[Capitolo 7] - Promises and Lies

15 5 1
                                    

Ci sono cose che possono avvenire solo di notte perché la luna ne nasconde le orme e chi ha cattive intenzioni ha dalla sua parte il buio.

Allo stesso modo però, coloro che sono umani e che possono essere definiti tali agiscono di nascosto per non mostrare il loro vero volto.

Yoongi non sapeva a quale delle due categorie potesse associarsi.

Aveva trafugato delle informazioni personali nella borsa della ragazza, l'aveva sequestrata da inconscia e la stava portando verso un luogo sconosciuto da priva di sensi.

Se qualcuno l'avesse visto e fermato, non ci sarebbero state scuse che lo avrebbero salvato da una nottata in commissariato.

Imboccò il vicolo prestando attenzione a ciò che lo circondava, stringendo saldamente la cugina e guardandosi alle spalle in attesa di un agguato.

Era pronto ad affrontare qualunque cosa si fosse frapposta tra lui e la sua meta pur di portare a termine la missione.

L'auto li aveva portati fin dove la strada aveva permesso poi, dopo aver pagato la corsa ed aver boicottato delle domande dall'autista si erano dileguati.

Proseguì a grandi passi arrivando davanti ad un immobile dalle pareti nere con l'intonaco a tratti mancante.

Guardò la ragazza che teneva in braccio.

Sapeva che Seori avesse lasciato Daegu* già prima che s'incontrassero in azienda ma non per questo l'aveva cercata.

Quando si era lasciato la sua casa alle spalle, aveva deciso di cancellare dalla sua vita chiunque non avesse tentato di muovere un passo nella sua direzione e sarebbe rimasto immobile ad osservare il tempo passare e le cicatrici sbiadire.

Cercò la chiave del portone e tirò fuori un mazzo di pezzi di metallo che tintinnarono tra loro riecheggiando come uno spettro* con le catene.

Le abitazioni di vecchio stampo avevano ancora la serratura occidentale* e per questo Yoongi non ebbe difficoltà a trovare quella giusta.

S'incamminò su per le scale alla ricerca dell'appartamento.

La maggioranza delle porte erano state smantellate ed ammassate lungo le scale e più si addentrava, più sembrava che l'immobile fosse reduce di una guerra combattuta a forza di granate.

Saliva una scala alla volta facendo attenzione a non sbilanciarsi inveendo ogni tanto verso la passeggera «Come fai a dormire?» sbuffò.

Una volta trovato l'appartamento vi accedette, ritrovandosi in un piccolo salottino.

Un divanetto e una poltroncina imbottita posizionata davanti al caminetto, erano gli unici tocchi personali che notò prima di fare qualche passo verso il divano e posarci con delicatezza la ragazza.

Si stiracchiò riprendendo fiato.

Riaprì gli occhi e si soffermò sulla figura indifesa della cugina.

Sentì il ticchettio delle lancette dell'orologio in sottofondo e guardò l'ora.

Sarebbe spuntato il sole da lì a poco e aveva bisogno di un posto dove dormire.

Navigò nelle tre unità che componevano l'abitazione e dopo aver superato una porta seminascosta, si ritrovò in una stanza incorniciata dalla carta da parati.

Sulla parete esterna accanto alla finestra, vi erano due reti a molle in buone condizioni e al centro era stato posizionato un materasso ad una piazza e mezza con al di sopra una coperta color panna.

Dedusse essere la camera da letto e vi tornò poco dopo con in braccio la donna.

Seori inarcò la schiena quando entrò a contatto con la morbidezza del suo letto e si girò.

U Are my HomeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora