<<A me invece è sembrato di non avere fatto abbastanza per farti stare meglio>> mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio. <<Ti ho solo fatto compagnia e preso uno snack al cioccolato>> alza le spalle <<Avrei voluto fare di piú per te>>

Come puó pensare di non avere fatto abbastanza?

<<No, ti sbagli, hai fatto cosí tanto, mi hai ascoltata e capita, ti sei presa cura di me come nessun altro avrebbe fatto. Be' in realtâ il solo averti avuta lì con me mi ha fatto stare subito bene>> Guardo in basso mentre mi gratto una pellicina <<Il modo in cui mi hai parlato era cosí...dolce e come mi ascoltavi e come mi guardavi e come ti occupata di me, quasi mi veniva da piangere per quanto sono stata bene con te in quei minuti. Sai, ero quasi contenta di aver avuto quell'attacco di panico>> rialzo di nuovo lo sguardo. Nonostante il buio, grazie alla luce dei lampioni che attraversano una finestrella dalla parte opposta, riesco a distinguere un sorriso sul suo viso.

<<Sarei venuta da te attacco di panico o no.>> Si avvicina a me poggia la sua fronte sulla mia. Entrambe chiudiamo gli occhi.

<<Everest>> sussurro

<<Cosa?>>

<<Everest>> ripeto mentre mi allontano per guardarla negli occhi. <<Me lo ripeto nella mente ogni giorno. Mi aiuta a mandare via i brutti pensieri. E mi ripeto anche il discorso che mi hai fatto.>>

<<Lei è è solo un piccolo sasso insignificante mentre tu sei una montagna. Tu sei l'Everest. E che cos'è un sasso in confronto all'Everest?>> diciamo all'unisono. Mentre alla fine ci scappa una piccola risata.

Se lo ricorda ancora?

<<Vuoi sapere una cosa assurda?>> domando

<<Che cosa?>>

<< Lo snack che mi hai dato quel giorno. Ho tenuto la carta.>>

<<Cosa? Davvero?>> è stupita, le sfugge una risata

Annuisco mentre scappa una risata anche a me, mi rendo conto di quanto sia stupido. <<La tengo sul comodino. Non l'ho buttata perchè me l'avevi data tu e per me era importante... mi ricordava di te e di come ti eri presa cura di me quel giorno. È una cosa stupida lo so.>> abbasso di nuovo lo sguardo.

Penserá che sono strana. È quello che mi hanno sempre detto tutti.

<<No, per niente Rose. È una cosa molto dolce. È per questo che mi fai impazzire.>>

Non mi aspettavo questa reazione.

<<Perchè non sono riuscita a buttare la carta di un Reese's?>>

<<Sí>> sorride <<Esatto>>

La guardo un po' confusa.

<<Chiunque l'avrebbe buttata>> prosegue << Chi darebbe importanza all'involucro di uno snack? Nessuno. Ma tu sí. Vedi, è proprio di questo che parlavo prima quando ti ho detto che hai qualcosa che mi ha colpito.>>

Prende le mie mani e se le appoggia sul petto <<È come se il tuo cuore fosse diverso da tutti gli altri: piú puro, piú grande. Sei piena di bellezza, Rose e si vede, almeno... io lo vedo>>

Sento gli occhi che mi bruciano per le lacrime.

<<Sei cosí bella. E non sono sicura che tu lo sappia.>>

Sto per piangere. Eleanor nel giro di mezz'ora è riuscita a dirmi tutte quelle cose che nessuno mi ha mai detto nella vita e che io ormai avevo perso la speranza di sentirmi dire.

𝐒𝐄 𝐋'𝐀𝐌𝐎𝐑𝐄 𝐄̀ 𝐔𝐍𝐀 𝐋𝐄𝐙𝐈𝐎𝐍𝐄Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin