il viaggio (finale)

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Scossi la testa mettendomi seduta, ignorando ogni tipo di dolore fisico per guardare Justin e parlargli. «Non voglio che ci vai, Justin.. è un luogo pericoloso. Lo sai, forse anche meglio di me» ma lui non sembrava darmi ascolto, testardo com'era.. Meelice aveva finalmente finito di curarmi e le chiesi che ne pensava, ma lei era indecisa, come se fossimo due pesi sulla bilancia. Prima si abbassava il piatto col peso di Justin, così da essere contraria alla sua scelta, e poi si rialzava, così da approvare la sua scelta. Non sapeva da quale parte doveva stare e ormai nemmeno io. Meelice aveva sempre ragione su tutto e io non le ho mai creduto, ma ora che voglio davvero un consiglio da lei non riesce a darmelo poiché non sa cosa dirmi. Guardai Emma, la quale si avvicinò a me, dandomi il benvenuto in un caloroso abbraccio.

«È meglio che lo lasci andare» mi sussurrò all'orecchio accennando un sorriso. Spostai lo sguardo su Justin, che era ancora un po' assonnato e spaventato per me, non lo avevo mai visto così spaventato.. Feci un respiro profondo e, indecisa di quel che stavo per fare, gli dissi che poteva andare. Certo non avrei comunque deciso io per lui, lo avrebbe fatto di sicuro anche senza il mio consenso. Ma a dirla tutta, non volevo che andasse via da me ora che potevamo stare insieme, cioé.. insieme proprio no. Se non ho un'anima, allora è come se fossi una bambola gonfiabile che si muove e parla. Poggiai i piedi per terra e uscii dal laboratorio, andandomene in camera. Non volevo stare senza di lui, era l'unico che riusciva a dare un colorito al nero e al grigio, l'unico che mi faceva sentire a casa, nel paradiso, un angelo, una persona normale. Tutte cose che non ero.. E cosa avrei fatto ora che lui se ne sarebbe andato? Con chi condividerò questi segreti e questi sentimenti? Di colpo mi passò per la mente Tate, ma ignorai quest'ultimo.. chissà dov'era finito. Già.. dov'era? Non si era fatto sentire per un po' di tempo, ma questo non aveva abbastanza importanza rispetto al viaggio di Justin senza un probabile ritorno.

La porta si aprì e dopo aver cigolato, entrò Justin avvicinandosi a me. «Sei arrabbiata con me?» mi chiese sussurrando. Lo guardai sospirando e poi fissai fuori la finestra «No, non voglio che te ne vai.. tutto qui» Justin si sedette affianco a me e mi prese le mani, io girai subito la testa verso di lui. «Tornerò, te lo prometto. Partirò, prenderò la tua anima, scapperò e giuro che tornerò, facendoti rinascere» sorrisi all'idea. Anche se questo non era di sicuro il suo futuro, il mio futuro, il nostro futuro. «Quando vai?» gli chiesi allontanando le mani dalla sua stretta. «Stasera» disse abbassando lo sguardo. Annuii fissandolo, cavolo, già mi mancava da morire ed era ancora lì affianco a me, non immagino dopo..

«Justin..» lui alzò lo sguardo guardandomi «Mh?» sorrisi dolcemente mostrando la mia fossetta «Ti amo più di ogni altra cosa, non dimenticarlo mai. Sarò qui ad aspettarti» sussurrai lasciandogli un umido bacio a stampo sulla guancia. Lui si allontanò «Cosa c'è?» gli chiesi, lui mi guardò spalancando gli occhi e stringendo i denti. Non capivo cosa gli stava succedendo «Hai le labbra viola.. sei fredda..» balbettò. Mi prese il polso stringendomelo, gemetti per via della stretta e lui sembrava andare in panico ogni minuto di più. Poggiò la testa sul mio petto, mi toccò la pancia, poi impazzì letteralmente. Mi prese in braccio a mò di principessa e corse giù le scale, andando in laboratorio. «Meelice! Meelice!» urlò e Meelice, seguita dalle altre due streghe, si voltò guardandoci preoccupata per via delle urla di Justin. «La stiamo perdendo, si stanno impossessando di lei. Devo partire ora» lo guardai sbiancando «Cosa?!» urlai scioccata. «Giuro, ti prometto con tutto il cuore, che io ti salverò, okay?» disse poggiandomi sul tavolino e le ragazze mi legarono a quest'ultimo. «No, no Justin! Non andartene!» urlai e sentii i miei occhi bagnarsi, mentre lui continuava ad avanzare verso l'uscita. «Noo! Nooooo! Torna qui, Justin!» gridavo come una disperata. Ero disperata. Mi dimenavo sul tavolino, piangevo, mi lamentavo, singhiozzavo, urlavo che volevo Justin, urlavo di no. Ma fu quella l'ultima volta che lo vidi.

Canadian Devil • JBDove le storie prendono vita. Scoprilo ora