il test di gravidanza

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Lo leggevo nei suoi occhi che lui non riusciva a crederci, per lui era impossibile che io fossi morta. Continuava a ripetere -È impossibile, no, non sei morta! Non lo eri due mesi fa, perché ora ti sento distante?- quasi si strappava i capelli dalla testa. Non riusciva a capire, non ci arrivava, non poteva arrivarci. Era convinto che la sua ragazza l'avesse salvato e invece...
Strisciai lontana da lui, poiché mi teneva bloccata con le sue gambe e le sue braccia. Lui scosse la testa avvicinandosi, pregando come un bambino quando vuole che la mamma gli compri il gelato.

-No, ti prego, non andartene- disse mentre mi afferrava la gamba. Lo guardavo e quasi non ci potevo credere, sembrava disperato! Abbassai lo sguardo per un attimo e poi presi fiato iniziando a parlare -Torna dalla tua ragazza- gli dissi quasi come un'amica. Mi alzai in piedi e feci per andarmene ma lui si alzò dopo di me e mi bloccò per il braccio -No, non ci riesco- disse mentre mi accarezzava le braccia. Lo fissavo non capendo la sua reazione -Che significa 'non ci riesco'?- chiesi, lui continuava a fissarmi negli occhi. -I-io non lo so.. qualcosa mi blocca, mi avvicina a te come se tu fossi una calamita- continuavo a non capire. Non era sotto incantesimo.

Non lo costringevo telepaticamente a venire da me. Allora cos'era? Scossi la testa -Siamo uguali, non possiamo attrarci- risposi. Lui mi tirò a sé -No! Solo perché tu sei una strega e io un demone, non significa che siamo uguali- ribatté. Sospirai grattandomi la nuca -Justin, io e te non abbiamo più niente a che fare, torna dentro, si starà chiedendo dove sei- sbottai indicando la sua casa. -Ok, ma tu verrai con me- disse afferrandomi la mano. -Cosa?- risposi inarcando le sopracciglia, vidi la sua mano evolversi lentamente. Da mano umana aveva una mano pelosa con delle unghie lunghe appuntite, con le quali mi colpì sulla fronte, provocando cosi una ferita. -Ahio! Ma perchè lo hai fatto?- risposi socchiudendo gli occhi dal dolore mentre mi toccavo la fronte, lui non mi rispose e mi trascinò a casa sua.

Il ritorno del nero, non mi è mai piaciuta cosi tanto casa sua fino ad ora. Seguii Justin nella cucina, dove lo aspettava la bionda incazzata -Dove sei stato?! Ti pare normale scappare all'improvviso e tornare dopo 20 minuti?!- urlò la tipa, appena mi vide alzò un sopracciglio -Lei chi è?- disse indicandomi. Oh, che presuntuosa maleducata, già mi stava antipatica. -Ariana, la mia...vicina- disse Justin facendo un piccolo sorriso. -E perché è qui con la fronte piena di sangue?- chiese -Incidente- disse Justin poi mi prese per mano tirandomi al piano di sopra. -Resterà qui stanotte!- urlò. -Cosa?! Sei pazzo? Già non le piaccio- sussurrai e lui mi mise un dito sulle labbra facendomi segno di starmi zitta. -Shh, non potresti mai non piacere a qualcuno- sussurrò sorridendomi e distolsi lo sguardo imbarazzata. Probabilmente arrossii, poiché sentii le mie guance bruciare come il fuoco.

-Non posso restare qui! Sono bagnata e non ho un pigiama- dissi gesticolando, lui scrollò le spalle. -Prendi qualcosa da Mackenzie- rispose. Mackenzie, cosi si chiamava la presuntuosa isterica. Dopo che Justin se ne andò a giocare alla playstation, entrai in camera, un po' imbarazzata dall'idea di prendere dell'intimo non mio. Mi guardai intorno, anche la camera variava dal rosso al nero. Non immagino quello che hanno fatto in questi due mesi. Non volevo immaginarlo, era questo il problema. Perché poi, mentre cercavo una mutanda normale tra tutti quei perizomi, sentii un qualcosa di sottile e duro. Tolsi il perizoma nero e trovai uno di quei test di gravidanza. Mi girai per notare che non ci fosse nessuno alla porta e mi voltai nuovamente verso il test: positivo. Abbassai lo sguardo, ormai era finita e Justin stava diventando padre.

Riposi il test tra i perizomi prendendone uno, ignorando del tutto qualunque triste sentimento sentissi. Presi infine un reggiseno nero ricamato e una maglia larga bianca che mi arrivava fino alle ginocchia. Ormai l'unica cosa che mi era rimasta da fare era fingere, fingere che andasse tutto bene. Justin ormai stava formando una famiglia e non mi andava di portare guai in casa sua. Andai nel bagno e mi tolsi i panni bagnati da dosso, feci una doccia calda e lavai i capelli. Poi, dopo aver asciugato la pelle, indossai l'intimo. Tolsi un po' d'acqua dai capelli e appena appoggiai l'asciugamano sul lavandino sentii qualcuno fischiare. Mi girai di scatto e trovai Justin in piedi che mi fissava -Justin! Sei impazzito?!- sobbalzai, coprendomi il corpo con l'asciugamano. Lui si avvicinò a me sorridendomi -Lo sai che sei bellissima?- sbuffai avvolgendo il corpo nell'asciugamano -e te sei malato- risposi. Lui scosse la testa alzandomi il viso verso il suo -Anche se lo fossi, saresti sempre bella- disse fissandomi negli occhi. Lo guardai per un attimo, poi distolsi lo sguardo. -Non dovresti starmi cosi vicino- dissi sottovoce. Lui inarcò le sopracciglia mettendo le braccia lungo il corpo -Cosa vuoi dire?- scoppiai a ridere. Non aveva bisogno di far finta di niente solo per rendermi felice, perché non lo ero. -Pensi che non lo sappia che Mackenzie è incinta?- lui indietreggiò di poco sbiancando in faccia. -C-cosa?..- ah, ora faceva anche finta di non saperlo! Che idiota.

Canadian Devil • JBWhere stories live. Discover now