"Quanti anni hai?" Chiede mamma.

"La settimana prossima ne faccio 19." Dice lui.

"Oh bene. E i tuoi genitori sono a New York?" Dice raggiante mia madre.

Mamma, dovevi proprio aprire questa parentesi?

Sono d'accordo con te, coscienza.

Alex abbassa lo sguardo e noto la sua espressione triste.

"Mia madre non c'è più da cinque anni e con mio padre non vado molto d'accordo." Dice a voce bassa.

"Mi dispiace tanto.. scusa per essere stata invasiva." Dice mia madre preoccupata poggiando una mano sulla sua spalla.

"Non si preoccupi, signora Everdeen."

"Chiamami Julie. Mi fa sentire meno vecchia." Dice mamma ridacchiando.

"Alex, ami davvero nostra figlia?" Dice mio padre dopo qualche minuto di silenzio.

Spalanco gli occhi e mi va di traverso l'acqua che stavo bevendo.

"Papà ma perché fai queste doma.." inizio io.

"È la prima ragazza che ho mai amato e l'unica che amerò. E si, la amo, tanto." Dice lui guardando intensamente mio padre.

"Vedo che sei sincero. Sono contento che Cris abbia trovato un ragazzo come te. Benvenuto in famiglia!" Dice mio padre sorridendo.

Okay, sto per svenire.

Non ci penso due volte e bacio Alex.

Dopo un po' mi stacco da lui e vedo che tutti ci guardano soddisfatti.

"Noi usciamo. Ci vediamo più tardi. Ciao." Dico e dico ad Alex di seguirmi.

Prendiamo le giacche ed usciamo da casa.

"Piaci ad i miei genitori." Dico sorridendo.

"Già."

Alex mi prende per mano e camminiamo per le strade fredde di Manhattan.

Ad un certo punto ci sediamo su una panchina di un parco.

"Partiamo dopodomani?" Chiedo.

"Sisi." Dice lui stringendo la mia mano.

"E comunque..anche io ti amo." Gli dico.

Lui mi sorride e mi bacia dolcemente.

"Dove dormo stasera?" Mi sussurra all'orecchio, causandomi mille brividi.

"Con me." Gli dico sorridendo.

"Va bene, allora andiamo che sono stanco."

Ci alziamo e mi prende per mano.

Vedo una figura conosciuta passarci davanti, ma non so dire chi sia.

L'ho già vista da qualche parte questa persona ma...non riesco a capire bene chi è dato che non le ho visto il viso.

Arriviamo a casa verso le dieci e mezza e ci dirigiamo subito in camera mia.

Io metto il mio pigiama, anzi pigiamone, uno di quelli che mi vanno larghi e che sono estremamente caldi.

Beh, siamo a dicembre, è normale che faccia freddo.

Lui mi guarda e scoppia in una fragorosa risata, che coinvolge anche me.

"Sei tenerissima con questo pigiama." Mi dice dolcemente.

Io arrossisco per l'imbarazzo e lui mi abbraccia.

Ci mettiamo sotto le coperte e immediatamente Alex mi attira a sé, stringendomi tra le sue braccia.

Mi sento così al sicuro con lui, così protetta...

"Che facciamo domani?" Dice Alex.

"Non so.. ti porto in giro per Manhattan. Ti va?"

"Certo." Dice lasciandomi un bacio sulla fronte.

"E compriamo i regali di Natale.." dico ridacchiando.

"Ovvio."

Restiamo in silenzio per un po'.

La stanza è buia e silenziosa, apparte per il rumore dei nostri respiri che si confondono.

"Buonanotte piccola. Ti amo." Dice lui e mi bacia sulle labbra.

"Notte. Ti amo." Rispondo io.

E mi addormento lì, tra le sue braccia che sono il posto dove vorrei restare per il resto dei miei giorni.


Together?Together.Where stories live. Discover now