Ci sei sempre stata (Pov Ethan)

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Ethan

«Sei sicuro?»
«Ancora?» chiedo con un sorriso. Nahuel sta preparando i bagagli, deve portare via tutto quello che ha accumulato in questa stanza per nove mesi. Abbiamo finito gli esami qualche giorno fa , e lui ha ottenuto il trasferimento ad Harvard - non che ci fosse qualche dubbio, dato che delle pratiche se ne sono occupati i Cullen. Sta per raggiungere Matt a Boston, prima che lui parta per accompagnare Jen a Los Angeles dai suoi genitori e andare da sua madre.
«Mi dispiace lasciarti da solo!»
«Non sono solo, metà dei Cullen è qui a Seattle, e se proprio dovessi avere bisogno di un amico in tre ore sono a casa e vado a trovare Seth».
«Non hai intenzione di perdonare Beatrix, vero?» Nahuel sospira e si siede sul fondo del letto, lasciando per un momento da parte la valigia.
«È che... non c'è niente da perdonare, Nahuel. Lei non poteva sapere, come non lo sapevo io, che Esther aspettava un bambino e che quel giorno sarebbe venuta a fare i controlli da Carlisle. È stata colpa del pessimo tempismo con cui si è incastrato tutto quanto. Non voglio che continui ad illudersi che il nostro rapporto possa cambiare. Lei non sarà mai per me ciò che spera, e non voglio renderle le cose più difficili di quanto già non siano.»
«Sei sicuro che le cose tra voi non possano cambiare, o sei tu a volere che non cambino?»
«Cambierebbe qualcosa?» chiedo. Stanco, mi lascio cadere a terra, scivolando lungo l'anta dell'armadio.
«Cambierebbe tutto, Ethan. Perché in questo momento, nonostante l'imprinting, tu sai perfettamente di essere in qualche modo libero. Sai che Esther non ti vuole e che c'è la possibilità che non ti voglia più. In fondo da quando è successo tutto non vi siete più sentiti. Cosa ti costa darti una possibilità con Beatrix?»
«Io so solo ferire le persone, Nahuel. Ho fatto soffrire la mia famiglia, Esther e Trix e Sarah ha quasi rischiato di perdere Seth per colpa mia!»
«Se Sarah avesse perso Seth sarebbe stato esclusivamente per causa sua e delle sue scelte. Non ti prendere colpe che non hai!» si accende una sigaretta e si siede sul davanzale.
«Pensavo avessi smesso, con quella roba.» gli dico, mentre appoggio il mento sulle ginocchia. Passo una mano tra i capelli. Sono cresciuti tantissimo, appena tornerò a Forks dovrò farli tagliare.
«Io pensavo che tu avessi smesso con le seghe mentali, ma a quanto pare la mancanza di sesso le ha fatte quadruplicare.» scende dal davanzale e spegne la sigaretta nel posacenere. «Ethan, hai diciannove anni, impara a vivere come un adolescente. Vivi la tua vita senza pensare a quello che è stato o al fatto che qualcuno potrebbe soffrirne, perché ci sarà sempre qualcuno che soffrirà, e tu non potrai evitarlo.»
«Ti sei sentito con mio padre, ultimamente?»
«No, Ethan. Ti dico quello che direi a mio figlio.» mi volta le spalle e ricomincia ad infilare roba nella valigia. Prendo lo scotch e inizio a chiudere gli scatoloni.

***

All'aeroporto, dove vado per accompagnare Nahuel e aspettare Sarah, ci sono anche Emmett e Rose.
«Partite anche voi?» chiedo.
«Andiamo a trovare i nostri fratelli. Tanto tu e Sarah sarete in buona compagnia, alla Riserva!» mi risponde Emmett, dandomi una pacca sulla spalla. Nahuel è alle prese con le operazioni di imbarco, poi supereranno il check in tutti insieme ed io rimarrò qui da solo ad aspettare Sarah, sperando che il suo volo sia puntuale.
«Sei proprio sicuro che devo fidarmi a lasciarti solo, vero?» mi chiede ancora una volta Nahuel, prima di mettersi in fila per superare i controlli del metal detector.
«Certo. Più che altro, vedi di non farti rispedire indietro in un pacco da Matt! Se sarai così insistente anche con lui non mi stupirei davvero se accadesse!»
Mi abbraccia, lasciando a terra il bagaglio a mano. «Mi mancherai, scemo!»
«Mi mancherai anche tu.»
Lo guardo mettersi in fila con Rose ed Emmett, poi mi dirigo verso gli arrivi. Cammino senza guardarmi intorno, tanto che non riesco ad evitare la ragazza che mi sbatte contro.
Riconosco la chioma bionda nascosta sotto il cappello da baseball prima ancora di vedere in viso la ragazza. E poi il suo odore è inconfondibile.
«Trix! Cosa ci fai qui?» chiedo, allungando una mano per aiutarla a rialzarsi.
«Ero venuta... per... salutare Nahuel.» risponde, mentre cerca di riprendere fiato. «È partito da molto?»
«Non da molto, ma ormai avrà superato il check in.»
«Capito. E tu che ci fai ancora qui?»
«Mia sorella dovrebbe arrivare tra un'ora, e dato che è inutile tornare al dormitorio per poi venire qui di nuovo, ho deciso di fermarmi. Ti va di aspettare con me?» Non so perché le chiedo di rimanere, ma il sorriso che si allarga sul suo viso mi dice che ho fatto la domanda giusta.
«Sì, perché no?»

Broken Hearts - Loging ForWhere stories live. Discover now