la stanza delle foto.

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Credo di aver dormito a lungo, poiché mi svegliai verso le 11:00 del mattino seguente ancora seduta sulla poltrona con il grande schermo acceso. Ma ero ancora presa dal sonno, mi stiracchiai sbadigliando e poi spensi quell'enorme televisione. Mi alzai lentamente prendendo la ciotola che conteneva l'insalata la sera prima e avanzai a passo lento verso la cucina. Più mi avvicinavo e più riuscivo a sentire un odore di pancakes. Chiusi gli occhi lasciandomi trasportare dal dolcissimo profumo, il quale mi fece venire l'acquolina in bocca. Poi appena arrivai in cucina, aprii gli occhi e sobbalzai dalla paura.

"Oddio, James! Ma sei pazzo?!" Lui si girò verso di me appena sentì la mia voce e scoppiò a ridere "No, è Justin il mio nome." Disse. Arrossii dall'imbarazzo e poi mi aggiustai i capelli "James, Justin.. inizia sempre con la 'J'! Più che altro.. cosa ci fai a casa mia.. per la seconda volta di fila senza neanche aver bussato?" lui si girò di nuovo verso i fornelli e finì il suo ultimo pancake. "Siamo vicini, no? Dobbiamo conoscerci meglio!" Lo guardai per un attimo incredula e poi mi sedetti sullo sgabello ai lati del bancone. "Sai, le persone normali non si conoscono meglio in questo modo." Gli riferii e sbadigliai di nuovo. "Perfetto, perché non sono uno di loro" disse con la massima tranquillità, poi mi porse un piatto con i suoi pancake.

Lo guardai confusa, sembrava come se avesse detto una cosa cosi ovvia e normale, come se una persona lo dicesse tutti i giorni. Lui mi guardò in attesa di dare il primo morso. "Oh, uhm.. si" balbettai. Spostai lo sguardo sui caldi pancake che avevo davanti e ne tagliai un pezzo assaggiandolo. Erano davvero buonissimi! Gli feci i complimenti e lui mi sorrise mangiando i suoi di pancake.

"Allora, quando mi inviterai a fare un bagno nella tua piscina?" mi chiese tutto d'un tratto. Lo guardai confusa "Scusa, quale piscina?" chiesi ovviamente, da dove gli era saltata in mente questa faccenda della piscina? "Non hai ancora visto fuori?" Scossi la testa. Così lui si alzò e mi fece cenno di seguirlo, uscimmo fuori e trovai innanzi ai miei occhi una grandissima piscina rettangolare, era bellissima! Ho sempre voluto una piscina a casa. Quando tornammo dentro, cominciò a chiedermi della casa.

"Allora vediamo un po'.. l'hai vista tutta la casa?" annuii incerta. "Ok, non l'hai fatto." Fu da lì che mi portò in giro per la casa a visitare le stanze e cercai di ambientarmi. L'ultima stanza, era la stanza delle foto, una lunghissima stanza stretta dove c'erano tutte le foto di persone ormai morte, tutte con nome, cognome e data di nascita e di morte. Justin conosceva le storie di tutte quelle persone appese al muro, incominciò dalle più normali alle più imprevedibili e paranormali. Deglutii sentendo quelle storie, non nascondo che stavo iniziando ad avere un po' paura a vivere da sola lì, ma Justin mi diceva in continuazione di non preoccuparmi, perché lui mi avrebbe sempre protetta come vicino.

"Posso farti una domanda?" gli chiesi mentre attraversavamo il lungo corridoio, lui annuì. "Come fai ad entrare senza fare il minimo rumore?" lui si grattò la nuca, "ehm, sei tu che non mi senti.." Lo fissai per un attimo. Non aveva senso! Come potevo non averlo sentito per due volte di seguito? Aveva dei superpoteri o qualcosa del genere?

Canadian Devil • JBHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin