CAPITOLO 1 - VOYAGER 1

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Il 5 settembre 1977, su un razzo vettore Titan IIIE partito da Cape Canaveral, la sonda spaziale Voyager 1 iniziò il suo viaggio di esplorazione del sistema solare. Il lancio avvenne nell'ambito del Programma Voyager della NASA. Pochi giorni dopo, la sonda gemella Voyager 2 partì anch'essa con il medesimo obiettivo.

Nessuno all'epoca avrebbe potuto presagire cosa sarebbe accaduto all'umanità in seguito a questi avvenimenti.

Sorvolare i due pianeti giganti, Giove e Saturno e il satellite Titano, era l'obiettivo principale della missione assegnata alla sonda, il cui fine era studiare gli anelli, i campi magnetici e fotografare gli altri satelliti.

Nel 1980, successivamente al sorvolo di Saturno, la sonda ha proseguito a raccogliere dati sulle regioni esterne del sistema solare, estendendo così la sua missione.

Nel 2012, nel mese di agosto, la Voyager 1 è diventato il primo oggetto realizzato dall'uomo ad uscire nello spazio interstellare, oltrepassando l'eliopausa.

Negli anni Settanta era in voga l'idea di entrare in contatto con intelligenze extraterrestri, complice la fiorente letteratura di fantascienza e l'industria cinematografica di Hollywood. Contemporaneamente al lancio delle missioni di Stati Uniti e Russia, determinanti per la conquista dello spazio, aumentarono gli avvistamenti di UFO. Influenzata da romanzi catastrofisti, l'opinione pubblica era certa che un eventuale incontro con gli alieni non avrebbe portato a nulla di buono. Ma gli scienziati erano di un altro avviso.

L'evoluzione umana è da sempre determinata dall'incontro tra i diversi popoli, i quali nei secoli hanno condiviso, più o meno volontariamente, conoscenze ed esperienze. Purtroppo, la storia ha registrato che più che incontri si è assistito a scontri veri e propri, dove i più forti hanno sottomesso i più deboli depredando i territori occupati di ogni risorsa e spesso schiavizzando la popolazione sconfitta. Questi eventi cruenti della storia umana sono stati determinati quasi sempre dal fatto che i primi contatti tra popoli diversi avvenivano tra uomini rozzi e avidi il cui scopo principale era appropriarsi di beni e territori a discapito di altri.

Basti pensare alle ciurme al seguito di Colombo, quasi tutti galeotti che non avevano nulla da perdere. Più o meno identica era la situazione sulle navi di Magellano. Sia gli uomini di Colombo che di Magellano si macchiarono di crimini ignobili e indicibili approfittando dell'ingenuità e dell'arretratezza degli indigeni locali. Ne è un drammatico esempio quanto accadde a Montezuma e agli Aztechi quando entrarono in contatto con gli Spagnoli di Cortés. Anche in Asia si assistette a una grande azione di conquista e sottomissione ad opera del grande Gengis Khan, il quale costituì il più esteso impero della storia conquistando e saccheggiando tutti i territori che incontrava senza risparmiare i nemici e sterminando intere tribù. In sostanza, la pratica di conquistare territori senza badare alle relazioni tra i popoli è stata a lungo adottata dagli uomini di ogni epoca e latitudine, senza distinzione. La diffidenza che ancora oggi affetta popoli diversi fra loro discende da queste esperienze passate, che hanno segnato per sempre le relazioni tra gli uomini.

Molti scienziati, al contrario, sostennero che un'eventuale intelligenza aliena particolarmente avanzata non avrebbe adottato l'atteggiamento dei conquistadores spagnoli o dei guerrieri Mongoli; grazie ad un approccio evoluto e maturo avrebbero condiviso il loro patrimonio scientifico aiutandoci a fare balzi in avanti nel nostro percorso evolutivo.

Nel 1974 venne avviato il programma SETI, acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence, attualmente ancora in essere sotto il nome di Breakthrough Initiative. Il programma aveva come scopo quello di individuare segnali dal cosmo provenienti da intelligenze abbastanza evolute tanto da poterli inviare anche a distanze considerevoli. Ad oggi nessun segnale certo di provenienza aliena è stato individuato.

E venne il giornoWhere stories live. Discover now