CAPITOLO 13 - GUARDA CHE LUNA

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Due settimane dopo l'avvistamento collettivo globale delle sfere che sorvolarono praticamente tutta la Terra, gli astronomi di mezzo mondo, amatoriali e professionisti, iniziarono a vedere una certa attività sulla superficie lunare, e nello specifico al centro della faccia rivolta verso la Terra, nel cosiddetto Mare Vaporum. Si notò infatti un flusso pressoché costante di piccole navicelle a forma di parallelepipedo con una sfera ad una estremità, praticamente identiche a quella che prelevò la Voyager. Si trattava quindi di navi cargo che sistematicamente per settimane depositavano materiale sulla superficie lunare.

Tutti i governi mondiali osservavano con apprensione e curiosità le attività lunari, e questa notizia incrementò il sentimento di isteria. Cosa stavano costruendo sulla Luna? Avevano deciso di stabilirsi definitivamente? A quale scopo?

Queste domande dilaniavano la popolazione umana ignara del proprio futuro.

Nel giro di una sola settimana si poté intravedere un'ampia struttura nera circolare con altre strutture concentriche. Al centro di questa grande costruzione vi era un elemento riflettente, si suppose fosse una lente gigantesca. Nel complesso l'installazione risultava simile ad un enorme obiettivo di una macchina fotografica. Tutto intorno la mastodontica struttura vi erano posizionati come petali riflettenti degli enormi pannelli di colore blu intenso, molto simili a quelli che costituivano le pale disposte a raggi sulla nave madre cilindrica.

La costruzione divenne talmente ampia che si poteva vedere anche con un telescopio per bambini, risultava come un neo sulla faccia della Luna. Si calcolò che aveva un diametro complessivo di oltre 20 chilometri. Ormai nessun innamorato, nessun poeta e nessun cantante poteva osservare la Luna nella stessa maniera in cui faceva prima. Non vi era più nessuna ispirazione nel guardarla, ma solo paura dell'ignoto. I visitatori alieni stavano pian piano minando la stabilità umana, appropriarsi della Luna, e macchiarla in un certo senso, fu un evento davvero drammatico per chiunque sulla Terra.

A sinistra dell'installazione era stata realizzata una cupola di colore bianco, approssimativamente ampia un chilometro, dalla quale partiva una sorta di tunnel superficiale che si inseriva nella struttura circolare, probabilmente serviva per il passaggio di cavi e attività di servizio ed era ampio come una galleria autostradale.

Sapere che vi fosse un apparato alieno sulla Luna di oscura applicazione rendeva la cosa sinistra e preoccupante. Si ipotizzò che fosse destinato all'estrazione di materiale utile ai visitatori, una sorta di miniera. Durante la realizzazione si osservò come il lavoro fosse stato realizzato solo da macchine, e non si poté intravedere nessun essere vivente all'opera, a dimostrazione, come se ce ne fosse stato il bisogno, dell'elevata tecnologia aliena.

Dall'inizio dell'opera si notò inoltre che la nave madre si avvicinò alla Luna posizionandosi a circa metà strada tra la Terra e il nostro satellite, iniziando così ad orbitare intorno al nostro pianeta seguendo l'orbita lunare, questo chiaramente per agevolare il flusso di materiali verso la Luna trasportati costantemente dalle navette cargo durante tutta la fase di costruzione.

Urgeva saperne di più, ed inviare una sonda a fare rilievi sia sulla nave madre che sull'oggetto costruito sulla Luna era una necessità impellente, rimanere nell'ignoranza era adesso insostenibile.

E venne il giornoWhere stories live. Discover now