevo che parlare con te mi avrebbe fatto bene."

"Troppo gentile, Rappresentante" - un leggero sorriso compiaciuto apparve sul volto della comandante.

"Ah, un'altra cosa, prima che me ne dimentichi. A breve avremo un primo contatto con loro, tramite un comunicatore olografico s'intende. Sarà con uno dei loro rappresentanti, pare sia il più influente sul pianeta. Vorrei che partecipassi con me. Non dovrai parlare per forza ma, se lo ritenessi opportuno, potrai intervenire. La tua presenza mi sarebbe di grande supporto."

"Sono ai tuoi ordini Rappresentante, lo sai."

"Bene, ti ringrazio e ti lascio al tuo lavoro. Riceverai la convocazione per il contatto."

E venne il giornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora