CAPITOLO 2 - IL MESSAGGIO

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Nel luglio del 1977 i preparativi per il lancio della sonda Voyager 1 fervevano a Cape Canaveral, ormai era tutto praticamente pronto. Persino il disco dorato, tanto desiderato dagli scienziati che sognavano un improbabile contatto con una intelligenza aliena, era stato già posizionato.

Il Generale Richardson ricopriva il ruolo di Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica degli Stati Uniti, e il suo incarico all'epoca prevedeva il controllo e la supervisione anche di tutti i programmi spaziali della NASA, non solo quelli con astronauti a bordo.

Già in occasione dei precedenti lanci delle sonde Pioneer 10 e 11 aveva visto con disappunto l'inserimento di placche, destinate a comunicare con chiunque un giorno avesse avuto la possibilità di vederle. Non solo lo riteneva inutile, ma persino stupido e pericoloso. Da buon militare aveva la tendenza a condividere il meno possibile le informazioni, con chiunque, men che meno con dei perfetti sconosciuti.

Quando seppe del disco dorato destinato alle sonde Voyager, ebbe l'istinto di bocciare l'idea, ma sapeva che avrebbe avuto delle opposizioni e non aveva intenzione di aggiungere problemi al suo già problematico incarico pieno zeppo di questioni militari da risolvere.

Pertanto abbandonò l'idea di ostacolare l'installazione del disco, ma gli balenò nella testa un'altra idea, un qualcosa che mandasse anch'esso un messaggio, chiaro e forte.

Quando Georgia Thompson entrò nell'ufficio del Generale Richardson, lo trovò immobile davanti la finestra a fissare l'esterno. Era una calda giornata assolata di luglio e il cielo era praticamente bianco grazie al forte sole delle tre del pomeriggio.

Georgia Thompson era il capo del United States National Nuclear Security Administration (NNSA), ovvero l'agenzia che controllava la produzione e stoccaggio delle armi nucleari statunitensi. Era stata nominata solo sei mesi prima ma vantava un'ampia esperienza in affari governativi ed era rinomata per la sua schiettezza e pragmaticità. Tutti coloro che avevano avuto a che fare con lei la temevano e l'ammiravano probabilmente in egual misura.

I due si conoscevano già da tempo, dopotutto era normale per chi, come loro, frequentava da anni gli uffici governativi a vario titolo.

"Grazie per essere venuta da me con così breve preavviso Georgia" - disse Richardson senza voltarsi.

"Non ci sentiamo da molto, presumo quindi tu abbia una buona ragione. Conoscendoti, ho dedotto che doveva essere qualcosa di molto importante. Vai al punto, sono qui ora".

Voltandosi con una smorfia di sorriso accennato il Generale osservò Georgina.

Era come sempre impeccabile nel suo tallieur firmato, certamente di fattura europea.

I capelli rossi ordinati e lucidi, con ampi boccoli come voleva la moda dell'epoca, la rendevano particolarmente avvenente nonostante l'età.

"Hai ragione, non è una visita di piacere quella a cui ti ho invitata"

"Non bisogna essere particolarmente svegli per capirlo quando il Capo di Stato Maggiore dell'aeronautica ti fa convocare con urgenza nel suo ufficio..."

"Vado al punto, o meglio, provo prima ad illustrati lo scenario" e le fece segno di accomodarsi.

"Sono tutta orecchi" rispose sedendosi su una delle due poltroncine in pelle rossa poste di fronte la scrivania del Generale.

"Come saprai fra pochi mesi lanceremo le sonde Voyager 1 e 2. Al solito i nostri scienziati della Nasa, immersi nei loro pensieri ai limiti della fantascienza, hanno proposto e ottenuto l'installazione di dischi dorati con informazioni relative a noi esseri umani e alla Terra stessa. Sperano che qualcuno le legga e si metta in contatto con noi, il che la trovo un'idea piuttosto stupida se non addirittura pericolosa."

"Capisco... e allora? Sono d'accordo che sia un'idea al limite della stupidità, ma cosa c'entra la mia Agenzia?"

"Beh vedi, non potendo evitare l'installazione dei dischi, ho pensato a questo punto di inserire anche io un messaggio nelle sonde, un messaggio forte e chiaro, nel caso a qualcuno venisse in mente di venire a farci visita..."

"Perdonami ma non ti seguo, vai al punto"

"Voglio che la tua Agenzia mi fornisca segretamente due noccioli di Uranio 235 o di Plutonio 239 da inserire segretamente all'interno delle sonde. Me ne occuperò io della loro installazione tramite personale fidato, le metteremo in sicurezza all'interno di custodie schermate in piombo in modo che neanche la strumentazione ne risentirà"

"Tu sei pazzo! Come credi che io possa giustificare l'assenza di ben due noccioli?"

"So che puoi farlo. Prova a immaginare: se qualcuno intercetterà una delle sonde capirà che deteniamo non solo l'energia atomica ma anche ordigni nucleari. Qualunque cosa possano pensare di noi certamente dovranno fare i conti con questa realtà. Potrebbe significare evitare un problema, un conflitto o addirittura poter avviare una cooperazione. Il semplice fatto di mostrare i muscoli potrebbe cambiare le sorti del nostro pianeta. Pensaci."

"Tu stesso hai detto che mandare un messaggio tramite una sonda che si perderà nell'infinito dello Spazio è una cosa stupida e inutile. Quindi perché adesso vuoi anche tu aggiungere un ulteriore messaggio? Che senso ha? Rischieremmo entrambe il posto e il carcere con tanto di corte marziale per una cosa del tutto superflua! Non ci sto mi dispiace!"

"Georgia, ascoltami, mi rendo conto di chiedere molto, ma sento che è una cosa da fare. Se proprio ritieni impossibile prelevare due noccioli, allora te ne chiedo solo uno. Fammi avere un nocciolo e io lo farò installare sulla Voyager 1 poco prima del lancio. Nessuno lo saprà, a parte noi. Puoi fidarti."

"Sembra che tu ci tenga davvero tanto... secondo me con la vecchiaia stai diventando paranoico. Inoltre, sai benissimo quanto io tenga alle regole, non devo ricordarti i miei trascorsi e gli eventi che hanno portato la mia carriera ad evolversi fino ad arrivare dove sono ora. Davvero non capisco come ti venga in mente un'idea così malsana e addirittura di coinvolgermi..."

"Lo sai, pochi anni ancora, forse tre al massimo, e andrò in pensione. Ho voglia di seguire il mio istinto, e poi, stranamente, lo trovo divertente..."

"Certo come no, è divertentissimo inserire praticamente un ordigno nucleare all'interno di una sonda spaziale all'insaputa di tutti, senza tra l'altro un'apparente motivo sensato"

"Siamo d'accordo allora? E poi... mi devi un favore se ricordo bene..."

"Devo essere diventata pazza... ma se la metti così ci penserò"

E venne il giornoWhere stories live. Discover now